The Next

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-Il giorno dopo-

Aprii con fatica gli occhi, scorgendo una figura seduta al mio fianco, intenta a tamponarmi qualcosa in fronte.

«Ehi...» mormorò quella figura, sentendo che avesse smesso ti toccarmi «Come ti senti?» evidentemente era a conoscenza del mio mal di testa.

«Ho sete» gracchiai, in cerca dell'acqua, che non tardò ad arrivare, ma per berla dovetti sollevarmi e in quel momento avvertii quanto stessi male.

«Ricordi niente?» domandò titubante, intanto che bevevo sorseggiando il bicchiere d'acqua.

«Sfortunatamente ricordo tutto» ancora la gola mi raschiava, sembrava che avessi bevuto della cera e che mi avesse ustionato le pareti della gola, trovando difficile parlare.

«Non ti devi preoccupare, ci stiamo muovendo per cercare il resto degli ostaggi, comunque vada tu ne sei fuori ormai» mi tranquillizzò.

«E Clapis? Lo arresterete?» strizzai gli occhi, per una fitta alla testa improvvisa.

«Ovviamente» mi sorrise più rilassato degli altri giorni «Lena, entro una settimana sarai di nuovo a casa» m'informò.

«Se riuscissi a muovermi ballerei ed urlerei, ma in questo caso me ne sto ferma» ridemmo insieme «Dovrò testimoniare, vero?» tornai più seria, sentendo di nuovo il peso ricadermi sulle spalle.

«Solo per riconoscere Clapis, verrai chiamata una sola volta, ma con tutti quegli ostaggi dubito che verrai chiamata per testimoniare in tribunale, perciò stai tranquilla, non è detto» sorrise lievemente.

«Perché avete aspettato tutto questo tempo?» gli domandai, dopo un breve momento di silenzio.

«Non potevamo muoverci bruscamente, avevamo troppo in ballo...Ma dopo ieri sera il Procuratore ha fatto un assalto nei vecchi bunker del porto, trovandoci carte varie...Cose che possono compromettere tranquillamente la carriera di Clapis. Ma solo ieri siamo riusciti a trovare quei documenti, sembra quasi che dovesse incontrarti per smuovere le cose» sbuffò una risata incredulo.

«Non succederà niente ai miei famigliari, vero?» mi procurai di chiedere.

«No, gli arresti sono iniziati e già mezza setta è stata presa, il prossimo sarà Clapis»

«Lui lo sa?» domandai cautamente.

«Che lo stiamo cercando?» annuii «Certo, ma non sa che lo possiamo incastrare, perciò non fuggirà lontano, è inutile, a meno che non si faccia una rinoplastica, dubito che riesca a fuggire senza passare ai controlli»

Ridemmo ancora una volta insieme, sentendoci più leggeri, sia io che lui.

Probabilmente stava lavorando a quel caso da troppo tempo e forse aveva bisogno di tornare alla normalità, anche se sapevamo entrambi che sarebbe stato difficile ri-integrarsi nuovamente nella società, che se anche per pochi mesi, era andata avanti senza di noi.


«La mamma vi vuole bene» ci disse fra le lacrime «Non vi dimenticherà mai» proseguì, sempre più distrutto da tutta quella situazione.

Ci aveva radunati tutti su quelle sedie di plastica, ma non più difronte la porta della stanza di mamma, ma nella sala d'aspetto, dove la gente si fermava di tanto in tanto a compatirci.

La morte di nostra madre non era passata inosservata a nessuno lì, e probabilmente, vedere un padre di cinque figli tutti nell'età fra i sedici e i sette anni, doveva far dispiacere la gente e le infermiere, che ci controllarono non appena papà se ne andò via insieme ad un dottore.

Quelle donne ci consolarono, ma nessuno di noi cinque pianse, eravamo solamente scioccati, come se non avessimo avuto scelta e gli ultimi saluti che demmo a nostra madre prima che ci lasciasse furono quelli di quella stessa mattina prima di andare a scuola, tutti insieme.

-Spazio a me-

Piccolo capitolo prima dell'epilogo *piange tanto*.

Ma non disperiamo! Sto già pensando al sequel, solo che non è facile, dato che dovrò parlare di cose complicate, e perciò mi servirà del tempo, speriamo bene! .-.

BaciXx

Cate


Too Late || Harry StylesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora