44.

210 25 11
                                    

44.

Abigail si svegliò, grazie ai baci che Niall le stava dando sul collo. Si voltò lentamente e gli lasciò un dolce bacio sulle labbra. Il ragazzo, di tutta risposta, le accarezzò il ventre per poi depositarvi un lieve bacio. La aiutò a sedersi sul letto e intrecciò le sue dita con quelle della mora al suo fianco.

"Ben svegliate, principesse." Le sorrise, per poi farla sedere sulle sue gambe. La ragazza gli circondò il collo con le braccia e poggiò la testa sulla sua spalla. "Qualcosa non va?" La strinse a sé.

"No, sto bene." Gli sorrise lievemente.

"Dai, ti conosco." La spronò. 

"È solo che..." Iniziò per poi interrompersi, vedendo un foglio sulla scrivania. Cercò di alzarsi, ma l'irlandese la bloccò. 

"Dove credi di andare?" Le sue parole la fecero ridacchiare, mentre il ragazzo continuava imperterrito nella stessa posizione.

"A prendere una cosa." Scosse la testa. "Lasciami, biondo tinto." Incrociò le braccia al petto, mettendo il broncio. "Non ti offendere, amore." Lo abbracciò. "Ti farei sentire meglio se ti dicessi che ti amo?"

"Molto." Un enorme sorriso si dipinse sulle sue labbra, per poi unirle a quelle della ragazza. "La prendo io, non ti affaticare." Abigail si morse il labbro e Niall si alzò, prese la busta e glie la porse.

"Grazie." Gli baciò il naso.

Riconobbe la calligrafia della madre e si stupì. Iniziò a leggerla e le scese una lacrima. Non pensava potesse essere così dolce. Il biondo si avvicinò a lei e le asciugò il viso con una carezza.

"Cosa dice di così brutto per farti piangere?" Afferrò la mano e se la porto alle labbra. La mora sorrise, mordendosi il labbro.

"Niente." Si schiarì la voce. 

"Allora, che c'è?" La coccolò. 

"Scrive che mi vuole bene e che è pronta ad aiutarmi con la piccola." Sorrise, toccandosi il ventre. Niall sorrise e poggiò la mano sulla sua.

"Vedi perché adoro le italiane? Sono così dolci."

"Ehi! È grande per te." Disse, ridendo.

"Infatti, io parlavo di te, amore mio." Si sciolse alle parole del ragazzo e si baciarono teneramente.

[...]

Niall afferrò le mani della ragazza e la aiutò a scendere le scale, stando attento a non farla cadere. Abigail gli sorrise, perdendosi nei suoi occhi, tanto da non vedere lo scalino e cadere. 

"Piccola, stai bene?" Si allarmò il ragazzo e la mora annuì. "Forse, è meglio se faccia io." Lo guardò confusa, per poi emettere un gridolino, non appena la sollevò da terra, come una sposa.

"Mettimi giù, dai." Si dimenò.

"E lasciare che ti faccia del male? No, grazie." La ragazza continuò a lamentarsi e l'unico modo per farla tacere, fu quello di baciarla con passione. E così fece. "Ti amo tanto." Sussurrò sulle sue labbra.

"Anche io." Rispose al suo orecchio. 

Una volta scesi, la adagiò a terra dolcemente. Le stampò un lungo bacio e la madre uscì dalla cucina.

"Andate via?" Chiese, reprimendo un singhiozzo. La mora annuì, per poi andare da lei e abbraciarla, fortemente.

"Ti manderò un biglietto, così che tu possa raggiungerci." La madre annuì contro la sua spalla. "Ti amo, mamma."

"Ti amo anche io, patatina." La figlia ridacchiò. "State attenti, ok?" Annuirono. Si distaccarono e si avvicinò al biondo. "Trattala bene, è la cosa più bella che ho."

"Sua figlia è tutta la mia vita, la amo troppo per farle del male." La donna gli sorrise. 

"Oh, andiamo." Lo strinse in un caloroso abbraccio. "E dammi del tu."

"Va bene." Intrecciò la mano con quella della sua ragazza e, dopo aver preso le valigie, varcarono la porta. 

"A presto, ragazzi." Li salutò.

"A presto." Risposero, e poi uscirono.

Destinazione, Londra.

Darren » niall horan.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora