CAPITOLO 15

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POV TRAFALGAR

Sono passati alcuni giorni, ormai è venerdì e sono appena finite le lezioni; così abbiamo deciso di andare a fare visita a Eustass.

Arriviamo in ospedale ed entriamo nella sua stanza. Eustass è seduto nel suo letto, la gambe sono coperte dal lenzuolo e la schiena è appoggiata alla parete. Sulle ginocchia ha il suo computer a cui sono collegate le grandi cuffie con le quali sta ascoltando della musica, sul naso ha un paio di occhiali con una montatura sottile nera che gli incorniciano i suoi bellissimi occhi rossi. Il braccio ingessato è tenuto fermo da una fascia legata al suo collo e con l'altra mano sta premendo velocemente i tasti della tastiera del computer mentre si morde il labbro inferiore, gesto che fa sempre quando è nervoso.

Non si è accorto di noi, così mi avvicino dandogli un bacio sulla guancia facendolo girare sorpreso

T: Sei troppo tenero quando ti mordi il labbro

Lui si toglie le cuffie e sorride, ma subito dopo il sorriso scompare quando si accorge che ci sono pure gli altri e allora diventa rosso

E: Perché non mi hai detto che c'erano gli altri non mi sarei fatto vedere con gli occhiali

C: Tu porti gli occhiali?

E: Si devo metterli quando leggo, scrivo o sto al computer , ma di solito metto le lenti a contatto perché con gli occhiali sto malissimo

T: Non è vero stai benissimo e poi quella montatura mette in risalto i tuoi occhi

Lui sbuffa e arrossisce ancora mentre chiude il computer posandolo sul comodino di lato al letto

K: Come ti senti?

E: Meglio ,il braccio mi fa male ma sto bene

J: Alla fine hai chiarito con nostro padre?

E: Diciamo di si

C: Che vuoi dire?

E: Voglio dire che abbiamo parlato e io gli ho detto che è tutto ok ,ma sinceramente non mi piace e dovrà fare molta strada prima di guadagnarsi la mia fiducia; inoltre credo di avergli fatto paura

K: Ci credo che ha paura di te dopo che gli hai urlato contro in quel modo

E: Adesso è pure colpa mia ?

K: Non ho detto questo! Dicevo soltanto che tu e Gin gli avete urlato tanto addosso e lo avete traumatizzato

E: Gin? Cosa centra adesso Gin?

T: Tu stavi dormendo e non sapevamo se ti saresti svegliato o no , e Gin infuriato ha dato la colpa a lui ,gli ha urlato contro e lo stava per picchiare se non l'avessimo fermato

K: Non l'avevo mai visto così arrabbiato e non aveva mai urlato così forte. Ha persino pianto

Eustass sorride passandosi una mano tra i capelli e sospirando

E: Tipico

T: Che intendi con "tipico"?

E: Solo che voi lo conoscete da meno tempo di me, e quindi non conoscete il modo in cui mi urlava contro quando facevo una cazzata

Chiude gli occhi, sospira e sorride

E: Prima che lui arrivasse alla casa famiglia, io ero sempre solo non avevo amici e nessuno voleva stare con me persino gli assistenti sociali e gli psicologi mi odiavano. Io avevo appena perso tutto e mi ero chiuso in me stesso, non parlavo a nessuno e nessuno si disturbava a parlarmi tranne Gin. Sai Trafalgar dovresti ringraziarlo

T: Perché?

E: Se non fosse stato per lui io non mi sarei mai avvicinato per parlarti ,ormai mi ero abituato ad essere ignorato. Il giorno in cui sei arrivato alla casa famiglia è stato lui a spingermi a provare ad essere tuo amico

Un amore senza fineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora