verita'

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L'alba era sorta da almeno tre ore, Adam aveva trascinato Mabel da Hook, svegliandolo in piena notte; era rimasto pietrificato , mentre il ragazzo gli mostrava il braccio della ragazza al suo fianco.

- avresti dovuto dirlo subito. – la rimprovero'. Mentre tutti e tre correvano in biblioteca, il dominatore supremo mando' Adam a chiamare Chloe e Chang, che si fiondarono da loro.

 – Maby ! Cosa succede? – le chiese la compagna di stanza, abbracciandola.

Tutti avevano preso posto, Chang e Chloe sul divano, uno appoggiato all'altra e Adam sulla sua poltrona, con la fronte aggrottata e i pugni stretti sotto il mento.

Tutti a quel punto guardarono interrogativi l'uomo che troneggiava su di loro con lo sguardo. A un tratto lui fece per dire qualcosa quando alzo' una mano per far segno di aspettare. Spari' dietro una delle centinaio librerie di quel posto, si sentirono dei rumori, come di pannelli di legno spezzati, e stoffa strappata.

Ricomparve tenendo tra le mani un rettangolo coperto da un telo di un verde scuro e usurato. Un quadro. Lo appoggio' sul basso tavolino, in modo che tutti potessero vederlo.

- pensavo di dirtelo tra qualche tempo ma...- disse lui sospirando, passandosi una mano sulla barba non rasata,come se fosse incerto di quello che stava facendo.

- I miei genitori. – capi' la ragazza – avevi detto che non ero pronta. – gli ricordo' scocciata

- Infatti, non lo sei. Ma dato le circostanze, non credo ci sia piu' il tempo.- dichiaro'

Con un gesto secco, tolse il telo dalla cornice squadrata.

Era un dipinto; cosi' nitido da poter sembrare una fotografia. Rappresentava quattro individui, posizionati a schiera, proprio come quelli che aveva notato tempo prima nel corridoio insieme agli altri ritratti. Sembravano fieri, forti, coraggiosi. Erano bellissimi.

- i nostri genitori. – Chloe si piego' sul dipinto con aria seria – avevi detto che era stato perduto durante un incidente trent'anni fa ! – gli fece notare la ragazza, guardando Hook stupita.

- Non e' esatto. E' scomparso trent'anni fa. Trentasei per essere precisi. – la corresse.

Nel dipinto si notavano due uomini e due donne.

Una di loro aveva capelli di seta nera e occhi a mandorla, con una pelle d'avorio, l'altra portava ricci capelli biondissimi, con un viso fine e perfetto.

Un uomo portava un cristallo verde al collo,capelli scuri, era tutto zigomi e mascella, accigliato ma deciso. L'ultimo portava capelli color del cioccolato, che gli si arricciavano morbidamente sulla nuca,aveva occhi di un verde chiarissimo e un sorriso appena accennato, sereno.

- papa'...- cadde in ginocchio, ai piedi del tavolino, con le lacrime agli occhi, sfiorando il suo viso sulla tela.

- Vincent castelvik. Primordiale del fuoco.- fece Hook. Mabel lo guardo' e all'uomo si spezzo' il cuore

Per trentasei anni aveva tenuto quel nome sulle spalle, come un'ombra, un segreto; e ora che lo stava finalmente rivelando, gli si stava squarciando il petto.

Dovette sedersi per continuare.

- trentasei anni fa... tuo padre porto' una donna qui al rifugio. Si chiamava Cassandra; era la creatura piu' bella che avessi mai visto, lei era... perfetta. Vince mi disse che voleva costruire una vita con lei, lontano dagli impegni da primordiale; lei aspettava una bambina, da sette mesi ormai. – degluti' – lo convinsi di restare qui, sarebbe stato piu' sicuro per lei e la bambina. All'epoca aveva solo vent'anni. – sembrava soffrise, come se la sua mente penasse a ricordare nomi e avvenimenti. – ma una notte... se ne andarono. Era convinto che avrebbe potuto avere una vita normale, serena. Si amavano alla follia, loro... loro avrebbero dato la vita l'uno per l'altra senza penarci su due volte.- disse facendo un sorriso tirato – ma, andandosene, abbandonando i primordiali, qualcosa si incrino' nel nostro sistema. E fu cosi' che un frammento di caos, esiliato nell'imbo, sfuggi' dalla sua prigione e si impossesso' alla cosa piu' debole e piu' vicina che trovo'. Tua madre. – si asciugo' il viso, tirando su col naso. – e quando ilcaos si impossessa di qualcosa... quella muore. Viene svuotata di qualsiasi cosa, diventando solo un recipiente al suo scopo. Cassandra, o meglio, il suo corpo, comincio' a mietere vite, senza scrupoli.per tuo padre fu un incubo divenuto realta'. Non ebbe altra scelta. Uccise sua moglie, che portava in grembo te. Ti estrasse dal suo corpo, di due mesi prematura. – disse alzandosi, prendendo fiato. – vincent vennve da me, era ricoperto di sangue fino ai gomiti, mi racconto' cos'era successo. Ti lascio' a me. Incapace di guardare il frutto della donna che amava e che aveva dovuto uccidere. Non ebbi il tempo di realizzare cos'era successo, che trovarono tuo padre morto, con i polsi aperti. Si era suicidato. Trovarono solo una lettera, scritta di fretta. – disse con voce spezzata, senza versare una lacrima. – E ora spettava a me capire se: sarebbe cresciuto un primordiale del fuoco o il primo primordiale del caos esistente. Cosi' ...- si giro' prendendo una fotografia e porgendogliela - decisi di lasciarti ad un orfanotrofio, stando qui al rifugio avresti scoperto entro i sei anni il tuo dominio, e se le mie paure fossero state fondate, avresti scatenato il caos. Invece, lasciandoti al " Lost Hope " saresti stata totalmente ignara, il tuo dominio sarebbe rimasto nascosto. Ti avrei ripreso nel momento adatto, all'eta' giusta. Ti lasciai con la lettera che aveva lasciato tuo padre prima di morire. –

I 4 PRIMORDIALIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora