Anche le due pesanti ore di letteratura del prof Monstein finalmente sono passate.
Mi alzo dal mio banco e vi avvio verso la porta per aspettare Ally ed andare a prendere una boccata d'aria;
anche se non ho fatto altro che pensare a ciò che è successo qualche ora fa per tutta la lezione,ascoltare il professore parlare per due ore ininterrottamente è stressante.Sull'orlo della porta prendo il cellulare per controllare l'orario e per aspettare la biondina che si è fermata a parlare con alcune compagne;il che è una cosa molto rara dato che io ed Ally quasi non abbiamo una vita sociale al di fuori di noi due e Josh.Anche dalla sua espressione sembra stia avendo una conversazione interessante,ma non voglio di certo perdere l'intervallo perciò mi avvicino al gruppetto.
-Oh guarda ho anche rifatto lo smalto stamattina è venuto benissimo,lo pensi anche tu Madison? -mi dice una ragazza con la quale Allison stava parlando ,e cambio immediatamente idea.
Non è una conversazione interessante.
Io:e-em si,interessante -fingo un sorriso e prendo la mia amica per il polso avvicinandola a me-scusate ma io ed Allison andiamo-la porto fuori dall'aula con un finto sorriso stampato in faccia.Lei non appena usciamo mi guarda confusa,come se quello che stava facendo fosse una cosa sbagliata;
Io faccio l'indifferente e cammino rapidamente per il corridoio in cerca delle macchinette.Allison mi segue silenziosa ma non appena mi fermo ne approfitta per parlare:
A:diamine vai piu piano,non capisco che ti è preso! -mi guarda dalla testa ai piedi cercando di capire.
Io:semplicemente non vorrei passare l'unica mezz'ora di pausa in classe-ricomincio a camminare ancora più veloce in direzione della mensa,senza guardarla o controllare che mi stia seguendo.
Appena entrata in mensa il profumo dei pancake e sciroppo d'acero del venerdì inebriano le mie narici.
Continuo a non considerare Allison perché so che facendo finta di nulla eviterà di continuare l'inutile discussione rimasta a metà pochi minuti prima e mi fiondo sul bancone delle delizie.
Prendo un vassoio per me e uno per Ally,ma lei non mi guarda nemmeno e fa la fila da sola.
Non capisco perché si comporta così,solitamente dopo poco tempo le passa il nervosismo e facciamo finta che non sia successo nulla.
Non penso che se la sia presa per ciò che è avvenuto poco fa e non credo neanche che stia facendo il mio stesso gioco di indifferenza,perché la conosco molto bene.
Ora comunque non mi sembra il momento per chiederle una spiegazione,perció appena è il mio turno riempio il vassoio di pancake,tutte le piccole confezioni di marmellata e sciroppo d'acero e cerco un tavolo libero per stare un po tranquilla.
Ne trovo uno rotondo in fondo alla sala,perfetto per non avere nessun'altro fra i piedi. Mi siedo e aspetto che Allison mi raggiunga,sempre se lo farà perché oggi si sta comportando in modo davvero strano.
Alzo lo sguardo e la vedo venire nella mia direzione,facendomi tirare un sospiro di sollievo; si siede di fronte a me,lasciando un grande spazio tra noi due e un lungo silenzio imbarazzante.
Entrambe cominciamo a mangiare senza rivolgerci la parola,io non so come comportarmi e lei non credo si sia minimamente posta il problema: perciò dopo cinque minuti di agonia decido di farmi avanti con il primo argomento che mi salta in mente.
Io: pronta per il test di fisica? -ammetto di aver scelto una domanda stupida,ma sarà sufficiente per capire la sua reazione.
Alza immediatamente lo sguardo verso di me e dopo qualche secondo apre bocca per rispondere ma viene interrotta da Ryan e Chaz che si siedono al nostro tavolo.
Sia io che Allison abbassiamo lo sguardo,continuando a mangiare i nostri adorati pancake. Se non fosse stato per quei due avrei potuto sostenere,con lei la prima conversazione normale di oggi.
Purtoppo deve sempre esserci qualcosa che rovina i miei piani.
R:Em,buongiorno comunque? - Ryan scuote la mano davanti ai nostri volti per farci distrarre dai pensieri in cui eravamo immerse.
A:Buongiorno ragazzi -forza un sorriso e io faccio altrettanto.
Per circa venti minuti Ryan e Chaz non fanno altro che parlare di baseball o di strani e insensati discorsi sulle loro moto,poi suona la campanella e tutti torniamo nelle nostre aule.
Fortunatamente abbiamo solo un ora di torture e poi posso rilassarmi tutta la giornata,se cosi possiamo dire perché in realtà sono molto nervosa per l'incontro con Justin.
Se volesse semplicemente farmi capire che non sono nulla per lui?
Scuoto la testa per allontanare questo pessimo pensiero e aspetto che entri il professore di fisica.
-Buongiorno ragazzi! Oggi facciamo una breve esercitazione di ripasso per il test di domani,prendete appunti.
Faccio come dice e continuo a scrivere ogni cosa che esce dalla sua bocca per evitare di dimenticarla e prendere un voto basso,facendo passare l'ora in pochissimo tempo.
Quando la campanella suona mi precipito fuori dalla classe,curiosa di sapere cos'ha in mente quel ragazzo.
Appena sono davanti alla scuola cerco di riconoscerlo tra i tanti ragazzi presenti,ma invano.
Controllo il cellulare,sono passati cinque minuti e la paura che tutto questo sia solo una dimostrazione del fatto che non sono nulla per lui sale sempre più dentro di me.
Faccio per andarmene ma alzando lo sguardo lo vedo finalmente incamminarsi verso di me,con il sorriso stampato sul viso.
Solo per questo gesto le farfalle cominciano a inondare il mio stomaco e i brividi cominciano a scorrere su tutto il mio corpo.
Non può farmi questo effetto con solo un sorriso,mi farà impazzire prima che succeda qualcosa tra noi,se succederà.
Quando è abbastanza vicino mi lascia un leggero bacio sulla guancia e dice:
J:scusa se ci ho messo un po piccola,mi hanno trattenuto chiedendomi delle foto nel tragitto dal parcheggio a qui. -mi guarda negli occhi e sorride ancora.
Io:fa niente,sono qua da poco-mento sorridendo e cadendo nel suo sguardo per qualche secondo.
J:bene,allora andiamo ho parecchia fame.
Io:da che parte? -sorrido cercando la sua audi nell'enorme parcheggio.
J:prima lei signorina Beer -dice indicando la sua moto poco distante dalla nostra posizione.
Se l'audi mi sembrava bellissima,non riesco a definire un aggettivo abbastanza valido per questo veicolo,ma lui è 'Justin Bieber' che vuoi che sia in confronto ad una normale sedicenne canadese.
Quando lo raggiungiamo apre il piccolo baule sotto il sedile ed estrae due caschi: ne indossa uno e poi si mette di fronte a me,guardandomi negli occhi per la seconda volta e posizionandolo sulla mia testa decisamente troppo piccola.
Lo stringe ed allaccia il cinturino.
Io:allora,dove si va? -chiedo curiosa.
J:Se dico che ho una coperta e del buonissimo cibo rendo l'idea? -sorride.
Io:em,non so piu o meno -ridacchio e lui fa lo stesso salendo sulla moto.
J:dai sali,vedrai tutto fra poco -fa cenno con la testa.
Mi posiziono dietro di lui,afferro la sua vita come sostegno e non appena gli faccio un cenno con la testa,mette in moto il veicolo.
Non ho idea di dove siamo diretti e la cosa mi avrebbe irritato un po se fosse stata un altra persona,ho sempre odiato le sorprese,ma con lui ogni mio stato d'animo si capovolge perciò non posso fare altro che godermi questo momento.~🌸non sono riuscita a fare nessun doppio aggiornamento la scorsa settimana,ma come promesso questo è quello del mercoledì.
-Milli❤️
STAI LEGGENDO
The feeling (justin bieber)
FanfictionPerché in fondo dalla vita non ho mai preteso tanto. No aspetta,le frasi non possono cominciare con un perché. Riprovo. Non ho mai preteso tanto dalla vita,nemmeno adesso lo pretendo. Un po' perché tutto quello di cui avevo bisogno erano la mia fami...