Veniva verso di noi. Verso di me. Camminava velocemente, fulminando con lo sguardo chiunque lo fissasse troppo a lungo. Era così stravagante, così affascinante, così dannatamente bello. Era vestito totalmente di nero, con un paio di skinny jeans che gli coprivano delle gambe così belle da far invidia a qualsiasi ragazza. Spostai lo sguardo dal sotto al sopra del suo corpo e, dannazione, quanto era bello. Portava i capelli lunghi, ricci e biondi al punto giusto, rendevano il suo viso turbolento e in un certo senso dolce. Azzurri, i suoi occhi. Il suo piercing al naso fu il colpo di grazia, avevo deciso che quel ragazzo era la perfezione. "Scusa Ashton", pensai.
In quella frazione di secondo, il ragazzo di cui non sapevo nemmeno il nome, con le sue lunghe gambe ci aveva raggiunto. Cominciai a respirare affannosamente e mi sistemai come meglio potevo i capelli, per non dare nell'occhio. Non mi degnò di uno sguardo. «Dai vieni» disse a Mack, e io strabuzzai gli occhi guardandola: come faceva a conoscerlo? «Un secondo, Tristan, sto parlando con una mia amica come puoi ben vedere» ribatté lei, indicandomi. Solo a quel punto Tristan, finalmente conoscevo il suo nome, mi notò.
Mi squadrò con sufficienza e sorrise impercettibilmente. «E tu chi sei?» come se fossi io quella nuova e non lui. Decisi di non farglielo notare. «Sono Cassie» sorrise gentilmente «piacere di conoscerti Cassie» arrossii violentemente nell'udire la sua voce pronunciare il mio nome. Lo diceva dolcemente, ma allo stesso tempo sentivo la sua freddezza.«Ci sentiamo dopo allora» mi salutò Mackenzie, prima di sparire nell'auto del fratello. Mi incamminai verso casa, passando per il parco. Cercai di pensare ad altro, al fatto che avevo un'amica, che avrei passato il pomeriggio con lei, che finalmente potevo rendere felice mia madre. Ma non riuscivo a distogliere il pensiero da lui, da Tristan. Vedevo il suo viso in cento versioni, immaginavo di affondare le mani nei suoi capelli e li sentivo morbidi, setosi. Sentivo le sue labbra premute sulle mie, fresche... "Cassie!" mi ripresi, non potevo davvero pensare a lui in quel modo. Per il resto del viaggio mi concentrai a pensare a quello che avrei potuto fare con la mia nuova amica.
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mi ero dimenticata di aggiornare ieri c:
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Teen FictionDifficile. E' davvero difficile affrontare un trasloco. Lasciare tutto quello che si ha: i propri amici, la propria casa, ricominciare tutto da capo. E ritrovarsi senza niente. O meglio, qualcuno c'era, non fisicamente, ma c'era. C'erano loro: i mie...