Acqua potabile

18 5 5
                                    



Mancavano pochi giorni agli esami di maturità, ormai il traguardo era vicino, tra poco non doveva più varcare ogni sacra mattina quel portone.

La maggior parte dei ragazzi era in preda all'ansia e alla paura degli esami, le uniche eccezioni erano lui e il suo gruppo, sapevano benissimo che i loro insegnanti non aspettavano altro che vederli andar via dalscuola.

Alessio iniziava a chiedersi come passare i prossimi anni della sua vita, come continuare a mantenere il suo stile di vita e cosa fare per evitare di ritrovarsi un giorno sulla cronaca nera di un quotidiano.

Era ancora assorto nei suoi pensieri quando improvvisamente sentì tra il rumore dei clacson la voce di Lara:

< Ale! Aspetta un secondo!> Lara si dirigeva di corsa verso di lui, trafelata gli si parò davanti, con la faccia rossa per lo forzo e gli occhi lucidi per le lacrime.

<Che succede Lara? Mi devo preoccupare?> la guardò con malcelata diffidenza.

Singhiozzando e con gli occhi verso il marciapiede Lara cercò dentro di se le parole migliori < non ti arrabbiare e non fare cazzate..> la interruppe nervosamente < Lara mi stai innervosendo, dimmi cosa cazzo è successo oppure togliti dalle palle!>

Prese coraggio:

< Giada è stata ricoverata in ospedale.>

Alessio aprì il bomber, prese il pacchetto di marlboro dalla tasca interna, accese una sigaretta e fece una rapida boccata < ha ricominciato a tagliarsi quella piccola idiota?>

< no Ale, lei non ha colpe questa volta, non ha fatto nulla di male, sembra che il padre l'abbia quasi uccisa di botte perché non gli aveva preparato il caffè come voleva lui, era ubriaco.>

< Sai che novità, è sempre ubriaco, e lui? Ora dove si trova? Lo hanno arrestato?>

Lara non capiva < ma come? Ti ho detto che è in ospedale quasi morta per le botte e tu mi chiedi del padre? Non capisco?>

Alessio la guardò:

< appunto, non devi capire, devi sono rispondermi, il padre ora dove si trova?>

< non lo so!> rispose spazientita,

< inizi a farmi paura, io me ne vado!>


Alessio la prese per un braccio: < fammi il favore di andare in ospedale a vedere come sta Giada, e se non ti cacciano rimani li con lei, te lo chiedo da amico.>

Lara annuì, sapeva che non poteva negargli un favore.

Alessio sapeva che prima o poi avrebbe dovuto affrontare questo problema, ma non pensava così presto, credeva di avere ancora un po di tempo per trovare il modo migliore.

Adesso non aveva più tempo, doveva agire prima che la rabbia si impossessasse di lui e gli facesse perdere la lucidità necessaria.

La notizia si diffuse velocemente a scuola, così come velocemente notarono l'assenza di Alessio e degli altri sui amici dalla classe.

Erano circa le 22.00 di un mercoledì sera, l'Italia giocava in amichevole contro la Cecoslovacchia e loro si stavano perdendo la partita, erano quasi due ore che aspettavano, seduti su quella panchina, a farsi una canna dietro l'altra per combattere la noia e tenere la rabbia sotto controllo.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: May 31, 2016 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

Contromano di SpalleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora