Capitolo 8

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Corey

"Mi spiace se ti sono sembrato brusco." Inizio così a parlare con Sara, non voglio che si senta turbata dal mio pessimo umore.

"Non ti preoccupare...capisco che la causa del tuo cambiamento d'umore è stata la telefonata." Mi rassicura lei.

"Voglio solo chiarire che non dipende da te...anzi prima della telefonata ero decisamente in paradiso, grazie a te." La guardo e con un mezzo sorriso la prendo per mano. Lei è imbarazzata dalla mia affermazione ma guarda dritto nei miei occhi e

"Beh se la metti così, anch'io devo ringraziare te!" Detto ciò mi fa una linguaccia per alleggerire la sua ammissione.

Mi sento bene. La telefonata è già dimenticata grazie a Sara, scambiarci battutine allusive, passeggiare mano nella mano, anche se un po' a fatica per via della neve, mi fa stare bene.

Di solito quando mi chiama Adam rimango incavolato a rimuginare almeno per l'intera giornata. La sua indole prepotente mi fa veramente uscire di testa.

Ma Sara rende qualsiasi cosa più piacevole e rilassata. Ho detto ad Adam che sto scrivendo, è vero non è una bugia, ho solo omesso di dirgli che non è esattamente il tipo di materiale che si aspetta da me. In testa inoltre ho un sacco di parole che giocano inevitabilmente su ciò che mi fa provare Sara...non esattamente lo stile dei "Mr Blobby".

Dopo un po' che passeggiamo arriviamo dove c'è l'auto di Sara. "Ecco ci siamo. La tua auto è lì sotto!" Annuncio. Sara sbarra gli occhi incredula.
"Povera me! Come posso farla riparare? Non si vede nemmeno! È sepolta sotto la neve!" E mi guarda sconsolata.
"Te l' ho detto, non ti serve un auto, non ti lascerò andare via da me! Quindi possiamo aspettare la primavera per farla spostare, anche se da quello che ho visto, non credo si possa riparare." Il suo sguardo è smarrito. "Ma come fai a dire così? Non ci conosciamo nemmeno, non posso strapparti alla tua vita e pretendere che mi accompagni in Canada e poi chissà che altro riserverà il mio futuro...lui potrebbe trovarmi e finire quello che ha iniziato, non voglio che rischi la tua vita per me." Mi dice allontanandosi da me, così recupero terreno annullando la distanza che lei ha messo tra noi e le dico: "Non hai ancora capito? Io non ho niente qui da desiderare come desidero te.
Il suo sguardo muta dal sorpreso al dubbioso così proseguo.
"Sara, non voglio spaventarti e nemmeno costringerti a fare nulla che tu non voglia, ma ho bisogno che tu capisca che il modo in cui ho vissuto fin'ora, non mi basta più per stare bene. Da quando sei piombata nella mia vita solitaria ho capito che devo smette di trascinarmi di giorno in giorno. Voglio, anzi ho bisogno, di vivere attivamente le mie giornate e fare cose come un viaggio con la stupenda ragazza che ho davanti." Le dico senza riprendere fiato. Sono un fiume in piena e proseguo non lasciandole modo di replicare. "Mi piaci Sara, voglio che stiamo insieme, quindi nulla mi impedirà di accompagnarti in Canada. Aggiungo una cosa, sono più che determinato a proteggerti dal quel pezzo di merda e spero per lui che non si avvicini più a te se vuole rimanere intero." Detto ciò la stringo a me e la bacio con passione. La voglio.
La voglio più di ogni altra cosa.
"Non dirmi no..." le sussurro a fior di labbra.
I suoi occhi si sciolgono in un sereno assenso.
"Ora che abbiamo chiarito, cosa c'è che devi recuperare?" Le chiedo estraendo la piccola pala che ho portato con me.
"Ho nascosto i soldi in auto, sotto il tappetino del passeggero." Mi rivela e così inizio a spalare.
Per fortuna conosco la posizione dell'auto ed in poco tempo riesco, anche se a fatica, ad aprire la portira ghiacciata del passeggero.
Recuperati i soldi ci incamminiamo per tornare a casa. Arrivati vicino alla casa blocco Sara che stava entrando in veranda. "No aspetta, dobbiamo passare da Adamo." Le annuncio accompagnandola sul retro della casa.
"Chi è Adamo?" Mi chiede curiosa.
"È il mio custode tuttofare." Le spiego. "Quando ho comprato questa proprietà lui dirigeva la segheria. È ancora così ed inoltre si prende cura della casa e della terra. Vieni te lo presento."

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