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-5.
-5 e ritorneremo alla solita vita, alla solita noiosa vita, studio, compiti, lezioni, scuola.
Fantastico.
Devo godermi tutto questo al massimo, perché voglio rientrare con la forza di farcela, dato che sono stata con le persone a cui voglio più bene al mondo.
Vabbeh, comunque sia, stiamo andando in spiaggia, evvai!
Charlotte è uscita da un po' con Jase, stanno andando a fare una passeggiata e dopo andranno in un ristorante, mi sono informata, è molto molto elegante.
Lei questo però non lo sa, mi sento che accadrà qualcosa.
Siamo in spiaggia, ma il tempo non promette bene, così scelgo di andare a comprare qualcosa per farci passare il tempo se iniziasse a piovere.
Spero proprio di no però.
Ne approfittiamo comunque per fare un bagno, stiamo lì tanto, e poi per pranzo cucina Jack, è un ottimo ottimo cuoco.
Mangiamo pasta con le polpette, che adoro e lui lo sa.
Stiamo a tavola a parlare un sacco, dopo ci dividiamo nelle nostre stanca per riposarci un po'.
Il pomeriggio pochi di noi escono al centro commerciale, piove e questo ci impedisce di uscire, altri sono rimasti a casa a giocare.
Io e Jack ci muoviamo, andiamo a vedere un sacco di negozi e facciamo qualche spesa, lui si è preso molte felpe, lo sa che fra un po' diventeranno anche mie.
Mentre camminavamo pensavo un po', e nessuno può immaginare la mia faccia quando mi sono ricordata che fra otto giorni sarebbe stato il secondo mesiversario mio e di Jack.
Da quando me lo sono ricordata, ho iniziato a staccarmi un po' dal mondo, sono troppo disperata, non ho la minima idea di cosa posso fare per lui e questo mi manda in crisi.
Comunque sia continuiamo a girare il centro commerciale per altre due ore, è gigantesco, e abbiamo le borse piene di cose.
Ci incamminiamo verso casa, e siamo tutti molto bagnati, fuori piove.
Io che sono una tipa che legge molto, adoro le frasi quelle che c'entrano con i baci sotto la pioggia.
Perciò voglio dare un bacio anch'io, al mio primo amore, e spero all'ultimo, che io abbia mai avuto.
Voglio dare uno dei baci più belli di tutti.
Quando siamo arrivati a casa ci cambiamo tutti e due, siamo fradici.
Ho bisogno di pensare, e per me il posto migliore per farlo è la doccia, scelgo così di lavarmi, e nell'asciugarmi i capelli prendo una maglia di Jack e ne vedo una da hockey.
Così mi viene in mente che lui lo adora, devo solo trovare dei biglietti di una squadra che gli piace e potrò finalmente aver trovato qualcosa.
Prendo il telefono e inizio a cercare e trovo molte cose, così ordino due biglietti.
Quando esco dal bagno e vado verso la mia stanza, vedo Jack con una faccia triste come non lo è mai stata.
Odio vederlo così, non ce la faccio.
Sta male lui sto male io.
Mi avvicino a lui, lo abbraccio sperando che qualcosa passi.
Niente.
Scende una lacrima.
Decido di parlargli, ho capito che ora i gesti non valgono più, ora vale di più ascoltarlo.
«Amore cosa succede? Lo sai che se stai male tu sto male io. Ne vuoi parlare?»
Un minuto di silenzio e inizia a fissarmi negli occhi.
«Tesoro, certo che ne voglio parlare, non posso o meglio, non voglio nasconderti nulla, solo che non aspettarti una cosa veloce perché è difficile.»
Dopo avergli dato un bacio di conforto lui abbassa lo sguardo ed inizia a parlare.
«Un mese prima che arrivassi tu, stavo malissimo, avevo iniziato pure a bere, tutto per in semplice motivo: avevano diagnosticato un cancro al polmone a mio padre, gli avevano dato l'ottanta percento delle possibilità e soltanto pochi mesi di vita.
Lui è stato il mio insegnate della vita, mi ha insegnato a fare tutto e io senza di lui non potevo starci.
Ho deciso così di prendere una pausa e ho lasciato la scuola per poco per restare dai miei con mio padre.
Un giorno il medico ci portò la buona notizia che papà era stato più forte della malattia.
Ho pianto così tanto dall'emozione che in realtà non so nemmeno da dove mi godrò uscire le lacrime, pensavo di averle esaurite tutte.
E eccoci di nuovo qua, mia madre che mi scrive che è ritornato, che mio padre sta di nuovo male, e che il tempo lo indebolisce sempre di più.»
Non credo alle mie orecchie e scoppio in lacrime.
Sono troppo sensibile ma fortunatamente qualche volte questa cosa mi crea qualche vantaggio.
Quelle mie lacrime valgono più di mille parole.
Lo abbraccio, ci abbracciamo, piangiamo e ci addormentiamo come se fossimo un'unica cosa, e lo siamo.

Vi chiedo scusa in ginocchi se non posto niente dal 30 gennaio, immagino che nessuno se ne sia fregato molto ma comunque mi rattrista il fatto di aver trascurato ciò😭
Ora però uscito e mi affetterò a scrivere un altro capitolo, voglio sdebitarmi e proverò a mettere due capitoli questa settimana.
Scusatemi, vi voglio bene.
Una domanda prima, la storia vi piace?😘

La mia storia in pagine di diari.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora