11.

347 45 32
                                    

11.

Abigail iniziò a tremare. Era impossibile non trovarla, perché lei era esattamente nel suo stesso posto. Era solo questione di minuti o secondi, nel peggiore dei casi. Leonardo cominciò ad aprire tutte le porte dei bagni femminili, partendo dal primo. Lei era nell'ultimo, ma l'avrebbe raggiunta. Man mano che il castano spalancava le porte, in cerca della su vittima, contava ad alta voce, incutendole ancora più paura. La mora aveva i battiti accellerati e tremava, non potendo lontanamente immaginare cosa le sarebbe aspettato se l'avesse trovata.

Le lacrime correvano lungo le sue guance, ma le lasciò cadere a terra. Si sedette sul water, con le ginocchia al petto ed un unico pensiero per la mente. Darren. Pregò che qualcuno la salvasse o che qualcosa  distraesse il ragazzo da ciò che aveva promesso di farle, ma non accadde nulla. Trattenne i singhiozzi, per evitare di farsi punire più duramente. Si rese conto che ormai non c'era più nulla da fare, solo attendere che la  tortura finisse presto. Il più presto possibile. 

"Cinque." Disse Leonardo ed Abigail chiuse gli occhi.

Lei era nel sesto bagno, ovvero il prossimo. Vide, dalla fessura sottostante la porta, che le scarpe del castano erano proprio di fronte la sua. Qualche secondo dopo, lui aprì la porta.

"Tana per te, amore."

[...]

Niall attendeva impaziente l'arrivo della ragazza. Ormai, erano quindici minuti che era uscita e le toilette femminili erano vicine alla loro classe. Ma perché non tornava? Che le fosse successo qualcosa? La lezione era iniziata ed il professore di inglese stava introducendo un nuovo argomento, a cui lui non prestava attenzione, troppo concentrato a pensare agli occhi color nocciola, ed alle labbra rosee della mora.

Qualche secondo più tardi, si udì un grido e Niall giurò fosse la sua voce. Fu agghiacciante sentirlo, sembrava impaurita e spaventata. Non perse tempo, si alzò dalla sedia e corse fuori dall'aula, per recarsi nel luogo da dove proveniva l'urlo.  Abigail implorava il ragazzo di smetterla, ma Leonardo continuava a strusciarsi su di lei.

Aveva provato a spingerlo lontano da lei, ma il risultato fu un enorme livido sulla coscia ed uno sul ventre. Continuava a chiedergli scusa ed a supplicarlo, ma lui non si arrendeva. Voleva farla sua, così la spinse contro il muro, alzandole la gonna nera, che arrivava appena sopra il ginocchio. 

"Lasciami, ti prego." Sussurrò. Leonardo le sorrise malizioso e le infilò una mano nelle mutandine. "No, no." Pianse. "Per favore, no." Singhiozzò, dimendandosi dalle sue mani.

Ma lui era più forte. 

Poco dopo, le preghiere di Abigail furono esaudite, ed il corpo del ragazzo non fu più a contatto con il suo. Aprì gli occhi, notando Darren dargli un pugno. Leonardo, meravigliato, si toccò il naso insanguinato e sputò a terra il sangue. 

"Lurida puttana." Sputò, per poi andarsene. 

Niall si avvicinò alla ragazza, hinata a terra, con le gambe raccolte al petto e le mani a coprirle le orecchie, e la abbracciò. La sollevò da terra, prendendola in braccio come una sposa, e la mora lo strinse fortemente, continuando a piangere.

"Principessa." La strinse anche lui, asciugandole poi le lacrime a forza di baci. "Ti porto a casa, ok?" Annuì, incapace di parlare, ancora scioccata. Uscirono dai bagni e posò la ragazza a terra. "Aspetta, torno subito." Annuì. 

Raccolse le sue cose ed afferrò gli zaini di entrambi, per poi prenderla per mano e tornare a casa.

[...]

"Va meglio?" Scosse la testa, tremando.

La fece distendere nel letto e la coprì per bene, per poi entrare assieme a lei e coccolarla. 

"Riesco ancora a sentire le sue mani sul mio corpo." Trattenne un singhiozzo, e Niall la guardò con gli occhi lucidi.

Se non ci fosse stato lui, l'avrebbe violentata.

"Tu avrai sempre me al tuo fianco. Ogni volta che avrai bisogno di me, io sarò lì a proteggerti." Sorrise a malapena. 

"Ti voglio bene."

"Anche io, piccola."

La strinse a sé e la scaldò, per poi ricoprirla di baci ovunque. Sul naso, sulla fronte, sulle tempie, sulla spalla, sulla clavicola, sulla guancia...

E, infine, sulle labbra. 

Darren » niall horan.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora