LA GUERRA E' MADRE E REGINA DI TUTTE LE COSE

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Il tradimento non trionfa mai: qual è il motivo?

Be', se trionfasse nessuno lo chiamerebbe tradimento.

- Sir Jhon Harrington

Il campo era gremito di ragazzi, durante il fine settimana un po' tutti approfittavano della brezza pomeridiana per allenarsi al campo.

Mabel era arrivata in ritardo come al solito, i posti migliori erano già stati presi, non le restò che trovare un buco al centro del campo, tra i custodi che si allenavano a vicenda. Il cielo era azzurro e limpido, l'aria era tiepida e il profumo del lago apriva i polmoni. Sembrava una giornata come le altre, ma non era così. Lei sentiva la paura nei cuori di tutti, percepiva l'angoscia come un'ombra che seguiva ogni singolo individuo in quella città. Un ombra che ti spiava da dietro gli angoli, ma che quando ti giravi, di colpo, spariva. E inevitabilmente ti sentivi uno stupido, credendo fosse solo stupida autosuggestione. Gli uomini era prigionieri della paura, avevano bisogno della paura, la paura era l'unica cosa certa, che faceva tenere i piedi per terra a tutti.

Mabel si rese conto che la paura era stata l'unica cosa certa della sua vita, così come era l'unica cosa certa nella vita di tutti. Prese un bel respiro e iniziò.

Correva a perdifiato, la gamba lanciava fitte lancinanti che lo costringeva a zoppicare cercando di andare il più veloce possibile. La tempia fregiata da un taglio, da cui sgorgavano fiotte di sangue. Gli sembrava di andare fuoco dal dolore che provava, le braccia e le ginocchia sbucciate bruciavano contro l'aria, mentre daliva le scale di marmo per raggiungere il rifugio. La vista iniziava ad appannarsi, il respiro a farsi sempre più affaticato, arrivando quasi a boccheggiare, ma nono poteva fermarsi. Si impose di continuare. Il viso contratto in una smorfia di dolore. Si butto addosso alle porte della biblioteca, sfondandola con la spalla. Cadde a terra, tossendo, sputando sangue. Era stremato e le forze lo stavano abbandonando.

I ragazza udendo lo schianto si girarono di colpo

- dovete correre ...- iniziò ansimando – lei è... ha iniziato ad ammazzare la gente- sbiascicava e le parole uscivano confuse dalla sua bocca

- Jace! – Mabel lo riconobbe a stento aveva il viso gonfio e massacrato. – ma cosa...- la ragazza allungò una mano per aiutarlo, quando lui iniziò ad urlare in predo al terrore.

- NON MI TOCCARE! NON MI TOCCARE! NON AVVICINARTI MOSTRO! – sbraitava con le lacime agli occhi e la bava alla bocca, sembrava completamento uscito di senno. Si allontanò strisciando, fino ad andare nell'angolo del muro. Dove si rannicchiò. Gli altri lo guardavano sbigottiti. Nessuno di loro poteva immaginare di cosa fossero pieni gli occhi di uel ragazzo, ma presto lo avrebbero saputo anche loro. C'era la paura che raggiungeva come una mano i ricordi di un bambino di cinque anni, che li strappava dal suo dimenticatoio, riscatenando in lui un terrore primordiale che non poteva essere controllato. Rivedeva i genitori essere sventrati da una donna coi capelli rossi, la stessa che ora ammazzava gli abitanti della sua città.

Era paralizzato, il sangue era come diventato ghiaccio nelle sue vene, redendolo inerme, alla completa mercè del terrore. Mabel riprovò ad allungare una mano per tranquillizzarlo, ma il ragazzo iniziò a gridare singhiozzando. Lei ritrasse la mano, sbalordita. Adam poggiò una mano sulla sua spalla, allontanandola.

- E' colpa tua! Tu me li hai portati via... tu li hai uccisi! – disse sbraitando pieno di rabbia e dolore.

Chloe raggiunse l'amica, mentre Hook e Chang agguantavano Jace mentre scalciava dimenandosi – devi dirci cosa è successo!- disse il supremo prendendolo per le spalle

I 4 PRIMORDIALIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora