Capitolo 7: Il Cuore Allo Scoperto

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Jennifer POV

Era rimasta li tutta la notte per vedere se i farmaci le facevano effetto ma le sue condizioni non erano migliorate di una virgola. Ava era l'unico essere vivente che le trasmetteva affetto in maniera costante. Anche la sua famiglia lo faceva, certo. Ma Ava era sempre con lei, la seguiva dappertutto cosí che Jennifer non fosse mai completamente sola. Se se ne andava ora, non sapeva cosa avrebbe potuto fare.
Forse avevano ragione: non serviva continuare a starle accanto per il momento. Il veterinario le aveva detto che se ci fossero stati miglioramenti l'avrebbe avvertita e lei aveva proprio bisogno di sgranchirsi un po' le gambe e mangiare qualcosa prima di tornare sul set. Dovevano girare un paio di scene all'aperto e provare i costumi per l'episodio del giorno dopo.
Jen non era esattamente dell'umore ma appena dopo aver iniziato a ripetere le sue battute si accorse di stare un po' meglio e si concentró al massimo sul suo lavoro.
Solo dopo qualche ora, durante una pausa, i suoi pensieri tornarono ad Ava. Mentre sorseggiava il suo caffé vicino alla roulotte, Lana si sedette vicino a lei.
L: "Finalmente sole. Come stai?"
Dalla serata al pub, Jen e Lana avevano legato molto e ora si confidavano tutto. Motivo per cui Jen non ebbe problemi a rispondere in modo sincero.
J: "Io meglio ma Ava... Stanotte l'ho portata di corsa dal veterinario perché stava male. Pare abbia un'infezione.
L: "Oh Jen, mi dispiace tanto. Ma l'infezione si puó curare, non é grave, quindi non preoccuparti, vedrai che presto stará bene. É giovane e forte. Se la caverá, le serve solo qualche giorno per rimettersi in sesto" disse Lana, stringendole la mano.
J: "Lo spero tanto." Jen le rivolse un timido sorriso.
Lana si alzó per andarsene ma dopo aver fatto qualche passo si voltó di nuovo verso di lei e disse:
L: "Oh, quasi dimenticavo. Stasera finiremo tardi quindi Eddy e Adam hanno proposto di fare una piccola grigliata qui, fra di noi. Ti va di venire?"
J: "Certo. Sará bello stare un po' con tutti voi."
L: "Fantastico." Lana guardó l'ora e si accorse di essere in ritardo.
L: "Caspita, devo andarmi a cambiare. Ci vediamo nell'ufficio di Ed." disse facendole l'occhiolino mentre si allontanava.
J: "A dopo." rispose Jen, ed entró nella roulotte.


Colin POV

Eduardo era un eccellente costumista perciò gli abiti che creava per il cast erano sostanzialmente perfetti e quasi sempre nessuno aveva niente da contestare quando c'erano le prove. Per questo, spesso, il lavoro nel suo ufficio era finito in appena un'ora.

Ora tutti si stavano godendo il caldo che emanava dal fuoco che Bobby si era gentilmente offerto di accendere. Quasi sempre, Colin riusciva a mantenere un'aria disinvolta quando c'era Jennifer nei paraggi ma ogni tanto si permetteva di guardarla un po' più a lungo. In quei momenti, il suo cuore cominciava a battere fortissimo ed era costretto a distogliere lo sguardo per non farsi notare.

Aveva appena finito il suo spiedino quando Josh si alzò e, sollevando la sua birra, attirò l'attenzione di tutti.

J: "Scusate ragazzi, vi rubo solo un momento." Il brusio si affievolì e lui riprese.

J: "Vorrei soltanto dire in maniera diretta quello che penso di avervi dimostrato finora. Questi anni passati con voi mi hanno cambiato la vita. Come tutti sapete, è stato grazie a questo show che ho incontrato la donna della mia vita."

Il suo sguardo si posò su Ginny che arrossì leggermente e gli rivolse un sorriso.

J: "Ho formato una famiglia insieme a lei ma vorrei che sapeste che quella non è l'unica famiglia che sento di avere. Ognuno di voi a modo proprio ha aggiunto qualcosa di unico e speciale alla mia vita. Siete voi la mia seconda famiglia. Grazie ragazzi. Vi voglio bene."

Tutti esplosero in un grande applauso mentre Ginny diede un bacio a Josh quando si fu seduto. Poi Bex si alzò e disse: "Un brindisi al nostro Principe Azzurro!"

Proprio in quel momento, Colin si accorse che Jennifer stava rispondendo ad una chiamata. La sua espressione divenne improvvisamente molto preoccupata e lui la vide allontanarsi nel bosco.

Passarono alcuni minuti ma non tornava. A quel punto, Colin non resistette e andò a cercarla. La trovò seduta su una roccia con le mani sopra il viso. Stava piangendo. Si era legata i capelli in una lunga coda bionda e, anche se era l'ultima cosa a cui Colin avrebbe dovuto pensare, trovò che stesse benissimo con i capelli raccolti.

C: "Jennifer.."

Jen si voltò e, cercando di asciugarsi le lacrime disse: "Colin..Io.. Non dovresti essere qui..

C: "Mi dispiace, non volevo disturbarti. Ero..Insomma eravamo solo preoccupati perché non ti vedevamo tornare. Stai bene? Cosa è successo?"

Avrebbe voluto abbracciarla ma temeva che lei non avesse lo stesso desiderio quindi rimasero un lungo istante a guardarsi. Lui in piedi, lei ancora seduta.

J: "Ti va di sederti qui con me?"

C: "Certo."

Non voleva pressarla quindi rimase in silenzio, aspettando un suo intervento.

J: "Ti ricordi di Ava?"

C: "Certo, è la tua cagnolina."

J: "É in una clinica veterinaria, ha una grave infezione e io non la posso vedere fino a domani. Oggi stava bene ma mi hanno appena chiamato dicendo che è peggiorata e che non sanno cosa succederà adesso.."

Si rimise a piangere e Colin le cinse un braccio intorno alle spalle perché non sopportava l'idea di non poterla stringere, soprattutto quando era cosi triste. Dopo essersi sfogata, si sciolse lentamente dall'abbraccio.

J: "Non posso perderla, è l'unico essere vivente che mi ama costantemente senza freni" disse Jen guardando nel vuoto.

Colin si avvicinò un po' di più e sfiorò la sua guancia con il palmo della mano, facendo si che i loro occhi si incontrarono. Lei lo fissava cosi intensamente che lui non pensò neanche a quello che faceva mentre, asciugandole una lacrima con la punta del pollice, rapito da quegli stupendi occhi verdi, le disse: "No, non è l'unico."

Successe tutto molto in fretta. In un secondo le loro labbra si incontrarono in un bacio dolce e lento mentre Colin attirò il viso di Jen verso di lui, tenendolo con entrambe le mani. Lei era come in trance, incapace di resistergli. Poi, quasi nello stesso istante, tornarono alla realtà. Erano entrambi allibiti.

C: "Io..Non.."

J: "Credo sia meglio che io torni a casa."

Jennifer si allontanò velocemente e Colin non la fermò. Sapeva di aver sbagliato e che Helen non se lo meritava ma non avrebbe mai potuto negare il brivido che aveva provato quando le loro labbra si erano incontrate.

Tutti Meritano Un Lieto FineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora