CAPITOLO 18

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POV TRAFALGAR

Sono passati altri giorni e tutto sembra essere tornato alla normalità. Oggi è il 31 dicembre normalmente io e Eustass saremmo andati ad una festa piena di alcol e con musica ad alto volume, invece ora mi trovo a cucinare insieme ad Anna che ha avuto la brillante idea di organizzare una cena di capodanno in cui saranno allo stesso tavolo Eustass, Gin e Harry; lei dice che li aiuterà ad andare d'accordo ma secondo me finirà in una rissa.

Sospiro continuando a tagliare le verdure

A: Tutto bene Trafalgar?

T: Si sto bene

A: Lo sai che se c'è qualcosa che non va me lo puoi dire

T: Non ti devi preoccupare non è niente

Lei annuisce e riprende a cucinare. In questo momento vorrei essere di nuovo alla casa famiglia; da quando siamo andati via ci è successo di tutto, e quasi tutto negativo non sono più tanto sicuro che andarcene sia stata una buona idea, ma è anche vero che Eustass se ne sarebbe andato comunque, in pratica gli assistenti sociali lo hanno cacciato via perché non lo sopportavano.

Ripensandoci forse sarei dovuto rimanere lì. No, alla fine avrei comunque seguito Eustass, non mi pento di averlo seguito ed essere rimasto accanto a lui, io lo amo e niente può farmi avere dei ripensamenti su questo. Anche se qualche giorno fa ha quasi rotto la promessa che mi ha fatto quando eravamo piccoli, ma non è colpa sua, la colpa è di suo padre. Io so cosa ha fatto e ci sto male e sono arrabbiato, quindi se io mi sento così quando ci penso posso solo immaginare cosa prova Eustass. Mi distraggo un attimo e mi faccio un piccolo taglietto in un dito da cui ora esce sangue

T: Dannazione

Anna si avvicina a me posandomi una mano sulla spalla

A: Sicuro di stare bene?

T: Si, sto bene! Ho solo troppe cose per la testa dovrei fare più attenzione. Vado a medicarmi il dito

Gli faccio un piccolo sorriso e vado in bagno. Il taglietto sul dito ha già smesso di sanguinare devo solo mettermi un dannato cerotto ma non riesco a trovarlo, nonostante stia mettendo tutto a soqquadro negli armadietti sotto i lavandini.

T: Dannazione

Sospiro poggiando le mani sui bordi del lavandino, sento la porta aprirsi e chiudersi , poi due braccia mi stringono

E: Va tutto bene?

Non rispondo mi giro e lo abbraccio, avevo proprio bisogno di un suo abbraccio

T: Non trovo i cerotti

Lo dico con una voce da bambino e tono infastidito che fa ridere Eustass

E: Qualcosa mi dice che non è solo per i cerotti

T: sono solo nervoso , tra un po' mi passa

Mi allontano da lui aprendo la porta per uscire ,ma lui mi afferra per un polso attirandomi a se baciandomi dolcemente sulle labbra. Poi si stacca porgendomi una scatolina

E: Hai dimenticato i cerotti

Afferro la scatolina con un sorriso da ebete ed esco dal bagno tornando in cucina. Riprendo a tagliare le verdure sotto lo sguardo sollevato di Anna, poi sento due braccia afferrarmi da dietro e mettermi le mani sotto la maglia

T: E-eustass!

E: da dove vengo io quando la gente ti aiuta gli dici grazie

T: g-grazie! Ora però togli le mani da sotto la mia maglia

Lui ridacchia e con una mano raggiunge il mio capezzolo, io non resisto e gemo leggermente

E: Come si dice?

Un amore senza fineDove le storie prendono vita. Scoprilo ora