CAPITOLO 2O

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POV CASSIDY

Ormai è mattina, io e Jade stiamo andando a trovare Eustass per vedere come sta dopo quello che è successo ieri sera. Non avrei mai pensato che Eustass avesse un passato tanto orribile e triste, per lui deve essere stato terribile, non riesco neanche a immaginare di vedere quelle cose fatte alla mia famiglia.

Arriviamo suoniamo e subito ci viene ad aprire Gin che ci saluta con gesto del capo facendoci entrare. Andiamo in salotto e troviamo Killer seduto sul divano, con le mani sulle gambe che stringono il tessuto dei pantaloni mentre fissa il vuoto; noi ci sediamo accanto a lui, lo salutiamo ma lui non risponde continuando a fissare il vuoto, così poggio una mano sulla sua e lui l'afferra stingendola

K: Ora capisco perché non mi ha detto niente, per lui ricordare è come ricevere un pugno allo stomaco e io da perfetto egoista speravo che ricordasse e mi raccontasse tutto.

C: Tu non sei egoista

Lui sta in silenzio e stringe di più la mia mano, mentre io ripenso alle parole dette ieri da Eustass e i miei occhi diventano lucidi

J: Ieri ha detto che il suo primo pensiero la mattina è uccidersi. Secondo voi ci proverà ancora?

G: Non credo! quando Trafalgar e Eustass si sono fidanzati lui gli ha promesso che non ci avrebbe mai più provato e che gli sarebbe stato sempre accanto. Per quanto Eustass possa essere triste, arrabbiato e depresso mantiene sempre le sue promesse come quando ha avuto l'incidente ha promesso a Trafalgar che non lo avrebbe lasciato e infatti si è svegliato

Noi a quelle parole sorridiamo e rimaniamo in silenzio per alcuni minuti quando poi sentiamo scattare la serratura della loro camera ci voltiamo e li vediamo uscire e raggiungerci. Hanno l'aria stanca! Eustass è pallido, ha gli occhi arrossati e delle grandi occhiaie sotto gli occhi e anche Trafalgar non è messo meglio infatti anche i suoi occhi sono contornati da delle grandi occhiaie e in più sembra che si possa addormentare in piedi da un momento all'altro, però sono entrambi vestiti pronti per uscire. Eustass viene in salotto e si siede nella poltrona accanto al divano con aria distrutta ,mentre Trafalgar va in cucina voltandosi un attimo a guardarci

T: Preparo il caffè per me e Eustass, lo volete anche voi?

Noi facciamo cenno di no e lui va a prepararlo tornando in salotto poco dopo con due enormi tazze di caffè fumanti, una per lui e l'altra la porge a Eustass sedendosi poi su uno dei braccioli della poltrona su cui è seduto il suo fidanzato

E: Dobbiamo andare per forza? Io sono stanco

T: Si, devi andarci e io ti accompagno

E: abbiamo ancora tempo quindi potresti fare quello che hai detto ieri sera

T: Hai ragione mi toglierei un peso dal cuore però... non lo so..

C: Di che cosa state parlando?

T: Ho deciso di raccontarvi il mio passato anche se non mi va molto

G: Se lo fai tu, lo faccio pure io

I due si guardano e poi Trafalgar sospira

POV TRAFALGAR

Non so da dove cominciare, ma prima lo dico meglio è. Non so che fare parlo oppure no? Mi giro e guardo Eustass che mi sorride e annuisce capendo subito i miei pensieri poi mi passa un braccio intorno ai fianchi e delicatamente mi accarezza la schiena tranquillizzandomi. Faccio un respiro profondo e inizio

T: tutto è cominciato quando fui abbandonato dai miei genitori per non so bene quale motivo. Mi lasciarono davanti a un orfanotrofio pieno di altri bambini con i quali avevo un rapporto bellissimo infatti grazie al mio carattere socievole mi sono fatto subito tanti amici. Quando avevo 4 anni fui adottato da un uomo strano e anche poco raccomandabile, ma l'orfanotrofio in cui ero non controllava molto le persone che volevano adottare qualcuno. Non ricordo molto di quell'uomo a parte che era un mostro. I primi giorni era molto gentile e premuroso poi...

Un amore senza fineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora