Capitolo 9

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Con gli occhi brancolo nel buio scrutando ricordi e riprovando emozioni; noto però come è incredibile che nella mia stanza, la quale più e più volte ho osservato con attenzione, è bastata una luce spenta per farmi disorientare, non sono neanche più capace di comprendere dove si trova l'uscita... e se io dovessi scappare? NOTTE! Non mi terresti mica prigioniera?!? Il vero dilemma è che io sono realmente prigioniera quando la luce è accesa e inizio a giudicare, presumere e descrivere ciò che ho intorno con la vista; e la parte peggiore e che a seconda di quel che vedo gli altri possono rimanerci male. Purtroppo noi uomini, a differenza tua notte, diamo troppo conto alle parole specialmente se sono dette con cattiveria e lasciamo che ci influenzino, diventando così mostri di noi stessi. Da stanotte mi impegnerò a diventare cieca e da subito se mi chiederai di descrivere una persona ti parlerò unicamente delle sue piccole e dolci manie, della simpatia della sua voce, della morbidezza delle sue carezze, della verità che è nascosta in una bugia e del calore del suo corpo sempre pronto a stringere il mio per aiutarmi a scordare di pensare. La vista ci rende burattini del sistema e tu, notte teatrale, ballerini dell'anima.

Noi e la notteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora