Chapter Two

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Una giornata perfetta che vede come protagonista un discorso lungo e pieno di se da parte del principale Juls Rightway. Applausi e incitamenti perquotano l'aria primaverile...sorrisi e ringraziamenti. La paura per il futuro non ha portato drammi tra di noi, proprio come volevo cercare di non far trasparire in precedenza,  ma una telefonata distolse la mia attenzione dal palco, provvisorio creato nel bel mezzo del campo da Football. " Sconosciuto " . Trovandomi in un cerimonia assai importante e pensando che il mittente della chiamata fosse mio padre dall'Etiopia evitai per non perdermi nulla di interessante. " Click ", un messaggio, riluttante abbasso lo sguardo pensando fosse di nuovo Erick.. Ma quello che mi trovo davanti é un numero molto strano "3476523289". Con una mossa rapida del pollice destro andai in rubrica per cercare di capire se il nome dell'intenzionato fosse stato cancellato..scherzi che a volte il mio cellulare riporta. Ma niente.  Magari il mio amato papà sta utilizzando un altro smartphone, magari lo smartphone della sua nuova ragazza..non mi stupirei se mi stesse chiamando per avvertirmi del suo nuovo matrimonio. Cosí risposi con una semplice parola comprensibile per tutte le persone presenti nel mondo " che c'é "...
In pochi minuti ricetti un'altra telefonata.. Ma questa volta risposi seccata pronta per la ramanzina..
- Anna? - una voce mai sentita prima interrompe i miei pensieri.. Una voce rauca si insinua tra me e il mio telefono
- chi parla? - dissi cercando di capire le sue parole a causa del pubblico urlante e in vena di applausi..rischiavo di non capire le sue parole. Il suo respiro pesante mi preoccupò e automaticamente mi voltai nella direzione del pubblico alle mie spalle.. Non so perché ..ma quella voce mi prese di sorpresa..aspettavo di sentire la voce squillante e adrenalinica di mio padre ma invece...
- Sei Anna vero? - continuò non prestandomi attenzione.
- Si,ma chi parla? Posso aiutarla? -
- Potrai di certo ma forse non adesso..-
Di colpo la linea si interruppe..e come se fossi caduta dal mio letto durante il sonno sobbalzai. Che strano tizio..magari era solo Adam che voleva farmi qualche scherzo ma quella voce..non sembrava quella di Adam.  Mi salvai il numero poco prima apparso sul display per evitare di rispondere ancora una volta. E nonostante faticai per mantenere l'attenzione sulla cerimonia mi obbligai ad unirmi agli altri diplomandi. Dopotutto era e doveva continuare ad essere una giornata perfetta.

Ed Io Vi Mando Come Pecore In Mezzo Ai LupiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora