Capitolo 20
Avrei tanto voluto lasciarmi
tutto alle spalle invece
sono rimasto solo
(Damien Lefreve)
È un venerdì pomeriggio, il sole tramonta dandoci quella luce arancione tenue che dona la giusta luce alla nostra coppia innamorata.
Vicky fluttua attraverso la navata a braccetto di suo padre, William dai dei capelli rossicci e due occhi verdi e un sorriso malandrino, mio padre diceva sempre che quando era triste e non c'era mia madre per tirargli su di morale bastava la sola presenza di William, col il suo sorriso, per allontanare le tenebre, oggi con indosso uno smoking a doppio petto sembra bellissimo e felicissimo per la sua bambina.
Vicky invece indossa il vestito principesco, e il suo accessorio più bello è il suo sorriso smagliante che arriva agli occhi, mi asciugo una lacrima, maledette emozioni.
Solo quando la vedo raggiungere l'altare ho il coraggio di guardare i due uomini in smoking stanno li fermi a guardare la sposa, almeno Nick la guarda estasiato, Damien, detto il Bastardo Infame, mi sta scrutando, faccio un finto sorriso e lui mi sorride, la rabbia si affaccia ma la tengo a bada, come anche la nausea, inconsapevole mi accarezzo il ventre, non preoccuparti pallina, sei al sicuro per ora.
Durante la funzione l'amore che provano Vicky e Nick si diffonde per tutta la chiesa come la luce del tramonto che sta avvenendo fuori, io mi concentro su quello, perché l'amore non fa per me, posso solo ammirarlo, faccio un lungo sospiro e penso che ho qualcosa nell'occhio da farmelo lacrimare
«Miss Monaldi c'è un problema in sala!» mi avvisa una voce preoccupata dall'auricolare, sarà il solito battibecco tra gli chef e i camerieri
Cerco di defilarmi giusto in tempo per assistere ad un bacio mozzafiato, Nick fa un casquette con la sua neomoglie Vicky baciandola con passione senza mollare la presa, mi vengo le lacrime agli occhi, maledetti ormoni della gravidanza.
Mi ritrovo in sala, una chiassosa lite fra due camerieri, fa cambiare da dolce romantica ad una iena, li metto in riga e li minaccio di licenziamento se non finiscono e di sistemare la sala prima di cinque minuti, e la sincronia ritorna come la perfezione.
Uscendo fuori dalla piccola chiesa la coppia felice stanno facendo le foto di rito e io mi stampo un grosso sorriso e vado verso di loro e senza accorgermene vengo presa dalla vita e sento quell'odore di pino e menzogna, la sua bocca invade il profilo del mio collo, e mi fa salire un acidità allo stomaco e anche accapponare la pelle, il mio corpo e la mia mente rifiutano quel contatto, invece quel bastardo del mio cuore batte forte, perché lo amo, ma saprò andare avanti nel mio piano e nella mia vita.
«Margherita, mi sei mancata!» sussurra l'infame bastardo
«Anche tu!» mentire, e sempre mentire ecco che devo fare per tutta la giornata
«Cosa devo fare per farti tornare a casa?» mi domanda con quella sua voce roca che un tempo mi faceva sciogliere le ginocchia ed aprire le gambe
«Tante cose!» gli rispondo maliziosa toccando quel suo petto che pensavo che fosse il mio rifugio
«Presto!» e mi da un assaggio della sua passione, gli uomini quando si tratta di scopare sono i numeri uno, io rispondo ma non con la stessa passione, sento un richiamano da lontano
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The Flower's Events: La Vendetta
RomanceIn ognuno di noi ci sono delle storie nascoste, degli inconfessabili segreti, e dei sentimenti mai provati fino a quando non incontri la tua metà perfetta, quella persona che ti fa finalmente sentire a casa ... The Flower's Events: La Vendetta parla...