Happy birthday Sev! (Prima parte)

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Purtroppo le vacanze natalizie erano volate, e la scuola era ormai ricominciata. Era il 9 gennaio e quel giorno era molto speciale: era il compleanno di Severus! Non sapevo cosa regalargli, ma volevo che non fosse qualcosa di banale, per fargli capire quanto ci tenevo a lui e per ringraziarlo delle vacanze. Praticamente mi aveva detto sempre sì; infatti, visto il successo che aveva avuto la giornata sulla neve, avevo pensato di approfondire il discorso e come risultato avevamo fatto altre 'piccole gite': ogni volta sbuffava, ma alla fine lo convincevo sempre, ormai sapevo come fare...

Quel giorno era un lunedì, e tutti i corsi che dovevo tenere erano pomeridiani, quindi Severus alla mattina, quando si alzò, non mi svegliò e sgattaiolò a lezione. Quando mi destai dal mio sonno, il letto di conseguenza era vuoto.
Uffa! Io volevo fargli gli auguri di mattina, e invece mi toccava aspettare fino all'ora di pranzo. Sicuramente l'aveva fatto apposta a non fare il minimo rumore, sembrava allergico agli auguri, cavolo nemmeno gli venisse l'orticaria! Comunque in fin dei conti era meglio, così avrei potuto finire di ultimare la sorpresa, perché non avevo trovato un regalo decente da fargli. Avevo scritto persino a Celine per un consiglio: anche lei non aveva idea di cosa potesse piacergli, dato il suo carattere, ma di una cosa era sicura: se fossi stata io il suo regalo, ne sarebbe stato a dir poco entusiasta.

Quindi avevo accettato quest'ultimo suggerimento, e Severus avrebbe 'scartato' il suo dono alla sera. Ultimai quindi gli ultimi dettagli e visto che era quasi ora di pranzo, mi diressi verso la sua aula. Quando arrivai lì davanti, le lezioni erano terminate. Quindi bussai.

"Avanti." disse allora, con voce scocciata; probabilmente i suoi studenti lo avevano fatto impazzire durante la mattinata, ma adesso ero lì io, per sollevargli il morale.

Appena aprii la porta ed entrai, Severus distolse lo sguardo dalle pergamene su cui stava scrivendo, e, vedendo che ero io, mi sorrise, alzandosi. Io andai verso di lui, anzi letteralmente corsi per buttarmi fra le sue braccia, e quando arrivai lo abbracciai forte.

"Auguri, Sev!! Buon compleanno!!" gli dissi, felice. Mi rispose con un grazie, ma sembrava più contento del fatto che io fossi lì con lui, piuttosto che dell'augurio. Era un caso disperato, non potevo farci niente, era fatto così: intollerante alle troppe attenzioni. Infatti il suo compleanno lo avevo scoperto per caso, lui non si era nemmeno degnato di dirmelo.

Siccome alla mattina non avevo ricevuto il mio bacio del risveglio, decisi di prendermi ciò che era mio di diritto. Mi staccai leggermente e iniziai a baciarlo, dolcemente. Severus subito approfondì il contatto, facendo entrare la sua lingua nella mia bocca. Era semplicemente sublime! Era cominciato come un gioco, quasi casto, ma l'atmosfera si stava decisamente riscaldando attorno a noi... anzi stava ormai andando tutto a fuoco! Lui mi sollevò, senza smettere di baciarmi, e mi fece sedere sulla scrivania, scendendo poi con le labbra sul collo, lasciandosi dietro baci umidi, misti a giocosi morsetti. Io intanto ridacchiavo, perché mi faceva il solletico; avevo fatto centro, gli avevo senza ombra di dubbio sollevato il morale e non solo quello... non volutamente, (o quasi...) lo avevo fatto eccitare. Sembrava pronto a prendermi anche su quella scrivania, e il pensiero mi piaceva. Poi si staccò e risalì, dopo aver posato un lieve bacio vicino alla scollatura della camicetta.

"Adoro la tua risata, Anastasia, mi mette di buon umore." fece lui, carezzandomi una guancia e guardandomi intensamente negli occhi. Io sorrisi, un sorriso spontaneo e genuino, che mi nasceva dal cuore. Stavo per rispondergli, ma decisi di baciarlo; l'atmosfera si era un po' raffreddata rispetto a prima, ma le mie labbra fecero perdere un'altra volta la lucidità al mio Severus, che nel frattempo mi aveva già tolto la camicetta. Stava per eliminare anche il reggiseno, quando si udì la porta sbattere e dei passi avvicinarsi: mi ero dimenticata di chiuderla! Mannaggia a me e alla mia memoria! Lui si staccò velocemente, imprecando e voltandosi per vedere chi era entrato. Si era piazzato davanti a me, per coprirmi, e quindi non vedevo chi fosse, ma lo capii molto presto, purtroppo, quando parlò.

Un Nuovo Amore Per SeverusDove le storie prendono vita. Scoprilo ora