34. Andreas

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Sono le 5 del mattino e mi ritrovo qui, in una stanza buia, a sentire Michele ed Alessio russare e a pensare. Perché sono così pensieroso?

Avevo trovato una soluzione, giusto? Lei aveva trovato una soluzione.
Charlotte mi ha chiaramente detto di starle alla larga e così sto facendo. Francesca fra qualche giorno se ne andrà e stranamente io sono ben contento di questo. È brutto ammetterlo, ma penso di essermi lasciato la nostra storia alle spalle. Voglio bene a Francesca, ma non la amo più, non dopo come si è rivelata essere.
Non mi ero mai accorto del suo egoismo, ora però so come stanno le cose.

Come vorrei avere Charlotte fra le braccia in questo momento, come vorrei che lei fosse qui con me a rassicurarmi. Avrei voluto trovare un'altra soluzione per noi due, avrei voluto continuare il rapporto, invece ora mi ritrovo qui, da solo.

Già, sono proprio solo.

Aspetto costantemente che lei entri da quella porta lasciandosi tutto alle spalle, invece quella porta rimane chiusa.
Prendo il telefono, controllo un po' di messaggi e guardo le notifiche. Mi accorgo che stranamente anche Charlotte è online. Come mai è sveglia a quest'ora?
Forse anche lei sta pensando a me e forse si è accorta dell'errore commesso. O forse mi sto immaginando tutto.

"Where are you now
Was it all in my fantasy
Where are you now
Were you only imaginary"

Quelle parole rimbombano nella mia mente e spero vivamente che lei le abbia lette. Penso sia chiaro che tutto sia riferito a Charlotte, è lei che vorrei con me.
Non mi ero mai sentito così prima d'ora. Sono vulnerabile ed ho un pensiero martellante nella testa: Charlotte.

Le mie riflessioni si prolungano per ore, finché anche Alessio e Michele si svegliano.

- Da quant'è che sei sveglio?- mi chiede Alessio ancora assonnato.
- Da un po'- rispondo alzandomi dal letto.
- Va tutto bene?- domanda Michele visibilmente stanco.
- Tranquilli ragazzi, va tutto benissimo- rispondo mentendo.

No, non va tutto bene. Ma cosa ci posso fare? Non ho voglia di parlarne con nessuno.
Ci prepariamo velocemente ed usciamo dall'albergo per iniziare una nuova giornata.

Arriviamo in sala relax e vedo Charlotte seduta sul divano con sguardo pensieroso. È bellissima come sempre. I lunghi capelli biondi le ricadono delicatamente sulle spalle ed un ciuffo infastidisce il suo dolce viso. Ha le labbra socchiuse ed il corpo piegato in avanti. Che faccio, vado la o rimango qui a fissarla?

Devo farmi coraggio, devo parlarle.
Mi incammino verso di lei e..

*Drin drin*

Ricevo un messaggio e se in un primo momento lo ignoro, successivamente lo leggo.
Devo andare nella sala 4 per una lezione con Veronica.

Tempismo perfetto. Il mio coraggio si dissolve con la stessa velocità con cui è arrivato.
Prendo il borsone e arrivo nella sala dove ad attendermi c'è già Veronica.

- Buongiorno- saluto cordialmente.
- Buongiorno! Come mai hai quest'espressione così avvilita?- mi chiede avvicinandosi.
- Sono solo un po' stanco- la rassicuro.
- Mi spiace per te ma oggi dovrai lasciare da parte la stanchezza. Conosci il musical di Romeo e Giulietta, vero?- mi domanda sorridente.
- Certo- rispondo sedendomi per terra.
- Perfetto, tu dovrai essere Romeo in questa coreografia- annuncia fiera di se.

Proprio oggi dovevo imparare una coreografia basata sul romanticismo?

Rispondo a Veronica un un gesto di assenso e mi metto subito al lavoro. Imparo velocemente la coreografia ma al momento di provarla comincio ad avere qualche difficoltà.
Non è proprio il momento giusto per poter ballare Romeo e Giulietta, non dopo la rottura fra me e Charlotte.

Veronica sembra accorgersi della mia espressione e mi invita a sedermi dopo aver liquidato velocemente Klaudia.

- Cosa c'è che non va?- inizia Veronica.
- Devo ancora imparare bene la coreografia, tutto qui- rispondo frettolosamente.
- No, non si tratta di questo. Sei sovra pensiero e ciò non aiuta- dice realmente preoccupata.

Non rispondo e abbasso lo sguardo sulla mia tuta. È così evidente che ultimamente io non ci stia più con la testa?

- Ti va di parlarne?- mi chiede.
- Non proprio- rispondo.
- Ok. Parliamo di qualcosa che potrebbe aiutarti ad interpretare meglio Romeo- inizia con tono pacato- C'è mai stata nella tua vita una ragazza per cui valeva la pena star male? Per cui avresti combattuto ad ogni costo? E per cui tutto ti sembrava più bello?- chiede successivamente.

Annuisco con la testa.

- Ecco, pensa a questa ragazza. Pensa a quanto la ami o l'hai amata- dice comprensiva.

I miei occhi si fanno sempre più lucidi e lei sembra accorgersene.

- Se ti dico amore, cosa ti viene in mente?- mi chiede Veronica.

- Lei- rispondo sinceramente.

Ed è vero, ormai sono cotto.
Penso di essermi innamorato di Charlotte. Sembra assurdo, ma è così. La conosco da poco eppure è riuscita a conquistarmi in tutto per per tutto.
Amo i suoi modi di fare, i suoi sguardi, i suoi giochetti di seduzione, il suo umorismo, il modo in cui si imbarazza ad un mio complimento, insomma, amo lei.

Già, la amo.

- Allora facciamo così: ora riproviamo la coreografia e immagina tu come Romeo e lei come Giulietta- annuncia Veronica dirigendosi verso lo stereo.

Klaudia rientra nella sala e riproviamo la coreografia. Sto realmente immaginando Charlotte, il suo sorriso, il suo corpo, i suoi occhi ed il suo magnifico modo di muoversi.
Concludiamo il pezzo uno difronte all'altro, a pochi millimetri e se in questo momento ci fosse veramente Charlotte, giuro che la bacerei all'infinito.
Veronica applaude sorridente e visibilmente emozionata.

- Così va molto meglio mio caro Romeo- si congratula calorosamente.
La ringrazio, prendo la mia roba e mi dirigo verso l'uscita. Sto per calcare la soglia proprio quando Veronica mi richiama.

- Ah, Andreas, non ringraziare me. Ringrazia Charlotte- dice Veronica sorridente.

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