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Niall si vestì velocemente e sorridente come non mai. Non aveva fatto pace con Abigail. Anzi non la sentiva da qualche ora, ma non gli importava. Uscì dalla stanza, saltellando per infilarsi gli stivaletti, sottratti dall'armadio di Harry, senza il suo consenso.

"Ragazzi, allora?" Domandò il biondo. "Io sono pronto per andare." Sorrise.

"Non serviva, tanto non verrai." Disse freddo Louis.

"Scherzi, vero?" Chiese. "Mi sono vestito solo per questo."

"E ti spogli." Stavolta fu il riccio a replicare. "Hai una ragazza, ricordatelo."

"Avevo." Lo corresse.

"No, hai." Si alzò dal divanetto e si avvicinò al ragazzo. "Apri gli occhi! Non capisci che è stata costretta?"

"Non mi interessa." Ridacchiò. "Per me, può anche tornare da Leonardo."

"Ma che cazzo dici?" Intervenne Zayn. "Niall, la tinta ti da al cervello."

"Fatti i cazzi tuoi, tu."

"Lascialo stare, ok? Noi la difendiamo perché le vogliamo bene e teniamo a lei. Pensavamo fosse lo stesso per te, ma a quanto pare sei diventato solo uno stronzo senza cuore." Lo disprezzò Liam. "Dove è finito il vecchio te?"

"Nel cesso." Disse Harry, per poi sorpassarlo ed uscire di casa.

Era stanco delle sue battutine di cattivo gusto.

"Vi amate, non rovinate tutto." Si sedettero e il biondo annuì, ma senza ascoltarlo realmente.

"Voglio divertirmi come ai vecchi tempi." Si giustificò.

"Come quando non c'era Abby e tua figlia?"

"Louis, smettila."

"Lo farò quando tornerai da lei, ecco quando la smetterò." Contestò duramente. Era diventato un idiota.

"Da quando è vietato divertirsi." Chiese, divertito. "E dai ragazzi, che c'è di male?"

"Che lei sta piangendo per averti perso e tu pensi a delle fottute troie!" Gridò il castano dagli occhi celesti.

"È colpa sua." Fece spallucce.

"Se le succede qualcosa, sappi che non ti perdonerò mai." Si voltò e raggiunse Harry in macchina.

"Ha ragione." Sospirò Liam, stanco dei loro litigi. "Sei diverso senza di lei."

"Mi ha strappato il cuore e poi lo ha calpestato, frantumandolo." Sussurrò. "Non so più si provi ad averne uno."

"Chiamala." Gli sorrise. "Credimi, non aspetta altro."

"Non posso." Si alzò e uscì.

[...]

"Un altro!" esclamò al barista.

Aveva bevuto più di dieci shorts e quattro birre. L'alcool presente nelle sue vene era elevato e il ragazzo era su di giri. Una bionda lo affiancò e lo costrinse a 'ballare', facendo strusciare le loro intimità insieme. Dei piccoli gemiti fuoriuscivano dalle loro labbra, coperti dalla musica assordante del locale. Erano troppo ubriachi per capire, così lo trascinò in una delle stanze al piano di sopra e lo sbatté al muro. Iniziarono a baciarsi e i loro vestiti raggiunsero rapidamente il pavimento, lasciandoli in intimo e ansanti.

"Apri le gambe per me." Le sussurrò all'orecchio, per poi leccarle il collo.

La ragazza non se lo fece ripetere due volte. Si distese sul letto, che odorava di sesso, e la penetrò. Spinse violentemente in lei e i due gemettero soddisfatti. L'orgasmo arrivò lentamente e i due gridarono.

"Cazzo!" Si lasciò sfuggire un'imprecazione, per poi sorridere.

"Abby!" Riversò il seme nel preservativo, non rendendosi conto di ciò che aveva appena pronunciato.

"Scusa?" Lo spintonò. "Io non sono Abby." Disse infastidita.

"Abby..."

Singhiozzò, senza ascoltare la ragazza al suo fianco. Così, si rivestì e scese. Voleva solo uscire da quel locale schifoso.

"Harry!" Ridacchiò, non appena lo trovò.

"Niall, dove cazzo eri? Ti ho cercato per mezz'ora!" Lo rimproverò.

"Ero a scopare." Alzò le spalle. "Ma ora ho sonno."

"Puzzi di alcool dalla testa ai piedi. Dai, andiamo via."

Il riccio si avvicinò agli altri che lo aiutarono a farlo sedere in auto, per poi partire a gran velocità e sostare di fronte la villa. Lo fecero scendere e salire le scale, portandolo in camera. Lo cambiarono e poi lo misero a letto.

"Ti amo, Abby." Sussurrò.

Darren » niall horan.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora