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E ci siamo.
Siamo in questo angolo di stanza, con il nostro banchetto e pian piano sistemiamo le foto come meglio possiamo.
Non c'è la posso fare, sto tremando, mi gira la testa per il troppo stress.
Mezz'ora dopo, sono riuscita a sistemare decentemente la mia capanna, ho sistemato e risistemato l'ordine degli scatti mille volte ma così mi piace. Diciamo.
La galleria non è ancora aperta, ma gli altri fotografi stanno facendo il giro dei banchetti, io non ce la faccio, sono troppo agitata e gli altri lo notano, osservano le foto, a volte qualcuno mi fa anche alcuni complimenti, e quando se ne vanno mi sorridono.
Jack mi stringe la mano, sono seduta sulle sue gambe, e mi sussurra che sono bravissima, e che non lo pensa solo lui.
Dieci del mattino, il posto inizia a riempirsi e io, che mi ero appena calmata, riinizio ad agitarmi ed ad andare nel panico.
Sono una delle prime in entrata, quindi tutti all'inizio si soffermano molto, molti si complimentano e osservano con molta attenzione.
L'inizio della vendita delle fotografie avverrà alle 11.
Sono impaziente, ma spero veramente di venedere qualcosa.
Più di duecento persone sono entrate alla mostra, i quadri da vedere sono parecchi, ed è tanto anche il tempo dove potemmo restare qua perciò ho speranza.
Un'ora dopo, non c'è la faccio più e sono troppo curiosa di sapere cosa le persone pensano delle mie foto, infatti spiego a più persone possibili come mai sono qui, grazie a chi, e le mie paure.. Molti si complimentano per il coraggio e per le fotografie.
11.05, una voce da un altoparlante dice: «Ora si aprono ufficialmente le vendite, tutti i fotografi potranno lasciare il loro indirizzo mail per poter avere nuove ordinazioni di foto o richieste, via.»
I primi cinque minuti è tutto tranquillo nel mio bancone, e per fortuna così ho più tempo per scrivere la mail in un cartoncino colorato blu, perché lo amo.
La prima 'cliente' è una ragazza molto giovane, sui sedici, e si vede subito a primo impatto che è una persona ribelle con le sue passioni, voglio fotografarla, i suoi capelli neri lunghi, i suoi abbigliamenti strani, i pircing, lo skate, è bellissima.
Si sofferma a guardare i quadri e mi faccio coraggio, le porgo la mia mail e:
«ti ho osservata molto bene, e sei proprio bella, alternativa come pochi (fortunatamente) potresti essere il soggetto perfetto con una buona luce.»
La ragazza rimane sorpresa, sta zitta un po' e mi da una risposta molto chiara, ma ne vado felice:
«wow beh intanto ti ringrazio, non mi era mai stata chiesta una cosa così, accetto volentieri la e-mail, ci penserò e ti scriverò per la risposta. Grazie ehm..?»
«Hashley.»
«wow, che bel nome.. Piacere, Alaska. Tornando a noi, avevo avvistato prima quel quadro con quelle due coppie al mare, lo voglio avere a tutti i costi. 150$?»
All'inizio ci pensò un po'.. Sono troppi? Troppi pochi? Non sono specializzata su queste cose, guardo Jack e lui annuisce.
Accetto, la saluto. Spero che le risposte della sua e-mail sarà positiva.
Passano minuti e arrivano clienti, il secondo, il terzo, un'ora dopo l'ottavo, tre ore dopo il ventesimo.
E poi rimango senza, non ne avevo preparate molte di foto, non pensavo di venderne nemmeno una, ma ne sono troppo felice, quando usciamo mi metto a piangere dall'emozione, mi apprezzano, apprezzano ciò che scatto.
Quando arriviamo a casa sto ancora piangendo, ed è vuota.
Io e Jack ci sediamo e contiamo i soldi, 2.800$ circa, piango ancora di più.
Decido di mettere 1.000$ per aiutare Jack a comprare una macchina, rifiuta e per un po' litighiamo, alla fine lo convinco e accetta.
Dopo tutto è lui che mi ha spinta a ciò.
Ci baciamo, ci baciamo e lo rifacciamo, ci togliamo i vestiti e i nostri corpi si fondono un l'altro, dovevamo trovare un altro modo per dirci 'ti amo', e così abbiam fatto.
Stiamo ore sul letto a fissarci, con la nostra pelle che si sfiora, io appoggiata sul suo petto, lui mi accarezza i capelli, e non parliamo, ci guardiamo.
I nostri occhi dicono di più.
Poco dopo chiudo gli occhi, Jack sussurra «grazie Dio, se ci sei, per avermela portata qui, ora.»
Lui pensa che probabilmente io non l'abbia sentito, così di tutta risposta sussurro
«Grazie Dio, se esisti, per avermelo fatto conoscere, per avermi fatto scoprire il dono dell'amore proprio con lui. L'amore della mia vita.»
Lui diventa paonazzo, mi prende e mi stringe ancora più a se, non so l'ora, ma i nostri occhi si chiudono e i nostri respiri diventano regolari e si uniscono come per essere un'unica splendida cosa.
Ci svegliamo presto, ma non molto, verso le 9, decidiamo di andare a comprare la colazione per tutti.
Io mi metto dei leggins e una felpa leggere di Jack.
Stiamo parlando e ci rendiamo conto che ormai è già passata una settimana.
Come passa veloce si sta veramente bene per la prima volta.
Prendiamo molte brioche e un caffè a testa, siamo molto riposati, decidiamo quindi di sistemare la casa e la nostra stanza.
Alle 11 abbiamo finito di fare tutto, e verso le 12 tutti iniziano ad alzarsi, ci ringraziano per la colazione e io racconto del mio successo per i quadri, tutti si complimentano.
Prendo il computer per vedere se qualcuno di ieri vuole qualcosa, o cerco risposta di Alaska.
Vado in ordine, tantissime e-mail sono inutili perciò le cestino, quando ho tenuto solo le essenziali inizio a leggerle.
Due, chiedevano se sarei stata ad altre mostre, una persona chiedeva se si poteva fare un book fotografico per il suo bambino ed il padre che partirà fra poco per l'esercito, molte sono di complimenti, e poi l'ultima. Alaska.
La apro:
«Ciao, Hashley.. Giusto?
Scusa sono proprio sbadata!
Innanzitutto ti ringrazio ancora per l'offerta di ieri, ci ho riflettuto su molto e ne ho parlato con alcune persone.
Ho riflettuto su ciò che ti ha colpito di me perciò, per me è si, voglio farlo.
Ti vorrei allegare alcune foto di amici con il mio stesso stile, volevo proporti di far venire fuori in alcune risposte anche loro.
Baci, Alaska.»
Sono troppo, troppo felice, ho già due book fotografici in programma, potrebbe andare meglio?
Dopo essermi agitata molto, ritorno in me ed inizio a risponderle:
«Alaska ehi.
Innanzitutto si, mi chiamo Hashley.
Ho osservato bene le foto dei tuoi amici, e appunto sì, il vostro stile mi intriga molto perciò accetto.
Ti dico che qui sono in vacanza ancora per una settimana e vorrei stare un po' a godermela.
Dimmi un giorno che te ed i tuoi amici preferite, ed un posto che vi piace ed, io e la macchina arriveremo.
Attendo risposta, Hash.»
Finalmente dopo tanti anni, sono felice.
Vado a chiamare mamma, devo dirle così tante cose.

La mia storia in pagine di diari.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora