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Erano le nove circa. Uscii fuori ad ammirare la luna, le stelle. Mi sedetti fuori sull'erba fredda ma morbida. Appoggiando la testa sul tronco del albero. Lo accarezzai appena, era ruvido, freddo come l'erba, ha contatto con la mia pelle.
Era davvero bello il panorama. Il cielo era un accumulo immenso di stelle che si accendevano e si spegnevano, al mio sguardo. E la luna che faceva da regina a quelle piccole stelle, che avevano un significato preciso. Ma che non ne ero acconoscenza. In mezzo a me sentivo anche il lamento dei grilli. Che canticchiavano per la notte che era arrivata.
Ripensai alla giornata di oggi era passata come niente, veloce.
Ero sola, in casa, Christin era uscita con Peter, voleva persuadermi ma questa volta sono stata piu furba di lei...

Micheal mi cercava. Urlava il mio nome. Io non vedevo nulla solo l'oscurità. Ridevo nel sentirlo cercare. Ad un tratto poi, vidi un po di luce, ma intravedevo sfocatamente il suo viso, l'ambiente, era una sensazione strana vedevo tutto scorrere velocemente, come se il tempo era posseduto e controllato da qualcuno come in un film a scene.
(Visto che ti ho trovata) cosa sta accadendo? Pensai.
(Lo so sei davvero bravo) non ci stavo capendo sempre meno di quello che stava accadendo. Mi sentivo completamente inebetita, confusa.
Non ero io a parlare. Pensai ancora. Eppure mi piaceva essere la con Micheal. Ad un tratto mi prese la mano, facendomi alzare e mettendomi tra le sue braccia, facendomi ruotare in torno a me stessa. Era una bella sensazione. Essere toccato da lui. Ma cosa stava accadendo?
Mi sentivo leggera vicino a lui. Lo guardai negli occhi. I suoi occhi era sempre cosi, come il mare, sembrava felice.
Eravamo in un grandissimo parco in mezzo agli alberi, fiori, e animali. Si sentiva il cinguettio degli uccelli, il profumo della terra appena annaffiata. Il sole che riscaldava. Lui avvicinò il suo naso al mio collo per annusare i miei capelli.
(Mmmh ai un buon odore lo sai?!) mi sussurrò. La sua voce era vellutata densa, dolce.
(Ce una bella sorpresa per te)
(E cosi che mi piaci, Marie) ad un tratto di avvicinò e mi bacio l'angolo delle mie labbra.
(Ce una sorpresa per te) mi mormorò nell'orecchio, sentendo il suo respiro caldo sul mio orecchio sinistro. Era meraviglioso.
(Mi fai scendere, per favore) gli sibilai facendo la sua stessa azione. Bella. Meravigliosa. Che lasciava tracce indescrivibili.
Lui mi lascio e il gli diedi un bacio veloce sulle labbra. Sembrava sorpreso, del mio bacio inaspettato e mi piaceva.
Mi staccai di scatto, dalle sue braccia. E corsi, cercando di sentire il vento fa i capelli, vedere le foglie che cadevano. I colori di quello che mi circondava.
(Ehi vediamo se riesci a prendermi Mr Green) dissu mentre ridevo fragorosamente do quello che stava accadendo. Correvo più veloce che potevo. E assaporavo d'odore fresco, che mi schiaffeggiava mentre correvo. Quell'odore che era pulito.
Mi guardai dietro. E lui cercava di correre per prendermi.
(Ehi ti prenderò) correva molto veloce riusciva quasi a tenere la mia velocità. E non aveva il fiato corto. Parlava come se non stesse correndo, come se non fosse stanco.
(Non credo proprio che riuscirai a prendermi) commentai con sarcasmo.
(Dici?! Non sfidarmi) rispose
(Ma adesso lo sto facendo) ribattei ancora più divertita.
(Non avresti dovuto farlo) ad un tratto corse ancora più veloce. Mi stava raggiungendo. Cercavo di essere più veloce ma alla fine mi prese tra le sue braccia. Facendomi cadere sull'erba.
(Ai visto che ti ho presa)
(Si, bravo. Ora cosa vuoi farmi Mr Green)
(Questo) mi prese di nuovo tra le sue braccia e mi fece girare intorno a me. Era meraviglioso quel momento. Aveva un sorriso che non gli avevo mai visto da quando lo avevo conosciuto.

Ad un tratto non vidi più niente. No, era un sogno. Era solo un sogno. Dissi tra me e me.
Aprii gli occhi.
Mi svegliai pensando che avevo pensato troppo negativamente, che non fosse un sogno. Ma non era così.
Era tutto un sogno. Mi si gonfiarono gli occhi di lacrime. Solo uno stupido sogno che mi faceva soffrire e basta. Accanto a me mi trovai Christin mi guardava preoccuparta. Mi teneva la mani.
(Mari stai bene?) disse preoccupata.
(Si o solo fatto un sogno che era bellissimo) mormorai ripensando al sogno.
(Allora perché piangi?) chiese
(Perché volevo che fosse vero) risposi mentre piangevo.
(Raccontamelo forse potrà farti sentire meglio) disse accarezzandomi i capelli.
(No, va bene cosi. Ho bisogno di andare dal albero della felicità)
(Vorrei sapere quando cambierai questo nome all'albero) commentò cercando di farmi ridere. Non ci riuscì. Ma almeno smisi di piangere.
(Mai) risposi ridacchiando
(Come mai sei qui?) le chiesi seria e calma. Ma avevo bisogno di mettere un po le mani nella terra.
(Be gridavi nel sonno. Gridavi il suo nome. Lo ai sognato vero) anuii.
(Christin ricordi il messaggio di ieri. Sono andata a parlare con lui ma non ho ottenuto nulla. Però si è offerto di farsi fotografare oggi pomeriggio) volevo cambiare argomento per non pensare più al sogno.
(O mio dio ma e stupendo, devo chiamare Rayan) sartellava come una matta. Era davvero entusiasta.
(Tu ci sarai vero, sei brava con le foto. Ah e devi darmi il numero di telefono di...) non gli diedi il tempo di finire in volevo sentire il suo nome per niente. In quel istante.
(Si, prendilo pure)
(Ah ti adoro mi serviva proprio. Però non hai risposto alla mia domanda, verrai?) domandò fermandosi da tutto quello entusiasmo che aveva.
(Christin no... non voglio vedere Max. Mr Green)
(Max. Lo chiami Max adesso come mai tutta questa confidenza?!) certo che cambia umore molto in fretta. Pensai
(Niente) risposi facendo gesto con la testa.
(Proprio niente. Comunque oggi pomeriggio ci verrai e come. Perché sono pienamente sicura che si è offerto esclusivamente per te. Non si è mai fatto fotografare prima. Da dei giornalisti. In tutti gli Stati Uniti. Solo da alcuni assistenti che ha nella sua azienda) certo che a volte mi fa paura. Come fa a sapre tutte queste cose. Pensai.
(Dici? Allora va bene)
(Grazie) disse di nuovo saltellando e uscendo dalla stanza.
Rimasi un altro po a letto. Tanto non era giorno lavorativo. Per fortuna.
Dopo un quindici minuti mi alzai, andando in giardino per dimenticare la tristezza, che incombeva in quel istante su di me.
Mi sentivo davvero bene. Libera, dalla tristezza, dalla sofferenza.
Entrai cercando di non sporcare, amdai di sopra. In bagno a fare un bagno lungo. E riflessivo.

Avevo passato tutta la mattinata nella mia stanza a fare qualcosa.
Ad un tratto mo ricordai della macchina fotografica digitale che Rayan mi aveva prestato. L'accesi vidi le foto e c'era lui. Presi l'architetto dei miei disegni e la copiai dalla macchina fotografica digitale. E passai il resto della mattina li. Con le cuffie nelle orecchie e la matita fra le mani.
Aspetta. Pensai
La matita, la sua matita. La presi dalla borsa. Cercandola con fretta. Trovai, ripassandomela fra le mani, osservandola, affondo. E iniziai, a disegnare con quella matita, ripensando, al giorno dell'intervista.

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