Arrivammo a un locale. L'entrata non era molto accogliente, era molto affollato, quindi era difficile intravedere il posto. Osservarlo.
Entrai, le pareti di dentro erano rosse scure, c'erano tavoli in legno con divani rossi affiancati al muro. La sala era molto grande.
La discoteca non erano il mio forte, anza le odiavo, ma lo facevo per Christin mi aveva preparato una sorpresa.
Ci avvicinammo a un tavolo.
Oh mamma. Pensai, fra me e me. C'erano Rayan e Peter. Rayan era il mio migliore amico di Denver, e Peter di infanzia a Seattle .
A guardarli mi fecero venire vecchi ricordi a galla. Una di questi era Peter. Prima di conoscere Christin mi trattava come la sua principessa. Ricordai un epidio in particolare. Io stavo correndo al parco e caddi per terra, mi sbucciai il ginocchio. E lui mi vide li piamgere per terra mi prese la mano e mi portò da mia madre. Avevo solo quattro anni, eppure non mi sono rivendicata. Pensai.
Rayan invece era un po' più vivace meno tranquillo di Peter eppure con la stessa forza e coraggio.
Ci avvicinammo e mi sedetti a fianco a Christin.
(Peter che piacere rivederti) dissi con tono felice. Per la prima volta ero felice di uscire. Farfugliai tra me e me. Lo abbracciai con entusiasmo, con piacere. E poi mi girai vicino a Rayan.
(Rayan come hai fatto a venire qui) corsi ad abbracciare anche lui. Cosa ci faceva a Seattle? Come aveva fatto a contattare Chritin?
Aspetta, forse lo avrà dato via mail mia madre. Ricordo che messaggiavo con Christin quasi tutti i giorni. Ri raccontavo di me di quello che mi era successo. Così mi sentivo che fosse con me.
(Mari vuoi qualcosa da bere?) disse Peter interrimpendomi dai miei pensieri improvvisi. Rayan mi teneva ancora stretta. Mi staccai, senza farmene accorgere per il dolore, ancora faceva male per la caduta, se così si poteva chiamare.
Peter andò a prendere da bere per loro.
(No, ti ringrazio non bevo alcolici. Non voglio niente) Rayan mi abbracciò di nuovo con sorpresa. Rayan mi toccò il fianco destro che dolore mi allontanai.(Mari cosa c'è) sembrava sorpreso dalla mia reazione.
(Niente) risposi.
(Rayan è stata investita. Da un uomo che conosciamo tutti. Da un principe azzurro per tutte le donne di Seattle) Christin mai zitta, non era uno scherzo si era formato per sino un grande livido.
(Christin la smetti. Potevo morire)
(O mio dio. Come stai? Perché non sei andata all'ospedale?) uffa altre domande non bastava Christin.
(Rayan sto bene. Non preoccuparti. Christin stai zitta) ero confusa non sapevo nemmeno io ciò che farfugliavo.
(Ma hai denunciato questa persona? Aspetta Christin appena hai detto che questa persona la conosciamo tutti e chi sarebbe?) non stavo davvero capendo più niente.
(Peter non crederesti a ciò che sto per dirti è un uomo con la U grande e Gr...) gli schiusi la bocca con la mano.
Peter era arrivato, ero talmente confusa che me ne accorsi solo quando parlò.
(Dai Mari dicci chi e?) ora ci si mette anche Peter.
(Rayan la smetti. Peter non ti ci mettere anche tu! Christin chiudi quella bocca) avevo una faccia truce. Capì che non doveva dire nulla erano affari miei.
(Rayan vieni) volevo allontanarmi un pò da tutto.
Decisi di andare un pò vicino alla pista, cosi per non vederla
(Mari cosa ti da fastidio) non capiva e io non pacivo più di lui il mio comportamento.
(Rayan perfavore niente domande. Piuttosto come hai fatto a venire qui?)
(Avevi detto niente domande?!) lo guardai male, so che stava scherzando per risollevarmi il morale, ma non era così semplice.
(Ok vabene. Be mi hanno trasferito qui per due mesi perché hanno bisogno di alcuni scatti. O contatto Christin per dirle tutto. Lei mi aveva chiesto di non dirti nulla, voleva farti una sorpresa. Da quando ti sei trasferita mi hanno chiesto se volevi partecipare ad altri scatti e sono venuto per proportelo sei bravissima) mi ricordai di quando Christin tre anni prima venne a Denver. Per il mio diciottesimo compleanno. Mia madre voleva farmi una sorpresa, facendola venire a Denver. Ricordando che Christin quando aveva conosciuto Rayan, sembravano conoscersi da una vita. Era divertente vederli in sieme.
(Rayan non lo so. Non o una macchina fotografica digitale) erano scuse stupide.
(Be ti presterò una delle mie. Faranno una mostra a Roma dopo, se piaceranno le esporranno in Italia) Peter perché non lo hai detto subito. È cosi che si solleva il morale qualcuno.
(Davvero come vorrei ritornarci a Roma è una città che a le sue meraviglie. Accetto passa domani) e così che mi piace Peter è davvero grande quando vuole. La sua espressione era ottimista. Si agiustò i capelli con entrambe le mani.
(Rayan vieni ti andrebbe di ballare) li porgo la mano e lui mi segue.
(Si perché no! Solo una cosa)
(Cosa?)
(Ora è il mio turno. Per fare le domande) lo guardai con gli occhi sbarrati. Stava andando bene mi aveva rovinato di nuovo il morale. Mi misi a bofonchiare qualcosa per sfogarmi, ma sapevo bene che l'unico modo di tranquillizzarmi era la terra, vicino l'albero della felicità.
Respirai a fondo, un pò stanca. (Certo ma non molte) dissi furente. Ridacchiò per la mia irritazione se cosi si può chiamare.
(Di chi parla Christin? Chi e quest'uomo? Ti interessa qualcuno percaso?) Ero stupefatta da quella domanda.
(Peter non e nessuno. Non mi interessa nessuno perché questa domanda?) Dissi impacciata.
(No ero curioso. Mari ti andrebbe di andare a bere qualcosa, uno di questi giorni?)
O no un appuntamento. Cosa devo fare.
Osservai Christin. Stava ancora parlando con Peter.
(Rayan credo sia meglio andare da Christin. O deciso di tornare a casa. Sono stanca) non sapevo cosa dire avevo paura di ferirlo.
(Ehm...Sei vuoi ti accompagno) credo che capì.
Annuii
(Si, andiamo mi farebbe molto piacere che mi accompagnassi) ci uscimmo dalla pista e con passi lenti andai la Christin e Peter.
(Mari stai meglio adesso) chiese Peter preocupato. Be io non lo ero, avevo sempre avuto una salute di ferro.
(Peter certo sto meglio. Christin io ritorno a casa è tardi. Mi sta accompagnando Rayan) gli sibilai per non farmi sentire da Peter
(Ci vediamo a casa. Mari domani devi raccontarmi tutto ci vediamo) mi sibilò anche lei nell'orecchio.
(Si a più tardi. Ciao Peter è stato un piacere rivederti un giorno di questi dovremmo fare un altra uscita tutti in sieme) ero davvero felice di rivederlo di esserci riuniti.
(Certo che ci sarà un altro giorno. Ce sempre un giorno nuovo per ritornarci tutti in sieme. A proposito salutami il tuo principe azzurro) Christin ridacchiando sotto i baffi. Che battuta stupida.
(Rayan non ti sta aspettando?) disse Christian ridendo ancora. O mamma era vero. Corsi fuori con agilità, Peter mi aspettava fuori con la portiera del taxi aperto. Corsi per non farlo aspettare.
(Dai Mari entra) era un pò impaziente forse era stanco anche lui. Dopo un viaggio lungo.
Decisi che era arrivata ora. Dovevo assolutamente dirglielo non potevo aspettare o farlo soffrire più.
(Rayan non offenderti...ma non o voglia di...uscire...adesso...sono appena arrivata...io non) non riuscii a dire nient'altro.
(Vabene non preoccuparti) e mi abbracciò freddamente. Mi sentii in colpa ma per me, era sempre stato un amico, niente di più.Arrivammo vicino al appartamento. Non parlò per tutto il resto del viaggio. Be lo compredevo, era offeso, arrabbiato, credo dalla mia risposta.
(Rayan ti ringrazio per avermi accompagnata)
(No di niente a domani) anuii, chiusi la sportella corsi alla porta.
Entrai esterrefatta. Chiusi la porta alle mie spalle con violenza.
Corsi nella mia camera, presi il pigiama. Lo indossai e mi gettai con forza sul materasso. Mi addormentai senza nemmeno accorgermene.Mi svegliai di soprassalto. Mi sentii disorientata. Guardai l'ora erano le stette e mezzo. O mamma avevo solo mezz'ora per prepararmi. Mi alzai di scatto e corsi a vestirmi.
Mentre stavo mangiando mi ricordai della sera prima Stranamente, Christin questa mattina non c'era, probabilmente era andata a verificare di nuovo i documenti. Era talmente fissata per quella intervista che rivedeva ogni volta i fogli delle domande. Quante avventure mi da questa città. Mi ritornò in mente il fatto di Rayan, "Stupida! Stupida perché non hai accettato. Non ti ci dovevi metterci in sieme."
Presi un foglio una penna e scrissi veloce, per non fare tardi.Christin ti prego chiama Rayan. Ti spiego...ieri mi ha chiesto di uscire con lui. Ma io non ho accettato. Puoi dirgli di passare, perché penso che sia offeso, ieri quando mi ha accompagnato era freddo è distaccato nel taxi non ha parlato, per tutto il tempo. Christin cosa mi costava. Mi sento in colpa...chiamalo.
Marie Helly SteelsLo appoggio sul tavolo. E corsi via per non perdere l'autobus.