Mi sveglio, mi alzo e mi preparo per andare a scuola. Oggi è lunedì e mi aspetta una settimana noiosissima.
Esco fuori di casa, salutando mia madre e inizio a camminare, ascoltando musica con le mie amatissimo cuffiette, verso la strada della scuola.
Odio la scuola, non solo per il fatto che è noiosa, ma anche per il fatto che lì io non ho amici. Gli unici amici che ho sono tre ragazzi.
Loro tre sono le uniche persone che non mi odiano e che mi vogliono bene. Io non sò perché gli altri mi odiano. Al quanto pare sono una calamita umana della sfiga.
Arrivo e i miei amici mi corrono in contro. Loro tre si chiamano: Marco, Stefano e Andrea.
Marco ha gli occhi bruni, capelli corti, un pò ricci, di colore castano ed è alto come me. (Io e lui, anche se abbiamo 13 anni, siamo più bassi del normale).
Silvio ha gli occhi verdi, ha i capelli blu elettrico tinti ed ha gli occhi verdi. (Lui è più alto di me e Marco)
Andrea ha i capelli rossi ed ha gli occhi blu. (Lui è alto come Silvio)
Noi quattro insieme, formiamo il gruppo "degli strambi", solo per i nostri gusti particolari in fatto di musica, vestiti e tipo di umorismo.
A noi non piace la musica truzza e quella roba che loro chiamano musica, noi ascoltiamo Vocaloid (in qui io mio preferito è Egomama), rock e canzoni dei videogiochi, tipo five night at's freddy's!
Noi non ci vestiamo con vestiti firmati o strappati, ci vestiamo con un jeans e una felpa col cappuccio, senza la cerniera.
Noi scherziamo e facciamo battute sullo stile "Anime", del tipo 'cosa sei L che mangi così tanti dolci???' 'Attento a te! Se mi fai arrabbiare, ti faccio divorare da un titano, ti avviso mortale!' E cose così...
Non abbiamo niente che non vada, non riesco a capire perché agli occhi degli altri, noi siamo strambi. Solo perché non siamo dei truzzi di merda come loro. Mi fanno schifo, tutti mi fanno schifo coi loro pregiudizi del cazzo.
La giornata scolastica è andata come al solito: chiacchierare durante le lezioni, risse coi compagni, (Io a differenza di Silvio, Marco e Andrea, faccio schifo nella lotta a corpo a corpo, per questo finisce sempre che me le prendo io) e battutine che sono noi quattro riusciamo a capirne il senso.
Se devo dire una cosa, è che oggi mi sentivo osservato. Io sono seduto in fondo all'aula, vicino alla finestra. Mi sembrava di aver visto qualcosa, o meglio, qualcuno. Deve essere la mia immaginazione che mi fa vedere cose non reali.
Dopo scuola vado gritto a casa. Saluto mia madre, ci sediamo a tavola e pranziamo e chiedo a mia madre se posso uscire a fare due passi.
Dopo aver ottenuto il suo permesso, prendo il telefono, mi metto le cuffie alle orecchie ed esco di casa.
Un pò più lontano da casa mia, c'è un bosco, inqui si dice che, chi unque entri, non farà mai più ritorno a casa. Bagianate dico io. Io non credo che qualcuno possa sparire così di punto in biando, solo perché si è addentrato all'interno del bosco.
Arrivato al bosco, inizio ad addentrarmi. Questo bosco è bellissimo. Non ho idea di come sia di notte, ma una cosa è sicura, di giorno è una meraviglia. Gli alberi con le foglie verdi, gli scogliattoli alla ricerca di noci, il cinguettio degli uccellini, l'odore dei fiori primaverili.
Mi siedo ai piedi di un'enorme quercia ed inizio a cantare una delle mie canzoni giapponesi preferite: Tokyo Ghoul
Hirogaru yami no naka kawashiatta kakumei no chigiri
Dare ni mo jama saseru wake ni wa ikanai kara
Kajitsu ga tsugeta mirai
Yume,risou ni kaeruDare mo ga nozonda owari o...
Hirogaru yami no nakakawashiatta kakumei no chigiri
Dare ni mo jama saseru wake ni wa ikanaiItsuka boku ga misete ageru
Hikari kagayaku sekaiSo solo questo pezzo, ma fa niente. Mi alzo, con l'intento di tornare a casa, ma quando alzo l sguardo, vedo un uomo...
Anzi, non credo che sia un uomo, o meglio un umano. È alto come gli alberi, indossa uno smoking nero, con una cravatta rossa rubino, ha la pelle bianca e la cosa che mi fa più paura è il suo viso. Il perché? Perché non ha nemmeno il viso!
Su quella che dovrebbe essere ka sua faccia, non ci sono occhi, naso e bocca! Non ha manco le orecchie e i capelli. Come può essere senza faccia??
Senza pensarci due volte, inizio a correre più velocemente possibile, verso casa mia. Arrivato, col fiatone, apro la porta e posso sentire delle grida, le grida di mia madre.
Di corsa vado da dove provengono le grida di mia madre, cioè in soggiorno, è ci trovo mio padre che tira schiaffi a mia madre.
Io: "P-papà? N-non dov-dovresti essere a-al lavoro?" Chiedo tremando e balbettando. Lui si ferma con la mano a mezz'aria. Si volta a guardarmi e lancia mia madre contro la parete.
Papà: "Te ne import qualcosa piccolo bastardino?? Ho deciso di prendermi un "giorno di ferie".
Io: "O-okay... Io vado in camera..."
Papà: "Ho no! Tu non fai da nessuna parte!"Mi prese per i capelli, mi lanciò contro la parete opposta a quella dove c'è sdraiata a terra mia madre ancora dolorante, si slaccia la cintura e sorride con un ghigno.
So cosa vuole fare... vuole frustarmi. Inizia a colpirmi la schiena con la cintura. Lui ride malvagiamente, sotto le mie grida di dolore.
A forza di colpirmi, sento del liquido colarmi giù dalla schiena. Poi capii, stavo perdendo sangue. Lui però non si fermò, continuò ancora, ancora e ancora.
Dopo una buona mezz'ora, io sono tutto dolorante e ricoperto del mio stesso sangue, mentre lui continua A ridere.
Mi prende per i capelli, mi trascina per tutto il corridoio, per poi aprire la porta della mia camera e lanciarmi lì dentro.
Lui soghigna e chiude la porta sbattendola. Inizio a vedere tutto nero. Ma prima di perdere i sensi, sento un leggero rumore di statico e lo vedo di nuovo... l'uomo in smoking che ho visto nel bosco....
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I HATE YOU FATHER! Ben Drowned
FanficQuesta storia non è una storia d'amore. In questa storia si parla della vita di Ben