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I due ragazzi erano seduti l'uno accanto all'altro. Le loro mani erano intrecciate e le loro fronti si toccavano, guardandosi negli occhi. La mora si poggiò sulla sua spalla e il biondo le lasciò un tenero bacio sui capelli. 

"Posso chiederti una cosa, piccola?" Annuì. "Perché?" Abigail si irrigidì, per poi allontanarsi da lui velocemente. 

"E' complicato, Niall..." Sussurrò.

"Voglio saperlo." Insistette. 

"Ti ricordi quando Simon mi ha chiesto di parlare?" Il ragazzo la guardò ed annuì, sorridendo. "Appena te ne sei andato, mi ha imposto di tornare in Italia, perché la nostra relazione e la storia della gravidanza ti avrebbero messo in cattiva luce. Ho dovuto accettare, anche se volevo rimanere con te. Io ti ho sempre amato, ma a lui non piacevo, perciò doveva allontanarmi da voi e specialmente da te." Fece una pausa e Niall le strinse la mano più forte, baciandola. "Mi prenotò l'aereo per la sera stessa ed attese che tutti fossero addormentati, così da facilitargli il lavoro. Poi, mi ha minacciata. Se mi avesse visto nuovamente accanto a te, appena nata la piccola l'avrebbe data in adozione, facendomi perdere ogni contatto con lei. Ha detto che me l'avrebbe tolta subito dopo il parto e rovinato la mia famiglia." Singhiozzò. "Perdonami."  

"Shh, va tutto bene. Io non lascerò che vi faccia del male." La abbracciò, cullandola tra le sue braccia muscolose. "Lo uccido, giuro."

"Non fare cazzate, ti prego." Mormorò nel suo petto. Niall sorrise, e le accarezzò i capelli. "Non voglio perderti."

"Non accadrà mai più, ma lui deve pagare per ciò che ci ha fatto. Il nostro amore non è affar suo, ma nostro." Le sollevò il mento con due dita e la baciò in modo casto. "Andrà tutto bene, amore mio."

"Me lo prometti?" Si toccò il ventre.

"Te lo prometto." Poggiò la mano sulla sua e sorrise.

[...]

Due giorni dopo Abigail fu dimessa, dato l'ottima salute della piccola Horan. Niall la aiutò a vestirsi e sistemare le sue cose nella borsa, che la madre le aveva portato per la sua permanenza temporanea lì, ed intrecciò le loro mani. I due uscirono insieme a Teresa, la quale li scortava.

Il biondo non aveva detto a nessuno del suo ritorno, ma voleva fosse una sorpresa per tutti, anche per lo stesso Simon, soprattutto per lui. Salirono i pochi gradini della villa e le cinse i fianchi da dietro, lasciandole un lungo bacio sul collo. Bussò alla porta e l'uomo aprì, sgranando gli occhi, vedendo i due giovani innamorati scambiarsi dei piccoli ed innocenti baci. 

"Che ci fa lei qui?" L'uomo le afferrò il polso e la strattonò, facendola cadere a terra. 

"Sei un bastardo, figlio di puttana!" Corse verso di lei. "Come stai, amore? E la piccola?" La sollevò e la abbracciò. "Giuro che se perdo mia figlia, io ti uccido." 

"Niall, perché gridi?" Uscì Harry, ma appena vide Simon ed Abigail in lacrime, capì.

"Portala dentro." Gli ordinò, con gli occhi puntati sull'uomo.

Era incazzato, nessuno lo aveva mai visto così livido di rabbia. Era un ragazzo allegro e solare, di solito, ma se si trattava delle persone che amava, era disposto a tutto pur di proteggerle.

"Adesso."

"Cosa vuoi fare?"

"Le ha fatto del male, e nessuno tocca ciò che è mio."

"Ti prego..." Si tolse dalle braccia del riccio e si rifugiò in quelle del biondo. "Stiamo bene, lascia stare." Pianse sulla sua spalla. 

"Sicura?" Le accarezzò il ventre e sentì scalciare. "Va bene, ma solo per te." Le baciò la fronte.

Sorpassò Simon, ma prima di entrare in casa, sussurrò qualcosa al suo orecchio. Qualcosa che non si aspettava di sentire, tanto meno da lui.

"Ti denuncerò, sappilo." 

Darren » niall horan.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora