17 luglio 2016

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Uno, due, tre.
Uno, due, tre.
A ritmo continuo prendo le mie cose dagli armadi di quella che fino ad una settimana fa era camera nostra, ho poche decine di minuti per prendere tutto ciò che mi appartiene prima che Lui torni e mi convinca che ce la faremo. Nemmeno un ultimo bacio posso dargli, dio solo sa quanto vorrei darglielo.
Quando ho finito tutto carico le valige in macchina e mi metto al posto del conducente lasciando alle lacrime la possibilità di rigarmi il volto, ancora; quando sono in fondo alla via però mi ricordo di una cosa e torno indietro correndo in camera nostra, sua.
Apro l'armadio e ne estraggo una maglietta nera che indosso lasciando lì la mia bianca.
Gli opposti si attraggono.
Prima di uscire lascio sul letto anche il pacco sigillato e, quando sento dei passi veloci sulle scale, mi calo di fretta dalla finestra.
Ma amano i propri simili.

1472.7 km//zarataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora