I'm sorry, Miss McGregor.

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Era un tiepido pomeriggio di ottobre ed io mi trovavo in infermeria a chiacchierare con Poppy. La scuola era già iniziata da un mese e potevo ritenermi soddisfatta di come andavano le cose: gli studenti erano entusiasti e pareva che prendessero di buon grado tutto quello che dicevo loro. L'unica pecca era Piton: mi rivolgeva solo un saluto alla mattina e poi basta, nemmeno un discorso, per non parlare poi delle pozioni: non si presentava mai e cominciavo a sospettare che Silente mi avesse raccontato una palla a inizio anno, figurarsi se si rendeva disponibile quell'uomo! Per l'amor del cielo, era anche impegnato con l'ordine, ma una scampata nell'aula di pozioni ce la poteva fare alla sera; preparare antidoti era così rilassante! Tutto il contrario era invece Allock: non la smetteva un attimo di parlare, di vantarsi delle sue imprese e di tutti i suoi premi; io arrivavo fino a metà discorso, poi perdevo il filo e continuavo solamente ad annuire: quanto era sfiancante quell'uomo! Iniziavo a pensare che poi non aveva avuto tutti i torti Piton a darmi dell'incosciente per avergli fatto tornare la memoria! Come dicevo ero in infermeria a parlare con la mia 'seconda mamma', quando improvvisamente si aprì la porta ed entrarono di corsa e preoccupati Silente, la McGranitt, Vitious ed Hagrid, e quest'ultimo teneva tra le braccia Piton. Per Rowena, era ferito! E anche in modo grave!        
"Per Merlino, che è successo?" domandò trafelata Poppy.
"Severus è stato ferito dai mangiamorte che erano ancora in circolazione; era riuscito a catturarne quattro, ma il quinto si era nascosto e quindi gli ha sferrato un attacco senza che se ne accorgesse." rispose Silente ansioso.
"È riuscito a smaterializzarsi qui ad Hogwarts, anche se molto debole." aggiunse la McGranitt.
"Ha bisogno di cure immediate" disse Vitious, guardando Severus che era stato appena appoggiato da Hagrid in un letto libero.
"Me ne occupo io." dissi con uno slancio degno di una guerriera.
"Ok, noi usciamo" dissero in coro.
Mi avvicinai al letto, e lo osservai per capire da dove cominciare: aveva una ferita che partiva dal pettorale sinistro e arrivava alla base del collo; aveva i vestiti zuppi di sangue e respirava affannosamente: soffriva come un cane, ma non voleva darlo a vedere. Per prima cosa gli tolsi la casacca e la camicia, lasciandolo a petto nudo. Poi presi un canovaccio imbevuto di una pozione disinfettante e glielo passai sulla ferita; lui mugugnò in risposta, digrignando i denti.
"Shhh, calmo, ho quasi finito." E gli misi una mano sulla guancia, come per rassicurarlo. Lui spalancò gli occhi e mi guardò con sguardo stranito. Presi la bacchetta e gli feci un incantesimo per richiudere il brutto taglio. Notai che aveva parecchie cicatrici lungo il petto e una più evidente sul collo, forse il regalo del fido amichetto di Voldemort. Aveva una pelle chiara, e un fisico asciutto e muscoloso, con gli addominali in evidenza. Quando finii lui emise un sospiro di sollievo e si mise a sedere. Vidi che tremava leggermente.
"Professore, le hanno lanciato anche una Cruciatus?" domandai un po' preoccupata.
"Sì, ma non è niente, non necessito delle sue cure." disse freddo come al solito. Intanto aveva sistemato la camicia, l'aveva indossata e se la stava abbottonando. La casacca nera, ridotta troppo male, la fece evanenscere con un colpo di bacchetta .
Io testarda continuai "Si sieda che le do una pozione che le allevierà i sintomi"
"Ho detto che non. Ne. Ho. Bisogno. Arrivederci" mi disse sillabando le parole. Uscì dall'infermeria e si diresse probabilmente verso le sue stanze. Io rimasi pietrificata. Nemmeno un 'grazie' mi aveva detto quello scorbutico; un momento prima sembrava un bambino indifeso, e il momento successivo sembrava una statua di marmo. Dovevo però ammettere che aveva proprio un bel fisico, quasi da atleta. Mi domandai come sarebbe stato toccare quella pelle lunare. Aspetta un momento, ma che pensieri andavo a fare? Per fortuna mi distolse da questi la porta che si aprì. Entrarono di nuovo i tre professori, Poppy e purtroppo anche un'aggiunta: Allock.
"Non era il caso che restasse a riposo?" domandò Madama Chips.
"Sì, a dire il vero non so cosa gli sia preso. Ho visto che aveva subito anche una Cruciatus e quindi volevo dargli una pozione per alleviare i sintomi, ma lui è diventato tutto ad un tratto freddo e, dopo essersi rivestito, è andato via, senza nemmeno ringraziarmi oltretutto."
"Devi scusarlo" aggiunse Silente" non è abituato a farsi accudire, per lui è già stato un grande sforzo farsi medicare la ferita, credo ne avesse abbastanza. Quanto è testardo quel ragazzo!"
Stavo per rispondere quando s'intromise Allock, come al solito.
"Ah se ci fossi stato io!" Sì come no! “lo avrei fatto stare a riposo per due giorni e lui non avrebbe avuto niente da ridire!" Su questo avevo qualche dubbio, anche perché Piton lo avrebbe torturato e poi Allock sarebbe diventato il ferito della situazione. Credo che gli altri professori avessero avuto la stessa idea, perché fecero uno sguardo perplesso.
"Bene credo che possiamo andare, è andato a finire tutto per il meglio, per fortuna." disse allora la McGranitt.
Tutti concordarono e lasciarono l'infermeria. Io rimasi ancora un po' lì e prima che me ne andassi Poppy mi disse di aver pazienza, che prima o poi Piton mi avrebbe ringraziata. Avevo qualche dubbio a riguardo, ma comunque annuii. A quel punto mi diressi a cena, mi sedetti e mi accorsi che mancava qualcuno all'appello: Piton. Speravo soltanto che non stesse soffrendo per la Cruciatus; certo che era stato veramente uno sciocco a non prendere nulla per alleviare il dolore, era proprio un masochista! Quando finii la cena, andai nell'aula di pozioni a preparare alcuni intrugli per il San Mungo. Ero lì da un'ora quando udii bussare alla porta. Andai ad aprire e vidi che era Piton.
"Posso entrare?" domandò lui poco dopo.
"Certo si accomodi." Chissà cosa voleva?
Lui entrò, aspettò che chiudessi la porta e poi parlò.
"Sono venuto qui per scusarmi con lei per il mio comportamento di oggi pomeriggio e per ringraziarla del lavoro svolto." disse tutto d'un fiato.
Io rimasi stupita. Mi aspettavo anche un semplice grazie e non tutto quel pippone. Mi aveva proprio sorpreso! Mi riscossi e gli risposi.
"Non c'è di che, ma poteva anche evitare di scappare dall'infermeria come un troll davanti all'acqua!" conclusi io ridacchiando.
A lui sfuggì un impercettibile sorrisino; era la prima volta che lo vedevo sorridere ed era proprio un bello spettacolo. A quel punto lui si girò e guardò dentro al calderone.
"Cosa sta preparando signorina McGregor?" domandò lui curioso.
"Un antidoto contro le allucinazioni dovute all'inalazione di gas nocivi" risposi io, sorpresa dalla sua curiosità.
"Se desidera, per farmi perdonare, potrei darle una mano."
"Sarebbe magnifico" 'yes!' "Ma mi chiami Anastasia e mi dia del tu, altrimenti mi sento una vecchietta!"
"Va bene Anastasia; abbiamo cominciato con il piede sbagliato; mi scuso ancora e puoi chiamarmi Severus, se ti fa piacere." 
Com'era bello il mio nome pronunciato dalle sue labbra!
"Scuse accettate, Severus" e gli strinsi la mano. Iniziammo a lavorare e passai una piacevole serata. All'inizio c'era un po' d'imbarazzo tra di noi, ma poi lui iniziò a darmi dei consigli su come migliorare le pozioni e così ci mettemmo anche a consultare libri. Finimmo a mezzanotte inoltrata e poi lui mi accompagnò alle mie stanze. Arrivati davanti alla porta ci congedammo. Entrai e mi distesi sul letto. Severus era proprio un uomo magnifico. Mi addormentai con il cuore più leggero e con un sorriso stampato in volto.
                            ~☆~
Piton non voleva ammetterlo, ma Anastasia lo aveva stupito. Era convinto fosse oca come le altre donne che cercavano la sua compagnia solo per mostrarsi a fianco di un eroe, come lo definivano da quando era finita la guerra. Lui ne era disgustato e la maggior parte delle volte preferiva vivere da eremita solitario. Ne era rimasto colpito da quando lo aveva medicato: con una passione e una cura che di certo non si aspettava da una donna che nemmeno conosceva.
Si era comportato tremendamente, in fondo stava facendo solo il suo lavoro. È così che decise di andare a parlarle, sapendo che si trovava nell'aula di pozioni, come gli aveva accennato Albus. Lei aveva accettato le sue scuse e sembrava aver gradito i suoi consigli; nonostante tutto quello che era accaduto nel pomeriggio, aveva trascorso una piacevole serata.
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Ciao ai pochi che hanno letto: al momento c'è poca roba, ma dal prossimo capitolo gli avvenimenti si fanno più hot & spicy... Detto questo alla prossima! (Aggiornerò domani)

Un Nuovo Amore Per SeverusDove le storie prendono vita. Scoprilo ora