Ribelle come il mare.

Back to home

Tre giorni dopo io e mia madre tornammo a Montecatini, a casa.
Le vacanze erano del tutto finite e l'indomani sarebbe iniziata la scuola.
Ero molto tesa dato che dovevo iniziare la prima superiore; avevo scelto il liceo scientifico e avevo scelto Alberto nella mia classe... Ero eccitata all'idea di rivederlo dopo tutto quel tempo, ma ero molto triste all'idea che lui non amava me.
Andai a letto presto quella sera, la mattina dopo mi sarei dovuta svegliare alle 6 per prendere l'autobus, e dato che non lo avevo mai preso non sapevo bene come funzionasse.
Tre rintocchi di sveglia bastarono a svegliarmi, ero agitatissima.
Andai in bagno, mi lavai la faccia e i denti, mi feci una doccia fresca e mi vestii.
Infine mi misi un po' di mascara per risaltare gli occhi e sistemai lo zaino.
Uscii di casa e andai a piedi alla fermata del pullman che distava circa 10 minuti a piedi da casa mia.
Il sole illuminava la strada poco trafficata, nel cielo non c'era ombra di nuvole, la temperatura era ideale, ed il mio cuore gioiva all'idea di rivedere Alberto dopo tanto tempo.
Arrivai finalmente alla fermata del pullman.
Aspettai 5 minuti poi intravidi da lontano il pullman blu che mi avrebbe portata a scuola.
Mi sporsi un poco verso la strada per farmi vedere dall'autista.
Egli frenò e aprì le porte del pullman per farmi salire.
Salii sul pullman e percorsi il corridoio fino a che non trovai un posto libero.
Dopo 15 minuti il pullman arrivò davanti la scuola, scesi così sempre più ansiosa e mi diressi all'ingresso del liceo.
Appena arrivata vidi Lara, anche lei sarebbe stata in classe con me, così insieme cercammo di capire da che parte dovessimo andare una volta entrate.
Ad un certo punto mi girai verso il parcheggio per vedere se Alberto era arrivato... Non credevo ai miei occhi... Lo vidi.
Il cuore iniziò a battere più forte di prima.
Suonò la campanella ed io e Lara entrammo.
Ci fecero accomodare in una classe e durante la ricreazione non persi tempo a fare amicizia con i nuovi compagni.
Erano tutti molto simpatici, avevo parlato con tutti, ma non con Alberto... Non mi aveva rivolto parola.
Uscii da scuola verso l'una, stranamente non ero molto triste, forse solo un po' delusa...
Tornai a casa e mangiai con mia madre, colsi l' occasione per raccontarle com'era andato il primo giorno di liceo e lei curiosa ascoltò le mie parole.
Verso le 4 del pomeriggio andai a casa di Lara, avevamo la lista dei nomi dei nostri professori e curiose di sapere se erano bravi o meno ci venne la brillante idea di chiedere a Lorenzo; lui era un anno più grande di noi e l'anno prima frequentava la 1ªC scientifico, proprio come noi, solo che nonostante fosse passato con buoni voti l'estate aveva deciso di cambiare scuola ed aveva scelto una scuola a Pistoia.
Mandai così un messaggio a Lorenzo dove gli chiedevo informazioni sui vari professori e lui molto disponibile ci raccontò un po' di cose riguardo ad essi.
La sera stessa mi scrisse che voleva vedermi nei prossimi giorni ed io accettai anche se non provavo interesse per lui.
Arrivò sabato, il pomeriggio sarei uscita con Lorenzo per il centro della città...
Arrivai in piazza e lo vidi arrivare verso di me; indossava jeans blu, una maglia nera e portava le cuffie nelle orecchi.
Lo trovai molto attraente.
Ci salutammo e andammo a fare un giro per il parco.
Parlammo del più e del meno, ad un tratto i miei occhi rimasero intrappolati nei suoi... Mi assalì una strana sensazione; immersa in quell' azzurro, ne intravidi le sfumature come la prima volta, come il nostro primo sguardo; era un angelo, così affascinante. Lo guardai sorridere e inspiegabilmente mi venne anche a me da sorridere.
La giornata finì ed io me ne ritornai a casa.
Quella sera mi ritornò in mente quel bacio in discoteca, mi ritornarono in mente quegli occhi azzurri.
E capii che mi stavo confondendo.
Forse quel bacio aveva fatto confondere anche me...