A relaxing day

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Per il 26 dicembre era fissata la partenza per la piccola gita nelle Dolomiti. Io ero emozionatissima, perché era la prima volta che facevo qualcosa con Severus al di fuori delle mura di Hogwarts. Lui, invece, sembrava un condannato a morte, pronto per essere giustiziato; sempre il solito eremita!


Nonostante ciò ero in camera e stavo mettendo in borsa tutto l'occorrente. Sentivo dei passi che si avvicinavano, e poi si aprì la porta.


"Ma dobbiamo proprio andare?" domandò a quel punto il mio brontolone, con un'aria da cane bastonato.


"Sì, Severus. Ho già avvisato tutti che avremmo fatto una piccola gita, quando ieri ci siamo scambiati gli auguri di Natale." ripetei io un'altra volta. Era ormai la quarta volta che me lo domandava da quando ci eravamo svegliati, sembrava un disco rotto.


Lui se ne andò sbuffando, come le altre tre volte.


Divertita dal suo comportamento, finii quello che stavo facendo e poi lo raggiunsi.


"Bene, possiamo andare!" dissi io, sprizzando gioia da tutti i pori.


"Oh, non vedevo l'ora!" mi rispose lui sarcastico.


"Dai, brontolone, vedrai che ti divertirai!" feci tirandogli un pugnetto sul braccio.


Severus fece una smorfia di finto dolore, e andammo fuori dai confini di Hogwarts, per smaterializzarci.


Un'istante dopo, quando riaprii gli occhi, mi si parò davanti uno spettacolo magnifico: un paesaggio innevato, con casette dai comignoli fumanti e persone che camminavano guardando vetrine dei negozi lungo le stradine imbiancate. Ero incantata a guardare tutto ciò, quando una voce mi riscosse.


"Pensi di stare qui tutto il tempo a congelarti o vieni a fare una passeggiata?" mi domandò scherzoso Severus, porgendomi il braccio.


A quanto pareva la vista gli aveva migliorato l'umore, e accettai subito l'invito.


A braccetto ci dirigemmo verso il paese, visto che c'eravamo smaterializzati lontani, per non farci notare dai babbani. Più ci avvicinavamo e più mi sentivo felice: sarebbe stata una giornata perfetta. C'era veramente di tutto nel paese: i negozi non mancavano, c'era un bar e anche un palaghiaccio.


In quanto a Severus, sembrava decisamente più rilassato rispetto a prima, sembrava godersi il momento. Dopo un po' di camminata, ci addentrammo in un bar. Era piccolo ed accogliente, ma non era nemmeno paragonabile ai Tre Manici Di Scopa! Quello sì che era un bar! Ordinammo un sandwich a testa giusto per ingerire qualcosa, e bevemmo un the caldo. Mentre mangiavamo, notai un biglietto che era stato appoggiato a quasi tutti i tavolini. Era un volantino sul palaghiaccio: quella sera la pista sarebbe stata aperta fino a mezzanotte! Perfetto! Non dissi niente a Severus, il quale pagò e poi uscì dal locale, dopo avermi aperto la porta. Ritornammo fuori e quasi tutto il pomeriggio lo passammo a camminare e ad osservare il paesaggio.


Stavamo guardando il tramonto seduti su una panchina, io accoccolata a lui, quando decisi di sganciare la bomba.


"Ehi, Severus, cosa vuoi fare stasera?" gli domandai, comunque restando sul vago.


"Io non lo so, ma sono quasi certo che tu abbia già un'idea, non è vero?" mi canzonò lui, restando immobile com'era.


"In effetti, sì." e lo sentii sbuffare divertito. "Sai, oggi al bar ho visto un volantino sul palaghiaccio: la pista resta aperta fino a mezzanotte."


"Quindi?" domandò lui. Secondo me lo stava facendo apposta: impossibile che con un'intelligenza come la sua non riuscisse a capire: in fondo, però, era sempre un uomo, e come diceva mia madre, 'agli uomini bisogna spiegare due volte le cose, altrimenti non capiscono!'.

Un Nuovo Amore Per SeverusDove le storie prendono vita. Scoprilo ora