I'm here

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Caro Diario,

oh, sapessi... sapessi quanto è stato orribile... 

Sai, sto parlando del primo giorno di scuola. 

Cioè, no, ecco... sono passati tre giorni da quello, ma... non è cambiato nulla.

Il Dottor Yonozashi mi ha accompagnata in macchina, mi ha mostrato la strada, e poi mi ha dato una pacca sul sedere mentre stavo uscendo dall'auto... ovviamente non ho potuto dire niente, o avrebbe iniziato ad urlarmi contro davanti a tutti quei ragazzi...

"Vai e impara da quelle tettone!"

Non ho ben capito cosa intendesse dire con quello, ma almeno me ne ero liberata. 

Ho preso la mia cartella, e ho seguito un gruppetto di ragazze in divisa che si stavano dirigendo verso l'enorme edificio grigio circondato da ciliegi in fiore. Erano veramente stupendi, e il loro colore... non lo avevo mai visto. Così, rimasi per qualche minuto ad osservarli, mentre i petali dalle candide sfumature rosa si appoggiavano sulla mia testa.

Mai visto nulla di così bello, diario.

Come possono tutte quelle persone passarci di fianco ogni giorno, senza soffermarsi a guardare un tale spettacolo?

"Hey, intendi stare lì ferma? E' un albero, mica si alza e cammina, idiota!"

Mi sono voltata, per vedere chi stava parlando... ed era una ragazza bionda con i codini, truccata forse un po' troppo e con un colorito fin troppo scuro per essere naturale.

Non sapevo cosa rispondere, e allora... sono entrata a scuola, in silenzio, lasciandomi alle spalle le sue risatine crudeli.

In classe, non è andata meglio.

Mi sono presentata, mi sono messa al mio posto, e ho aspettato che qualcuno mi parlasse.

Ho atteso un ora... due... tre...

Ho atteso un giorno... due... tre...

Ma niente.

Ho provato a parlare con qualcuno... ma non facevano altro che evitarmi. Ridevano, sussurrando cose fra loro. Io sorridevo, ma hanno continuato a prendermi in giro, e dirmi cose...

La ragazza che mi aveva parlato sta iniziando a chiedermi di fare delle cose per lei, come portarle il mio pranzo, oppure delle riviste, ma io non posso farlo...

Devo ubbidire agli ordini che mia madre mi ha lasciato.

Devo imparare dagli altri umani, non posso farmi espellere.

Mi sono guardata attorno, sai?

Però... della mia Shizuka... nessuna traccia.

Tengo duro, davvero, ma penso che non sia normale piangere così spesso. 

Mi hanno dato della bambinetta, della frignona, dell'inutile.

Forse è così...

Forse, una volta che avrò finito il mio lavoro, non ci sarà alcun motivo per me di restare in vita.

E forse... la mia Shizuka... non esiste.


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