DO UT DES

47 2 0
                                    



doveva trovarli.

Sentiva ancora bruciare nel punto in cui Adam era stato ferito.

Percepiva il terrore come se fosse un serpente che le strisciava sulla nuca. Non aveva la più pallida idea di dove potessero trovarsi.

Si passò il dorso delle mani sugli occhi, asciugandosi  le lacrime, prendendo un lungo respiro. Tirò sù col naso,passandosi le mani tra i capelli.

Pensa... pensa. Siripeteva. Non poteva arrendersi adesso. Eris poteva riapparire da un momento all'altro, forse aveva già scovato gli altri; non c'era più tempo.

Alzò gli occhi al cielo, notando che non era cambiato. Quel rosso venoso e le nuvole nere scorrevano come a rallentatore, il tempo sembrava scorrere più lentamente, come se fosse più denso. Tutto aveva assunto un'aria più sinistra e pericolosa, persino gli alberi, più neri e secchi, le rocce, la montagna più... la montagna!

Come un flesh le parole di Scarlett le tornarono in mente "alcuni sono riusciti a rifugirasi sulla montagna, forse un centinaio..."

Sicuramente la resistenza aveva trovato un posto sicuro per nascondersi, e se non altro, lì avrebbe trovato aiuto, da sola era impossibile farcela.

Ma restava il fatto di come trovarli. Decise comunque di incamminarsi per scalare la montagna e il suo bosco tetro buio. Iniziò a camminare a perdi fiato, con il terrore che Eris o un assoggettato potesse spuntare da un momentoall'altro. La testa le ciondolava e moriva di sete, il viso sporco di terra e sangue, così come le mani e le ginocchia. Sangue che per lamaggior parte non era suo.

ogni rumore, ombra, foglia secca schiacciata sotto i suoi piedi, alito di vento che le spostava i capelli; le faceva fermare il cuore. aveva paura di trovarsela davanti, ma aveva ancora più paura di cosa potesse accadere. non si rendeva ancora conto di cosa fosse successo qualche momento prima, quel lampo d'orato, quell'onda d'urto. le avevano scatenato una tale rabbia e una tale soddisfazione che... la terrorizzavano. non sapeva come fare per fermarsi.

 non sapeva come fare per fermarsi

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.


C'erano così tanti pensieri ad affollarle la testa che inciampò, finendo a faccia a terra. Ilcolpo la bloccò per qualche secondo. Lentamente riaprì gli occhi,lo sguardo appannato, il fiato corto.

Con ancora il viso premuto al suolo e l'orizzonte inclinato, notò un'orma per terra, non era umana, ma di un animale, allungò la mano sudata e insaguinata facendola strisciare tra la terra bagnata e le foglie marce per toccarne i bordi:un orso.

Peccato che gli orsi non sivedevano nella città da più di 80 anni, era stato Adam a dirglelo.

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.
I 4 PRIMORDIALIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora