Capitolo 3: Ritorno A Casa (Parte 2)

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Colin

Un pezzo del suo cuore sarebbe sempre rimasto lí, in mezzo a quelle distese sconfinate di erba, a quelle colline baciate dal sole e a quel paesaggio reso verdeggiante dalle piogge che si abbattevano continuamente su tutta l'Irlanda. Drogheda era molto lontana dall'essere considerata una meta turistica e non aveva nulla che potesse attirare eventuali visitatori. Per Colin, quel posto che una volta rappresentava la quotidianità, ora era diventato un luogo di passaggio, dove rimaneva pochi giorni all'anno. Lo amava e, ovviamente, sarebbe stato legato a quella terra per sempre ma ormai era piú come un ricordo, piuttosto che il posto dove avrebbe voluto passare il resto della sua vita.
Era questo che pensava mentre osservava il tramonto sulla terrazza del suo cottage.
<Amore>.
Helen si affacció alla portafinestra. Colin si voltó, aggiustandosi il colletto della camicia.
<Ti ho cercato ovunque. Faremo tardi per la cena.> gli ricordó con un sorriso.
Lui avrebbe preferito mangiare a casa e stare un po' con suo figlio ma Helen aveva insistito per uscire dicendo che qualche ora tutta per loro non avrebbe potuto che fare bene a entrambi e che ci sarebbe stato tutto il tempo per giocare con Evan nei giorni seguenti.
Il ristorante scelto da Helen era uno dei piú eleganti della città. Ci erano già stati un paio di volte in occasioni importanti e conoscevano molto bene i proprietari.
Dopo essersi seduti a tavola e aver ordinato i loro piatti, ci fu un lungo silenzio. Colin sembrava non voler incrociare lo sguardo di sua moglie e pareva che, al contrario del suo corpo, la sua mente fosse molto lontana da lí. Helen lo notó, cosí, per cercare di attirare la sua attenzione, gli chiese se ci fossero novitá dal Canada e se procedeva tutto come sempre. Chiacchierarono un bel po' e Colin sembró essersi distolto dai suoi pensieri. La cena proseguí nel migliore dei modi ed entrambi si rilassarono bevendo un po' di vino e ricordando i loro primi appuntamenti. Colin era cosí impacciato all'inizio... Aveva fatto molta fatica prima di rivelare i suoi sentimenti ad Helen. C'era qualcosa in quella ragazza che l'aveva frenato, anche solo nel dire le cose piú semplici ma non sapeva spiegarsi il motivo.
Come se gli stesse leggendo nel pensiero, lei gli chiese: <Ti ricordi quando mi hai accompagnata a casa e poi, sulla porta, ti sei fermato perchè volevi chiedermi se potevamo vederci ancora ma non sapevi come dirmelo? Hai balbettato per un'eternità prima di riuscire a dire due parole!>. Appena ebbe finito la frase, Helen si mise a ridere di gusto e anche Colin. <Certo che me lo ricordo! Peró mi ricordo anche che, quando sono riuscito, finalmente, a formulare una domanda sensata, tu sei arrossita cosí tanto che pensavo ti saresti trasformata in un pomodoro da un momento all'altro!>.
Usciti dal ristorante, i due decisero di andare a fare una passeggiata e poi tornarono a casa.
Colin era di nuovo immerso nei suoi pensieri mentre sua moglie si infilava sotto le coperte. Poi, in un attimo, si ritrovó sotto di lei e sentí le sue mani sul petto, mentre la sua bocca risaliva il suo collo fino a posare un piccolo bacio sulle labbra di lui.
<Ehi pirata> gli sussurró lei, <hai voglia di divertirti un po'?>.
Era logico che Helen glielo chiedesse. Dopotutto erano stati lontani per mesi e lei aveva voglia di avere suo marito tutto per sé. Avrebbe dovuto essere cosí anche per lui. E invece no. Qualcosa gli impediva di andare oltre con lei quella sera.
<Scusa tesoro ma sono molto stanco, magari un'altra volta.> le disse sorridendo e augurandosi che non si risentisse. Fortunatamente, Helen sembró capire e gli disse soltanto: <Non ti preoccupare, riposati.>
Mentre lei si addormentó quasi subito sul petto di lui, Colin si ritrovó a pensare a quello che si erano detti mentre erano a cena. Era vero, era sempre stato imbarazzato quando c'era di mezzo una donna... Quasi sempre. Con Jennifer, si era subito sentito a suo agio e non aveva mai pensato a cosa fare o cosa dire quando c'era lei. Nemmeno una volta. Gli veniva tutto naturale. Come se si conoscessero da sempre. Ecco il vero motivo per cui non aveva voluto fare l'amore con sua moglie quella notte. Con questa convinzione, Colin si addormentó, consapevole che quello che stava provando avrebbe potuto rovinare la sua famiglia.

Qualche giorno piú tardi, Evan e suo padre erano in giardino a giocare. Colin stava spingendo il figlio sull'altalena e pensava a quanto fosse fortunato. Era la cosa piú bella che gli fosse mai capitata. Stava crescendo in fretta e lo vedeva poco ma era sveglio e intelligente e avrebbe voluto che Helen lo portasse in Canada con lei piú spesso ma aveva accettato solo una volta dicendo che, per un bambino cosí piccolo, un viaggio troppo lungo era molto pesante.
Lo prese in braccio ed Evan lo guardó ridendo. Colin era cosí felice di stare insieme a lui che cercave di non pensare al momento in cui avrebbero dovuto separarsi di nuovo.
Le sue riflessioni vennero interrotte dalla voce di Helen.
<Colin!>
<Arrivo!> le rispose, portando il bambino in casa e posizionandolo sul seggiolone.
<Eccomi. Volevi dirmi qualcosa?> le chiese.
<Ecco, in realtà sí.> gli disse lei, mentre Colin si sedette su una sedia della cucina.
<Stavo riflettendo su una cosa... In realtà è da un po' che ci penso ma non sapevo se parlartene o no.>. Fece una piccola pausa prima di continuare. <Da quando hai accettato di far parte di questa serie, sei sempre lontano da casa e passi poco tempo con la tua famiglia, con me ed Evan.>
Lui la guardó e rispose tranquillamente: <Helen, sono un attore. Fa parte del mestiere. Ne avevamo già parlato.>
<Ti prego, non ho finito> disse lei. <Io... pensavo che, visto che ormai sei diventato conosciuto e guadagni piú di quanto avessimo sperato, potessi cercare di rimanere in Irlanda almeno per un po' e chiedere a Eddy e Adam di sostituirti con qualcun altro, magari qualche attore americano...>
Colin era shockato e si irrigidí.
<Cosa?! Helen, non puoi chiedermi questo. La serie è nel suo momento migliore e Uncino ormai è uno dei personaggi piú importanti. Senza contare che non si puó trovare un altro attore che prenda il mio posto senza prima aver fatto dei provini e queste cose richiedono tempo, che ora non c'è.>
<Colin, ci manchi. Evan sta crescendo e tu ti stai perdendo tutta la sua infanzia. E poi, io sono tua moglie e sono stanca di dover andare a letto tutte le sere senza un marito al mio fianco.>
A quel punto, Colin si stava arrabbiando.
<Ti ho detto mille volte che potevamo trasferirci in Canada con Evan, cosí saremmo stati insieme molto piú tempo ma hai preferito rimanere qui e, sinceramente, non ho mai capito perché.> le disse Colin, sperando in una sua spiegazione, che infatti arrivó.
<Qui ci sono i miei genitori, non posso abbandonarli. Stanno invecchiando e vogliono stare insieme al loro unico nipote.>
<Ah, quindi l'importante é che lo vedano i nonni, non che passi del tempo insieme a suo padre!>
<E' per questo che ti sto chiedendo di lavorare piú vicino a casa!>
<Helen, non funziona cosí. Tu pensavi davvero che avrei potuto scegliere dove avrei dovuto recitare?>
Ormai la discussione si stava facendo accesa. Helen sembrava disperata.
<Io non ho mai voluto che tu diventassi famoso, volevo solo avere una famiglia normale, con dei bambini. Volevo crescere e invecchiare qui, dove sono nata e dove ci sono le mie radici. Credevo lo volessi anche tu!>
Urlava e piangeva e Colin buttó fuori quello che si era tenuto dentro da troppo tempo: <Beh forse non lo voglio piú!>
Evan si era messo a piangere sentendoli gridare. Dopo aver udito quelle parole uscire dalla bocca di Colin, Helen era sconvolta e lo guardó con occhi sbarrati quando prese in braccio suo figlio. Si aspettava che le chiedesse scusa ma non lo fece. Anzi, si sentiva molto meglio dopo aver confessato la verità alla moglie. Le disse soltanto: <Forse è il caso di usare questi mesi in cui staremo lontani per pensare al nostro matrimonio.>
Lei era in lacrime. <Non mi ami piú?> gli chiese.
<Ti amo. Ma devo pensare a quali sono le mie priorità e mi serve del tempo.>

Il giorno dopo Colin ripartí per il Canada e, dentro di sé, sapeva che qualcosa nel suo rapporto con Helen si era rotto. Si decise a pensare solamente ai prossimi mesi e a tutti gli amici che avrebbe rivisto. Nonostante tutto, mentre il suo aereo decolló, si senti sollevato e pronto a rituffarsi nel suo lavoro.

Tutti Meritano Un Lieto FineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora