Canzoni per il capitolo:
Michael Buble - HomePunto di vista di Justin
Vado verso il bagno e mi sciacquo velocemente il viso,lasciando scivolare i pensieri lungo la pelle umida.Le goccioline d'acqua,intrappolate tra la mia mascella ancora ruvida per la barba che comincia a crescere,sembrano aderire perfettamente al mio corpo.
Con l'asciugamano ancora tra le mani,alzo la testa verso lo specchio rettangolare sopra il lavandino e improvvisamente non mi riconosco più.
Non riconosco più quel ragazzo miliardario che sarebbe riuscito a portare a letto una ragazza con solo uno sguardo e che,se avesse voluto,potrebbe essere proprio tra le lenzuola con la bionda di ogni mercoledì.
Guardandomi allo specchio ora,vedo solo quel ragazzino di terza liceo che una volta usavo essere e che ora vorrebbe solo correre tra le braccia di quella ragazzina così gracile,ma che è riuscita a tenermi testa fino a questo punto.
Ripongo l'asciugamano al suo posto e, senza dar conto a nessuno dei miei familiari presenti nel salotto,sbatto violentemente la porta d'ingresso.
Non riesco nemmeno a voltare l'angolo che sento ripetutamente la voce di Scooter chiamare il mio nome.
Al diavolo Scooter,non l'ho mai ascoltato e di certo non lo farò questa volta.
Fuori è più buio del solito e sta per cominciare un temporale, riesco a sentire il rimbombo dei tuoni in lontananza,e le luci sgargianti dei fulmini sembrano quasi sopra la mia testa.
Cammino circa due isolati e comincio a sentire la pioggia sottile bagnarmi i capelli.
Dieci minuti dopo ho percorso il quinto isolato, la pioggia è entrata anche dentro i miei anfibi da quanto sta piovendo forte.
Continuo a camminare,più velocemente di prima non appena vedo la villetta bianca di Madison vicina.
Ci siamo visti circa un'ora fa,ma ho bisogno di farlo un'altra volta sapendo che poi dovrò aspettare una settimana per tornare da lei.
Sono davanti al suo portone e sto per bussare,ma mi fermo immediatamente appena mi ricordo che suo padre potrebbe svegliarsi.
Vado verso il retro della casa e riconosco subito camera sua grazie alle tendine viola che ricoprono l'intera vetrata.
La finestra è leggermente aperta,perfetto per ciò che volevo fare.
Sto per sfiorare il bordo della finestra, per spingerla leggermente ed entrare, quando sento la porta di camera di Madison aprirsi.
Mi abbasso frettolosamente per non essere visto, e poco dopo rialzo la testa preso dalla curiosità della situazione.
Un uomo alto, con i capelli dello stesso colore scuro di Madison e degli occhiali rotondi e seduto ai piedi del letto della ragazza e le sta dando la buonanotte.
Immagino sia suo padre.
Non sento chiaramente ciò che le dice, ma poco dopo le lascia un bacio sulla fronte ed esce dalla stanza, lasciando Madison con gli occhi puntati sullo schermo del suo portatile.
Faccio un respiro profondo, è il momento di entrare e farle vedere che faccio sul serio.
punto di vista di Madison
La buonanotte di papà fortunatamente mi ha svegliata, altrimenti avrei lasciato andare avanti il film per tutta la sera.
Abbasso lo schermo del computer, lo poggio sul pavimento freddo accanto al letto e mi riposiziono con la testa sul cuscino.
Sono già in dormiveglia, ma sento comunque un sussurro che chiama il mio nome, mi sono addormentata veramente in fretta. Credo.
Qualche secondo dopo lo sento di nuovo, lo scricchiolio della mia finestra vecchia, il sussurro ,tutto troppo reale.
Alzo la testa e attraverso il chiaro di luna che entra dalla finestra vedo la sagoma di Justin scavalcare il mio davanzale con facilità.
Stropiccio gli occhi per assicurarmi che ciò che sto guardando non sia il frutto della mia immaginazione e, appena lo rivedo davanti a me con una mano tra i capelli, mi alzo precipitosamente dal letto.
È completamente bagnato a causa del temporale,ma anche cosi tremendamente sexy.
Io: J-Justin? -aggrotto le sopracciglia in tono interrogativo e faccio qualche passo in avanti, trovandomi perfettamente di fronte a lui.
Non risponde, si concentra sui dettagli del mio corpo e io faccio lo stesso con lui.
Per qualche secondo abbiamo il coraggio di guardarci negli occhi,ma appena lo sguardo diventa troppo intenso da reggere ci concentriamo sulle labbra.
Sono così belle viste da vicino.
Non ho il tempo di esitare che sento immediatamente il suo corpo contro il mio.
Le sue labbra calde,proprio come immaginavo qualche secondo fa,si muovono a ritmo costante,perfettamente sincronizzate con le mie non appena le schiudo.
Non appena mi abituo alla sensazione mi concentro sugli altri dettagli: le sue mani sono intrecciate dietro il mio collo e lo stringono forte, il suo ventre si avvicina al mio di tanto in tanto.
Non so dare una spiegazione a ciò che sta succedendo ora, alla frettolosità del bacio,come se fosse l'ultima occasione per farlo, e al motivo per cui Justin sia venuto fino a qui sotto la pioggia.
J:Parti con me,ti scongiuro -implora al mio orecchio con un sussurro.
Non so nemmeno perché lo abbia detto,ma semplicemente per il fatto di vederlo turbato decido di stringere i suoi fianchi e di continuare a baciarlo.
Continuiamo cosi per qualche minuto,fino a quando si ferma improvvisamente.
Mi guarda intensamente,e solo in nell'istante in cui pronuncia quelle parole,capisco che sto per compiere la follia più grande della mia vita.
J:prendi le valige e parti con me -sto per dire qualcosa ma mi blocca subito.
J:Ora -continua a scongiurarmi,sciogliendo il suoi occhi nocciola nelle mie pupille.
Mi volto per guardare l'armadio,poi guardo lui e poi di nuovo l'armadio.
Sorrido,convinta che sia una pazzia per cui vale la pena tentare e lo bacio calorosamente.
STAI LEGGENDO
The feeling (justin bieber)
FanfictionPerché in fondo dalla vita non ho mai preteso tanto. No aspetta,le frasi non possono cominciare con un perché. Riprovo. Non ho mai preteso tanto dalla vita,nemmeno adesso lo pretendo. Un po' perché tutto quello di cui avevo bisogno erano la mia fami...