OMNIA MUNDA MUNDIS

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La notte riusci' solo a dormire senza lenzuola, aveva troppo caldo. Dopo ore passate a rotolarsi nel letto cercando una posizione che non le lasciasse ne i piedi scoperti ma neanche che le coperte le facessero da termo-coperta del diavolo, presa dopo un po' dalla stanchezza di addormento'.

Un brivido di freddo la scosse dal torpore del sonno che aveva trovato dopo quasi un'ora passata a rotolarsi nel letto, venendo quasi inglobata dal materasso.

Si mise a sedere e un vento gelido le ghiacciò le ossa, si porto' le braccia intorno alle spalle come per scaldarsi, buttando fuori una nuvoletta di condensa quando sospiro'.

La finestra era aperta e sul rifugio torreggiava una luna stranamente grande e vicina, e le stelle... quelle stelle sembravano diverse, come se brillassero di piu'; come se volessero mandarle un messaggio. Era ancora notte fonda, si tolse le lenzuola avvolte intorno al corpo per dirigersi verso il bagno, aveva gia' capito che la notte l'avrebbe passata in bianco.

Non accese la luce, non voleva svegliare Chloe, avanzando si accorse pero' che la luce del bagno era gia' accesa e filtrava dalla porta socchiusa

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Non accese la luce, non voleva svegliare Chloe, avanzando si accorse pero' che la luce del bagno era gia' accesa e filtrava dalla porta socchiusa. Poso' una mano sul pomello di ceramica bianca, che al tatto era ghiacciato, e spinse leggermente; la posta lentamente si apri' e il legno protesto' con qualche scricchiolio. Quando la porta ando' a scontrarsi al muro con un tonfo sordo, la vista di Mabel mise a fuoco lo spettacolo raccapricciante che si trovava davanti. Le pareti erano ricoperte di un rosso scarlatto, subito dopo un odore la colpi' come una folata di vento, un odore dolciastro talmente forte da fargli portare una mano alla bocca per trattenere un conato.

Sangue.

Ricopriva l'intera stanza, schizzava ovunque, impronte di mani insanguinate, che cercavano disperatamente di aggrapparsi a qualcosa di inesistente e scivolavano sulle piastrelle. Segui' con lo sguardo la scena macabra fino ad individuare un corpo accasciato a terra, sdraiato in modo storto e innaturale, Chloe. Aveva la gola aperta, una ferita che quasi le tagliava di netto la testa, gli occhi azzurri rovesciati, quasi rivolgessero una supplica, i capelli impastati col liquido rosso le coprivano il viso.

E fu come se il tempo rallentasse, come se scorresse in modo denso e lento. Le manco' il fiato e si lascio' cadere in ginocchio accanto al corpo dell'amica, la prese tra le braccia con le guance rigate di lacrime, togliendole le ciocche appiccicose di sangue dal suo viso, urlando il suo nome.

Com'era potuto accadere? Cosa era successo tutto questo ? aveva la mente in subbuglio, il petto squarciato dal dolore, il viso bagnato.

Lascio' il corpo e a stento di mise in piedi per correre a cercare aiuto, Adam o Chang, qualcuno che potesse aiutarla.

Ma non'appena mise un piede fuori dalla sua stanza fu come se un pugno la colpisse dritto alla bocca dello stomaco, lasciandola con i polmoni svuotati, si portò le braccia al ventre mentre cadeva in ginocchio.

Quando rialzo' la testa, si ritrovo' in cima a una collina dove poteva scorgere un paesaggio fatto di cenere nera come la pece e di fuoco. Il cielo, nero.

I 4 PRIMORDIALIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora