La mattina seguente mi svegliai sentendo dei movimenti e dei lamenti soffocati vicino a me. Mi girai, perché ero di schiena a Severus, e lo vidi agitato; si dimenava nel sonno, come se volesse sfuggire da qualcosa, e singhiozzava debolmente. Ero ancora mezza addormentata, ma mi diedi una svegliata e scossi delicatamente Severus: sembrava stesse soffrendo molto per l'incubo che stava facendo, mi si strinse il cuore: non volevo vederlo in quello stato!
Lui si alzò di scatto e si mise a sedere, ansimante e con gli occhi sbarrati dalla paura, e notai che si sfregava nervosamente l'avambraccio sinistro, dove una volta spiccava il marchio nero, sostituito ora da una tenue cicatrice rosa.
"Severus, shhh, calmati, è tutto finito, stai tranquillo." dissi attirandolo verso di me. Gli feci appoggiare la testa sul mio petto e mentre lo rassicuravo facevo scorrere le mie dita tra i suoi capelli. Lui, invece di calmarsi, mi strinse più forte e, nascondendo il capo nell'incavo del mio collo, iniziò a piangere. Non avevo mai visto Severus in quello stato, sembrava un bambino indifeso e tremante che si nascondeva al sicuro presso il grembo di sua madre. Durante una nostra chiacchierata, quando eravamo ancora solo amici, mi aveva rivelato delle sue notti travagliate a causa degli incubi ricorrenti. Aveva detto che erano diminuiti con il passare del tempo, ma ogni tanto comunque i fantasmi del passato tornavano a tormentarlo, ma non credevo che stesse così male ogni volta che succedeva.
Non potevo fare niente per calmarlo, quindi aspettai che si sfogasse, continuando lo stesso a carezzargli i capelli e ogni tanto posandogli lievi baci sulla fronte imperlata di sudore.
Mi sembrò un'eternità, ma poi lui si tranquillizzò e pian piano il suo respiro tornò regolare. Restava comunque immobile, con il volto nascosto nel collo.
"Un incubo del passato?" gli domandai io allora, delicatamente.
Lui annuì, senza tuttavia proferir parola.
"Vuoi parlarmene?"
Lui non rispose subito, ma poi fece un respiro profondo e iniziò a parlare.
"Non riesco a dimenticare; è tutta colpa mia, sono morte persone a causa mia. Sono un codardo e un vile, non merito tutta questa felicità. Ogni volta l'incubo è sempre lo stesso, l'Oscuro Signore che mi tortura, gli altri Mangiamorte che guardano e poi tutte le vittime di cui in qualche modo ho causato la morte, mi osservano con i loro occhi vitrei."
"Severus, il passato è passato. Tu sei coraggioso, ti sei riscattato ed ora sei un eroe. Ti meriti tutta questa felicità e anche tutto l'amore che le persone che sono al tuo fianco ti donano." gli risposi io, con voce commossa. Certo che Severus era una testa calda: anche dopo che era stato insignito dell'Ordine di Merlino di Prima Classe, continuava a tirarsi addosso colpe che aveva espiato.
A quel punto lui si staccò e, guardandomi negli occhi, mi sussurrò un debole grazie, prima di incominciare a baciarmi. Sentivo che le sue labbra erano salate, ma non capivo se era dovuto al sudore o alle lacrime. Stranamente si fermò all'improvviso, e si alzò dal letto.
"Dove vai?" gli domandai, notando che aveva ancora gli occhi umidi, pronti per un altro pianto.
"Ho bisogno di una doccia fredda." rispose lui frettolosamente, chiudendosi la parta del bagno alle spalle. Rimasi basita: nonostante l'avessi rassicurato, gli rimanevano dei dubbi. Non avrei mai immaginato che Severus avesse un animo così tormentato: la maggior parte del tempo sembrava sereno, anche se qualche volta gli si velava di dolore lo sguardo. A parer mio aveva bisogno di una pausa, anche solo per un giorno, per divertirsi almeno una volta come un ragazzo spensierato. In quel momento mi venne un'idea a dir poco geniale: dopo aver consegnato il regalo di Natale a Severus, gli avrei proposto una cosa che non poteva rifiutare, anche perché io avevo già deciso di farla, quindi sulla questione non si discuteva.
Mi alzai dal letto e, dopo essermi messa una leggera sottoveste, presi il regalo che avevo nascosto dentro l'armadio. Mi sedetti sul letto a gambe incrociate e poi aspettai pazientemente il ritorno del mio amore.
Fece la doccia velocemente rispetto ai miei standard e uscì come rigenerato: gli occhi erano tornati normali, e aveva indossato i pantaloni del pigiama, restando poi a petto nudo. Si intravedeva una leggera strisciolina di peli che partiva dall'ombelico e andava a finire oltre l'elastico. Mi venne un po' di voglia, infatti mi morsi il labbro. Lo stavo letteralmente mangiando con gli occhi, ma poi mi riscossi: avevo una missione da concludere! Severus, invece, si avvicinò a me con uno sguardo malizioso, intuendo i miei pensieri. Salì sul letto, e si mise con la faccia a pochi millimetri dalla mia.
"C'è qualcosa in particolare che vuoi dirmi?" mi domandò lui a quel punto, con un ghigno bastardo scolpito sulle labbra.
"Sì, caro. Buon Natale!!" e gli buttai le braccia a collo. Mi staccai subito per dargli il regalo.
"Questo è per te. Non è bello come il tuo, ma spero possa piacerti." conclusi io, con voce speranzosa.
Lui rimase con lo sguardo fisso nei miei occhi, sembrava quasi sorpreso per il dono. Poi lo prese e lo scartò.
"Pozioni mortali del Nord." disse leggendo il titolo. " Io... grazie." mi disse sorridendo. "È da quando ero bambino che non ricevevo un regalo. Grazie veramente, mi hai fatto pensare a mia madre, anche lei mi regalava ogni volta un libro per Natale. Grazie."
Per la seconda volta in quella mattinata, rimasi sorpresa. Nessuno gli aveva mai fatto un regalo da quando era un fanciullo?
Mi sporsi un po' e lo baciai, però solo un bacio a stampo. Lui cercò di approfondire, ma io mi scostai, dopotutto non gli avevo ancora esposto la mia splendida idea.
Lui mugugnò contrariato in risposta.
"Severus, ho avuto un'idea geniale questa mattina." incominciai io carica d'entusiasmo.
"Devo per caso mettermi comodo?" Ribatté lui ghignando; ormai avevo qualche dubbio che accettasse, ma continuai lo stesso.
"Come preferisci. Sei troppo teso, hai bisogno di un giorno di riposo. Che ne dici di andare un giorno in montagna a rilassarci?"
Lui rimase impassibile, sembrava una statua di marmo. Poi improvvisamente rise, una risata bassa, sembrava un gatto che faceva le fusa. Io rimasi a fissarlo stranita: ma mi stava prendendo per il fondoschiena?
"No." fu l'unico monosillabo che uscì dalle sue labbra.
E ti pareva!
"Ma perché? Ti divertiresti!" aggiunsi, ribadendo le mie idee.
"Perché non ne ho bisogno." concluse lui risoluto.
Mi stava facendo venire un esaurimento nervoso. Sta di fatto che non mollai, e alla fine riuscii a convincerlo, con un piccolo sotterfugio. Durante la giornata organizzai tutta la piccola gita, mentre Severus leggeva sconsolato il suo regalo di Natale.
Seremmo partiti l'indomani, per una giornata sulla neve, nelle Dolomiti.
~☆~
Il primo pensiero che passò per la mente a Severus fu di essersi rimbambito. Aveva accettato alla fine quella assurda proposta di Anastasia, per farla contenta, più che altro dopo che lo aveva minacciato. Infatti non voleva per nessun motivo prendersi una qualsiasi pausa, che fosse di un giorno o di una settimana.
Poi lei, infastidita dal rifiuto, aveva iniziato a parlare, parlare e parlare: lui, testardo, restava della sua idea, ma dovette cambiarla presto: non pensava arrivasse a tanto.
"Ah, la metti così? Non vuoi venire? Bene, io faccio lo sciopero del sesso fino a data da destinarsi, allora."
Queste erano le esatte parole con cui si era espressa, poi non dimentichiamo con che sguardo l'aveva detto: degno di una Serpeverde.
All'inizio credeva fosse uno scherzo, ma poi, davanti alla sua espressione decisa, non poté far altro che accettare. Si pentì subito, dopo che lei gli saltò al collo felice, baciandolo.
Se quello era il ringraziamento, aveva i suoi dubbi sullo sciopero tanto sostenuto. Ma ormai non si poteva più tornare indietro, alĕa iacta est, come diceva un proverbio latino; sperava almeno che la giornata passasse nel modo più veloce ed indolore possibile.
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Un Nuovo Amore Per Severus
FanficGenere: Romantico, Erotico, Commedia Personaggi: Nuovo personaggio, Severus Piton, un po' tutti Note: What if? Avvertimenti: OOC Contesto: Dopo la II Guerra Magica/ Pace Sono passati due anni dalla fine della guerra: Voldemort è morto, Silente è viv...