Tagli alla vita

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Era un giorno qualunque, Alessio aspettava di finire la sua canna prima di entrare a scuola, poggiato su una macchina guardava gli altri entrare come pecore.

La sua attenzione cadde su una ragazza del secondo anno, si chiamava Giada, era una tipa strana, almeno da quello che si diceva nei corridoi, sempre con lo sguardo basso, non parlava mai e passava la ricreazione sola, seduta sulle scale a leggere.

Era una trasparente, così li chiamava quelli inutili ai suoi, ai loro scopi. Troppo vigliacchi per reagire e poco intelligenti per farsi capire.

< Chiedile di uscire no?!> Lara notò che Alessio la stava fissando, mentre Giada cercava di farsi largo per guadagnare l'entrata avvolta nel suo maglione, un paio di misure più grande.

<Sei gelosa per caso?> rispose, distogliendo lo sguardo e dandole attenzione.

<No, preoccupata direi.> Lara lo fissò negli occhi e aggiunse < quella ragazza ha già i suoi problemi, la prendono in giro ogni giorno, la trattano come un rifiuto, non farle del male anche tu.>

Alessio passò la canna a Lara e fece per entrare. Si fermò di scatto, tornò indietro e a voce bassa disse < credi veramente che io sia una così cattiva persona? Credi veramente che potrei approfittarmi di una tipa così insignificante?>

Lara rimase stupita dal suo tono di voce, cercò di rispondere, ma non riuscì a dire nulla, Alessio era già lontano dalla sua bocca.

In classe la noia stava dando lezione, Alessio si stava stancando di ascoltarla, si preparò l'ennesima canna della mattina, mentre l'insegnante di turno fingeva di non vedere, alzò il braccio e chiese di poter uscire.

Non aspettò neanche la risposta del professore che era già fuori dall'aula. Si diresse verso i bagni per fumare tranquillo, prima di aprire la porta notò, seduta sulle scale, Giada.

In un primo momento non le diede importanza, la guardò con superficialità e fece per entrare in bagno, poi improvvisamente sentì come un pugno sullo stomaco, come se una forza più grande di lui lo stesse controllando, controvoglia assecondò quella strana sensazione, ripose la canna appena fatta nel pacchetto di sigarette e si avvicinò a Giada:

< Ciao!> disse, cercando di simulare un sorriso.

Giada rimase sorpresa da quel saluto, alzò gli occhi e rispose con un cenno della testa.

Alessio si sedette sulle scale vicino a lei e allungando una mano nella sua direzione aggiunse:

< Piacere Giada! Io sono Alessio>

Giada osservò la sua mano < so chi sei, chi non lo sa in questa scuola? Mi sorprende che tu conosca il mio nome, neanche i miei compagni di classe lo ricordano!>

Alessio sorvolò sulla sua risposta, non voleva sapere i suoi problemi e non aveva voglia di ascoltare le sue paranoie, < Che ci fa una ragazza del secondo nel corridoio? Dovresti stare in classe e non qui!> cercò di dare un tono severo alle sue parole.

Giada fece per alzarsi e senza guardarlo negli occhi rispose < ho capito, do fastidio anche fuori dalla classe, do fastidio dovunque io sia, la mia vita dà fastidio a tutti! Ok me ne vado.>

Prima che potesse allontanarsi la fermò trattenendola per una spalla, in quel momento il maglione di Giada diventò troppo piccolo e scoprì il suo braccio.

Alessio sentì un brivido di dolore attraversargli il cuore, non riusciva a sentire le parole di Giada, i suoi occhi non riuscivano a fare altro che fissare quel piccolo polso.

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