CAPITOLO TREDICI

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Mi ero chiusa in camera, poco dopo arrivò Elia, bussò, ovviamente gli aprì.

Ero sul letto con la testa sotto il cuscino. Piangevo. Non respiravo.

Perché mi faceva questo? Perché era così stronzo?

Elia si sedette accanto a me, mi massaggiava la schiena in modo paterno, "Cosa è successo Rose? Puoi spiegarmi?" mi lagnavo, non avevo voglia di raccontarglielo.

"Rose!" mi tolse il cuscino dalla faccia, mi decisi a parlare, "Quel pezzo di merda di Filippo è stato a letto con Delay!" Elia si paralizzò, sembrava perplesso, "Ma... ma non è possibile... Non può essere così stronzo." Eli era incredulo, io non più. Ormai ero consapevole del fatto che Filippo fosse uno stronzo cronico. Aveva un problema con il sesso. Lo aveva anche con me quando stavamo insieme.

"Rose, lo ammazzo." Sorrisi, gli strinsi la mano, "Non c'è bisogno...Però stammi vicino. Non mi abbandonare." Mi si avvicinò e mi abbracciò forte, "Mai Rosy."

Tornammo di sotto, avevano apparecchiato nel enorme salone, i ragazzi erano già seduti. Josh era ovviamente a capo tavola. Mi sedetti anch'io, avevo di fronte Filippo, di fianco Elia. Poi Delay si sedette accanto a Fil, e dal altro lato le due ragazze, Hilary accanto a Elia, Fred accanto a Hilary. Josh cominciò a chiacchierare con Fred ed Elia di una partita di calcio, io ero ovviamente ammutolita, non guardavo mai di fronte a me, mentre sentivo benissimo gli occhi di Filippo su di me. Delay d'altro canto, lo toccava sempre, ci flirtava, era la classica bionda stupida. Ogni tanto esistevano veri stereotipi. Ne era la dimostrazione vivente. Lui sembrava distaccato, anzi a mio parere era parecchio infastidito. La guardai, infuriata, lei incrociò il mio sguardo, "Stai bene Rose?" sorrisi sarcastica, "Mai stata meglio." Fil non capiva, mi fissava, sembrava preoccupato. Bastardo. Lo odiavo. Di fianco a me c'era Josh, e mi sentivo osservata anche da lui onestamente. Lo guardai. Mi guardava, con un mezzo sorrisetto affascinante, attraente. Non capivo. Dicevano che era egocentrico, che non sarebbe mai stato con ragazze come noi, e con me faceva il gentile e il provocatore? Eppure erano molto più carine loro di me. Che razza di discorso da tredicenne. Forse mi prendeva solo in giro. Figurati se il mio capo fa il cretino con me di fronte a tutti. Mi stava solo fissando. Probabilmente aveva bevuto. Riguardai Fil, lo fissai negli occhi, volevo fargli capire quanto fossi incazzata, cercò di sporgersi verso di me, "Rose che hai?" sussurrò. Come poteva guardarmi negli occhi, fingere di preoccuparsi per me dopo tutto quello che mi aveva fatto. Ovviamente non gli risposi. Lui sbuffò, continuò a mangiare.

Pulimmo tutto, erano ormai le 22:00, dopo aver finito mi misi sul divano, con una tazza di cioccolata calda e la coperta, mentre gli altri facevano uno stupido gioco di società. Fil era da solo, non giocava. Decisi di andare di sopra. Mi stesi sul letto, accesi la tv e cominciai a guardare un film in francese. Che ovviamente non capivo. Poco dopo bussarono alla porta, ero convinta quasi al 100% fosse Filippo, mi aspettavo che venisse a spiegarmi qualcosa o chissà. Invece era Josh. Lo feci ovviamente entrare visto che era casa sua. Mi andai a rimettere a letto sotto la coperta, lui si stese accanto a me, sopra la coperta, con le scarpe. "Che hai Rose? Non ti stai divertendo sembra." Bevevo la mia cioccolata calda, sbuffai, "Josh, non sono cose che ti riguardano, non voglio essere scortese, sei il mio capo. Ma davvero. Non ti riguarda." Sorrise, il suo solito sorriso, sarcastico ma presuntuoso. Al inizio mi piaceva quel sorriso, era affascinante. Ora cominciava ad irritarmi. E cominciavo a capire il motivo per cui sua moglie l'avesse tradito. "Se non vuoi essere scortese allora non esserlo. In ogni caso non voglio insistere. Non mi piace litigare con i miei dipendenti." Si alzò e si diresse alla porta. I suoi dipendenti? Quindi eravamo solo schiavetti per lui. Schiavetti con cui non voleva litigare, ecco il perché della gitarella in montagna. Patetico. Si voltò verso di me, "Spero tu non voglia passare tutto domani a letto. Io voglio un gruppo unito. Il mio team deve essere unito. Se tu ti separi da team, la prossima volta non disturbarti a venire." Sorrise di nuovo, ora era un sorriso intimidatorio, ostile. Uscì.

Rose's Dream 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora