"Io mi sono allontanato da te perché sapevo di farti del male...pensavo che se sarei scomparso non avresti più sofferto per me...io non ti avrei mai più fatto soffrire...
Io sono uno sbaglio....io sono un errore...tu sei un angelo, sei la salvezza.
...
I: Ciao sascha. Sal: Non sono Sascha, sono Sal. I: Sal? C-che ci fai qui? Sono quasi le 2 del mattino?! Sal: ti ho chiamato per sentire come stavi, non hai risposto quindi sono andato a casa tua, ma non c'eri quindi ho chiamato sascha, lui mi ha detto che era al 100% sicuro che saresti stata qui...eh beh, aveva ragione.- si sedette a fianco a me. I: Sal...senti mi sono comportata male con te...Mi sono lasciata trasportare da una storia d'amore basata su fantasia e su un sogno...Mi dispiace, non avrei dovuto farti stare male così... Sal: Stai scherzando spero? Sono io a dovermi scusare...Vorrei tanto aver creduto a te e non a Stefano...ma sono troppo ingenuo. I: Ste ha ragione...io sto rovinando la vostra amicizia...sarebbe molto meglio se io sparissi per sempre dalle vostre vite. Sal: Non provare neanche a pensarlo. Tu sei importante, per tutti noi...ma soprattutto per Sascha...cazzo lui ti ama veramente. Sta soffrendo un casino... Non lo ho mai visto così, neanche quando è morto suo padre... I: Lo so...ma vedi, è difficile perdonare una persona quando sai che non si fida di te... Sal: Beh, ma tu lo ami no? I: Sì...ma... Sal: Eh allora, porca puttana perdonarlo...Non è tutta colpa sua, è stata anche colpa di Stefano...Sa mentire molto bene, e poi la chat...sembrava tutto così vero. I: Sai una cosa? Mi sa che hai ragione...dovrei metterci una pietra sopra...sarebbe potuto succedere anche a me, e lui mi avrebbe perdonato... Sal: Dai, ti accompagno a casa, domani gli parli... I: No grazie, preferisco stare ancora un po' da sola se non ti dispiace...torno a piedi. Sal: ok, come vuoi. Beh ci vediamo allora... I: Grazie.- Lo abbracciai, poi mi alzai e me ne andai.
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*Sascha P.O.V*
Dissi a surry che sicuramente sarebbe stata in quel lago magico...quel posto così bello e così tranquillo...quella pace.
Io avevo troppa paura per andare a parlarle, per questo dissi a Sal di andarci....Voglio dire, dovevo cominciare ad accettare il fatto che lei non mi avrebbe più rivolto parola.
Oramai le mie lacrime scendevano da ore lungo il viso...Non riuscivo a fermarle...tutto questo faceva troppo male.
Sono le 2:06 e ero ancora ingiro per le buie strade della città, avevo il cappuccio...faceva freddo e non avevo la giacca, ma solo la felpa... Guardavo a terra, non volevo che qualcuno mi vedesse piangere...quando mi scontrai contro una ragazza. Lei stava per scivolare quando le presi la mano e la ritirai impiedi... I: O-oddio s-scusa...Mi dispiace.
Guardai la ragazza negli occhi...oh mio dio.
Rebecca: C-ciao S-sascha.... I: Rebe...tutto ok? Che ci fai qui alle 2 del mattino? R: Potrei chiedere lo stesso a te sai?- fece una risatina...fu come un risveglio al mio cuore. I: Rebe dobbiamo parlare... R: Lo penso anche io... Senti, ho parlato con Sal e...Sì insomma... I: Vi siete baciati? R: Ma ti pare? No... Perché mai dovrei baciare Sal? No...abbiamo parlato di te... I: Parlato bene o male?... R: Ehm...normale diciamo...ma non è questo il punto...il punto è che mi ha fatto capire quello che provo...e io ti amo...capisco il fatto che Ste sia molto bravo a "recitare" e capisco anche il fatto che tu abbia creduto a lui... ho imparato che nella vita bisogna tenersi strette le perone a cui tieni...e io a te tengo molto.
Mi guardò negli occhi...leggevo nel suo sguardo. Mi mancava...mi mancava sentire quelle due dolci parole uscire dalla sua bocca...TI AMO.... Mi limitai a sorriderle...
I: Mi dispiace...sul serio, sono tremendamente mortificato per quello che ti ho fatto...Non riesco ad immaginare quanto io ti abbia potuto far soffrire..se solo ci penso mi prenderei a pugni in faccia da solo...sono un coglione. Tu non mi meriti...sei troppo tenera e bella per me...io sono solo uno stronzo... Capisco che Sal abbia cercato di aiutarmi, probabilmente ha visto lo stato in cui mi sono ridotto...ma non posso riavvicinarmi a te. Io non voglio più farti soffrire...Non voglio più farti del male...tu ti meriti di meglio...mi dispiace. Io ti amo più dell'anima... Ma non mi posso perdonare per quello che ti ho fatto. Scusa, Rebecca...ci vediamo.
Iniziai ad allontanarmi...La stavo facendo soffrire ancora...ma.... Questa sarebbe stata l'ultima volta che le avrei provocato del male.
R: Sà...aspetta...
La sentii bisbigliare queste due parole...ma non la ascoltai...Mi limitai a continuare a camminare...il più lontano possibile da lei, perché è così che lei sarebbe potuta tornare a sorridere. E la sua felicità era tutto per me.
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