19 Capitolo

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Capitolo 19

Non augurerei a nessuno un calcio

nelle palle ma a Damien gliene darei

una serie per tutto quello

che ha fatto a mia sorella

(Elle Monaldi)

Quando sono arrivata a casa ho pensato di chiudermi nella mia camera ma Ed mi ha prestato il suo appartamento e da due giorni sono immobile sotto le coperte e guardo il giorno divenire notte e la notte divenire giorno.

Mi tornano in mente le immagini del nostro primo incontro, anche quello della festa di inaugurazione dell'hotel a Roma, a volte la mia mente bastarda mi fa anche un piccolo filmato delle nostre scopate e finisce sempre con quella conversazione ascoltata di nascosto che seguono poi a lacrime copiose e a volte anche il vomito.

Penso che sia mattina, il cielo è scuro, preannuncia un terribile temporale, comunque sento il cigolio della porta aprirsi, il ticchettio dei tacchi e il profumo di zenzero, mi è famigliare.

La figura femminile si siede sulla parte del letto e mi accarezza dolcemente i capelli, e quei maledetti ormoni mi fanno cominciare a piangere, ma non sono sicura che siano gli ormoni.

«Margherita, per favore!» mi supplica una voce femminile, la mia gemella Elle, la mia migliore amica, la mia unica famiglia

«Sono stata una stupida!» ripeto come una cantilena dondolandomi con il corpo, sono spezzata dentro

«Non sei una stupida, sei solo distrutta dal dolore!» mi consola mia sorella asciugandomi le lacrime che inondano il mio volto

«Oh Elle, perché a me!» comincio a piangere anzi singhiozzare, mia sorella mi abbraccia, cullandomi, dandomi il conforto mentre continuo a guardare fuori dalla finestra e non capisco se c'è un temporale o sono le mie lacrime.

«Margherita Eloise Monaldi, basta compiacerti addosso non ti conosco più!» mi incoraggia mia sorella senza farsi intimorire dal mio sguardo vacuo

Guardando mia sorella i suoi occhi azzurri come i miei e così fieri mi scatta di nuovo quel mio spirito combattente dentro di me, ora conosco anche io la sensazione di vendetta.

«Sono incinta!» lo confesso ad alta voce, non vergognandomi e non aspettandomi nessuna scatto di gioia

«Maggie!» sussulta mia sorella meravigliata della novità, della mia piccola pallina

«Non dirmi niente, io non voglio abortire, terrò la mia pallina!» affermo decisa della mia decisione, ho deciso di crescerla da sola

«Sarò sempre al tuo fianco qualsiasi decisione tu prendi, ma sono sollevata che hai deciso di tenerlo!» mi risponde tirando un sospiro di sollievo e alzandosi dal lette

«Elle, ho bisogno di una doccia!» faccio una smorfia di disgusto per il cattivo odore che emano

«Certo, io ti preparo qualcosa, e poi devi fare delle analisi!» si mia sorella è entrata nella modalità ginecologa

«Va bene!» faccio anche un cenno con la testa e finalmente mi alzo e corro nel bagno per farmi una bella doccia calda.

Ho un piano da portare avanti, Damien finalmente scoprirà con chi ha che fare.

Riaccendo di nuovo il telefono, trovo più di un centinaio di chiamate e messaggi da parte di Damien; faccio un grosso respiro profondo e poi lo chiamo

The Flower's Events: La VendettaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora