6 agosto 2016: letter to Alva

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Caro Alvaro,
Ho così tante cose da dirti che nemmeno immagini ma parto con quella più importante: ti amo.
Si, ti amo ancora, da morire, ti amo ancoro nonostante questi 1472.9 km che ci separano, nonostante le bugie e i segreti nascosti, nonostante tu ti stia rifacendo una vita, nonostante io ti odi profondamente: nonostante tutto.
Quando ero piccolo pensavo due cose che vanno mano nella mano: che l'amore non esistesse e che due uomini non potessero stare insieme. Ma mi sbagliavo. Mi sbagliavo e tu in questo anno mi hai dimostrato ciò perché due uomini possono stare insieme e possono amarsi, noi ne siamo la prova.
Qui accanto a me c'è quello che doveva essere nostro figlio, quello che avremmo dovuto crescere ed amare insieme, ti cerca sempre, gli manchi, vuole la metà mancante del papà che ieri sera gli asciugato le lacrime dopo averti visto su una rivista insieme alla tua Alice; ti odio così tanto per questo, Amore Mio.
Se potessi tornare indietro rifarei ogni cosa tranne due, non rifiuterei l'Atletico e mi trasferirei a Madrid per poter stare con te... Se solo mi avessi parlato di tutto questo con sincerità ora saremmo insieme, nella stessa casa, nello stesso letto, magari a fare l'amore.
Purtroppo questi, però, sono tutti se e tutti ma, Alvaro, e di cose certe ce ne sono solo 2: tu non ci sei e io ti odio perché ti amo troppo.
Dovevo dirti tante cose, si, ma non importano più, mi importi solo tu adesso.
Mi manchi, Amor.
Tuo, nonostante tu non sia più mio, Simó.

1472.7 km//zarataDove le storie prendono vita. Scoprilo ora