22. Charlotte

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La situazione si tranquillizza e nessuno osa parlare di quello che è appena successo.
Questa sera andiamo in un locale e a dire il vero ho proprio voglia di fare un po' di baldoria. Stranamente per una sera usciremo tutti insieme e ciò mi rallegra e preoccupa allo stesso tempo: ci sarà anche Benedetta.
Nick prima è venuto a scusarsi per lei ed anche se a lui ho detto che non importa, non ero di certo felice.
Odio essere trattata in quel modo dalle persone e per di più non amo il fatto di mettere le persone davanti ad una scelta, soprattutto Andreas. Non se lo merita.

- Non so cosa mettermi- annuncia Chiara scoraggiata.
- Conosci il mio armadio, prendi quello che vuoi- le dico indicandole il mobile.
- Grazie- sorride prima di saltarmi addosso.
- Ma tu non stavi uscendo con Nick ultimamente? Prima l'ho visto con Benedetta- chiede indiscreta Elodie a Chiara.
La fulmino con lo sguardo ma lei non sembra capire.
- Stanno insieme. Fra me e Nick non c'è nulla- ammette Chiara leggermente rattristata.
- E allora per chi ti stai facendo così bella? Di solito non ci fai caso a queste cose- continua Elodie.

Quella ragazza dovrebbe imparare a pensare prima di parlare.
Continuo a mandarle segnali visivi e a lei non sembra importare.

- Per nessuno- dice Chiara infastidita.
- A proposito di Benedetta, cosa le dirai dopo?- mi chiede la ragazza dai capelli rosa.
- Perché mai dovrei dirle qualcosa?- rispondo a tono.
- Come vuoi.. Fossi in te non mi farei dare della "puttanella" così facilmente- conclude lei vestendosi.

Ha ragione, ma sinceramente preferisco lasciar perdere in queste situazioni. Non voglio scendere al suo livello.

Finiamo di prepararci e questa volta opto per un vestito nero attillato, tacchi alti e capelli semi raccolti. Chiara mi prende un paio di jeans blu acceso, un top bianco e un paio di tacchi a spillo dello stesso colore.
È bellissima questa sera.

Scendiamo di sotto e ammetto di essere piacevolmente sorpresa dell'apprezzamento generale nei miei confronti. Rimaniamo ad aspettare gli altri e di Andreas nessuna traccia.
Comincio a preoccuparmi, non c'è neanche Benedetta. Non vorrei che lei gli avesse fatto il lavaggio del cervello.

Lei arriva e va da Nick, mi squadra con aria disgustata ma non dice nulla.
Questo atteggiamento mi irrita.

- Ciao- mi sussurra Andreas all'orecchio.
Mi ha fatto prendere un colpo.
- La prossima volta avvisa prima di fare queste cose- dico io girandomi verso di lui.
- Ti spaventi facilmente- dice lui avvicinandosi ulteriormente.
- Come al solito devi prendermi in giro- sussurro io.
- Come al solito sei la più bella- dice lui facendomi arrossire.
Mi bacia dolcemente e saluta gli altri.

Prendiamo la macchina e ci dirigiamo al locale. Per tutto il tragitto Lele e Gabriele litigano scherzosamente con Andreas ed io non riesco a trattenere la mia raffinatissima risata, tanto da provocare infinite battute su di essa.
Arriviamo al locale con le lacrime agli occhi e devo dire che questo inizio di serata è spettacolare.

Il locale è affollato e la musica è piacevole. Prendiamo da bere e Andreas da bravo guidatore non tocca un goccio di alcol.

- Balliamo?- mi chiede.

Annuisco e lo seguo in pista. I ricordi dell'ultima volta che abbiamo ballato insieme affiorano nella mia mente e seppur vaghi e rari, i momenti che abbiamo passato insieme mi hanno fatto star bene.

La musica rallenta così come il nostro ritmo e lui mi stringe sempre più forte. È come se tutto ciò fosse irreale: io e lui che stiamo insieme, senza segreti, senza nascondigli e senza preoccupazioni. O meglio, in questo momento non ci sono preoccupazioni.
Dopo moltissimo tempo decido di uscire:
- Vado a fumare, vieni?- gli chiedo.
- Ti raggiungo dopo- dice andando a sedersi con gli altri ragazzi.

Esco fuori e l'aria fresca invade il mio corpo. Vedo in lontananza dei ragazzi più giovani di me indisturbati dalla mia presenza. Mi accendo la sigaretta e con grande tranquillità mi lascio andare a questo momento di relax.

- Oh, i piccioncini si sono separati per un attimo- esordisce Benedetta con la sigaretta in mano.

Ancora lei?
Perché è dovuta venire qui?
Stavo tanto bene da sola.

- Che fai, neanche rispondi?- continua lei divertita- io l'ho sempre detto che eri una senza palle, ma sai, non devi piacere a me- dice infine.
- Per fortuna- rispondo ironicamente.
- Sinceramente non capisco il perché Andreas abbia insistito con te. Non hai nulla in più di Francesca e con i tuoi atteggiamenti lo farai soffrire- dice lei.

Perché deve sempre fare la stronza?

- Chi si fa i fatti suoi campa cent'anni, ricordatelo- la informo.
- Appunto. Tu potevi benissimo lasciar perdere Andreas, non erano fatti tuoi e lo sapevi- dice girandosi verso di me.

Questa distanza fra noi è pericolosa.

- E qual è il tuo problema? Se il tuo problema sono io fattene una ragione. Non mi farò mettere in piedi in testa da nessuno- dico convinta.

Mi sto arrabbiando.

- Si, il mio problema sei tu! Sei solo una ragazzina viziata che pensa di conquistare tutti con un bel visino e un bel fisico. Non sai fare altro. E quando ti ho detto puttanella, cara mia, avevo ragione. Andreas è caduto proprio in basso con te- mi accusa con un dito intimidatorio.

Non rispondo delle mie azioni.
Calma Charlotte, calma.
Non c'è la faccio, non resisto: le tiro uno schiaffo e improvvisamente mi sento libera. Come può rivolgersi così a me? Non sa nulla di me. Sono stanca di questa ragazza.

- Come h...-inizia scagliandosi verso di me.
- Non ti azzardare- urla furioso Andreas mettendosi in mezzo a noi due.
- Stai parlando con me?- urla sconvolta Benedetta.

- Si Benedetta, sto parlando con te. Non provare minimamente a toccarla- dice Andreas scandendo tutte le parole.

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