-Il giorno dopo-
Una luce entrò nella stanza, posandosi sul letto dove ero stesa in modo poco corretto.
Aprendo lentamente gli occhi, mi accorsi che non era luce artificiale ma luce solare, pura e bellissima. Le tende erano spostate ma comunque svolazzavano libere per la stanza.
Essendo a pancia sotto, mi alzai con la schiena, inarcandola come il "saluto al sole" nello yoga. Sorrisi finalmente felice di sentire dell'aria pura entrare in quella camera.
Mi girai mettendo a terra i piedi, quando mi alzai dal letto mi resi conto della porta spalancata.
Perché avevano deciso di lasciarmi libera? Era come una prova?
Appena provai a varcare la soglia della camera, solo per vedere cosa stesse succedendo, Harry mi apparve improvvisamente davanti.
«Dove stavi andando?» mi fece rigirare per poi marciare e tornare seduta ai piedi del letto.
«Volevo solo vedere che fine avessi fatto» risposi abbastanza accanita, non volendo essere accusata di una cosa che, sì avevo pensato di fare, ma non avrei fatto «E poi perché hai spalcato tutto se hai il terrore che possa scappare?» continuai leggermente adirata dai suoi cambi di umore.
«La camera puzzava» rispose solamente chiudendo la finestra, ma lasciando gli scuri aperti in modo tale da far penetrare ancora altra luce.
«Ah, beh! Grazie!» feci l'offesa, il che era vero! Poteva almeno avere più tatto «Non è stata mia la scelta di voler blindare la camera!» incrociai le bracci al petto.
«Hai fame? Ho fatto le frittelle» cambiò discorso senza darmi retta.
«Io sto ancora dormendo e tu mi chiedi se ho fame?» domandai seguendolo lentamente con lo sguardo quando si fermò appena prima la porta per poi rigirarsi e tornare davanti a me.
«Qualcosa devi mangiare, ieri sera hai saltato la cena» mi porse la mano, così io la guardai attentamente per poi spostare lo sguardo su di lui.
«Se è per questo anche tu l'hai saltata» sbuffai una risata come lui, allo stesso tempo.
«E' stata colpa tua! Ti eri addormentata così mi spiaceva lasciarti dormire da sola e ti ho fatto compagnia addormentandomi anche io» fece spallucce rimanendo con la mano a mezz'aria ancora protesa verso di me.
«Non dare la colpa a me!» con una botta gli spostai la mano sorridendo, mentre mi alzai da sola dal letto per poi scendere le scale e farmi guidare da lui.
Quella tomba ricoperta di fiori era dolorosa da guardare.
Ancora non potevo crederci! Come era potuto accadere? Che cosa era successo?! Perché nessuno voleva dirmi niente!?
Jace mi teneva stretta a lui, mentre piangevo davanti a quella bara prematura per una donna giovane e bella come la mia mamma.
Papà era distrutto, se ne stava seduto a fissare il vuoto, mentre noi figli eravamo lì a disperarci mentre le zie provavano a sostenerci il più possibile, ma il dolore di aver perso una madre era grande, ed io essendo l'unica ragazza in tutta la famiglia ne risentii.
Non potevo parlare con nessuno dei problemi "femminili", non potevo avere una confidente anche se spesso litigavamo, ma potevo sempre rimediare con il tempo, mentre ora non potevo più far nulla e la cosa mi distruggeva ancora di più.
«Ora come faremo senza mamma?» allungai il viso verso Jace che fissava scioccato quanto me la bara chiusa davanti l'altare della chiesa.
«C'è papà» sorrise leggermente stringendomi ancora di più a lui.
Allungai lo sguardo tornando a guardare intimorita papà, che continuava a non dare segni di vita, o almeno di speranza.
«Sei bravo a cucinare...Anche se hai bruciato metà frittelle» sghignazzai mentre mi riaccompagnava in stanza.
«Mi dispiace» si scusò veramente amareggiato.
Entrammo in stanza.
«Che facciamo ora?» domandai, ma a lui squillò il telefono, costringendolo ad uscire di lì e chiudere la porta per non farsi sentire.
Senza che aspettassi in piedi, mi andai a stendere sul letto aspettando che tornasse.
«...Che cosa?! Perché?!....Va bene!» aprì all'improvviso la porta della stanza, leggermente adirato «A quanto pare dovremmo passare altri due giorni insieme» sbuffò lasciandosi andare sulla poltrona.
«Che pensi di fare ora? Mi lascerai libera?» mi alzai dal letto per fissarlo.
«No! Ovvio che no!» rispose ovvio.
«Perché?! Cosa volete da me?!»
«Ti ho detto che non vogliamo nulla da te!» si sporse in avanti.
«E allora a che cosa vi servo?! A fare esperimenti sociali?» tentai.
«Ma ti prego!» sbuffò una risata tornando a sprofondare con la schiena nella poltrona «...Sei veramente lontana dalla soluzione» mormorò fissando fuori dalla finestra.
«Allora dimmi te che cosa sta succedendo, perché voglio tornare a casa mia!» sbottai realmente stufa di quel posto e di quelle quattro mura.
Sembrò pensarci attentamente, sembrava combattere contro se stesso, ma gli leggevo negli occhi che moriva dalla voglia di dirmi la verità.
«...Non ti abbiamo rapita...» sbuffò, per poi spostarsi leggermente di lato e sfilare dalla tasca posteriore dei jeans un libretto in pelle, per poi aprirlo «Siamo della polizia...Sedicesimo distretto» continuò a mormorare.
«Scherzi vero?» domandai allibita.
«No, sono serio» e veramente lo era.
«Perché non me lo avete detto prima?!» sbottai.
«Perché in questa situazione io sono sotto copertura insieme ad un altro collega che è via, mentre il resto sono dei pentiti...Stiamo aspettando che il capo venga qui...Sono indagati per traffico umano e tu sei la punta di diamante: passato burrascoso, laurea in psicologia e una vita decente. Ora la gente come loro cerca donne come te...E poi sospettiamo che...» s'interruppe all'istante mordendosi la lingua, rendendosi conto di aver detto troppo, e se era sotto copertura e soprattutto un poliziotto quelle cose dovevano essere top secret almeno fino alla fine delle indagini.
«...Finisci» mormorai ammaliata da quella storia, che in qualche modo mi affascinava anche se ero io l'oggetto che stavano cercando di vendere a chissà chi!
«No, ho già detto troppo» mormorò più a se stesso che a me.
-Spazio a me-
Okay, è scontata come cosa, ma non poteva essere altrimenti. Non mi piace molto vedere Harry nei panni dell'insensibile in questa storia, perciò ho preferito farlo stare dalla parte dei buoni :)
Ricordate che i ricordi (lasciatemi fare questo brutto gioco di parole) della protagonista sono molto importanti e vanno ricollegati a quello che succede, anche se sembrano sconnessi ;)
Scusate il ritardo ma sono state settimane un pò strane :/
Buona lettura e ricordatevi di lasciare un commento e una stellina accesa :D
BaciXx
Caterina
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Too Late || Harry Styles
Fanfiction"Ognuno ha il proprio passato chiuso dentro di sé come le pagine di un libro imparato a memoria e di cui gli amici possono solo leggere il titolo" Virginia Woolf