Capitolo 3 - Vecchie amicizie

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Mi sveglio di soprassalto, Hachiko alza la testa verso di me, guardo la radio sveglia, segna le 7:30 in punto , gli accarezzo la testa, mi alzo e vado in cucina lui mi segue e sorrido, è un buon cane nonostante ora sia vecchio, se avrò altri cani, nessuno, dico NESSUNO sarà come il mio bel Hachiko, lui è stato presente in un pezzo di vita importante, lui era onnipresente, quando ero da sola. Prendo il cibo che è avanzato ieri sera e lo metto nella ciotola di lui, gliela poggio a terra accanto al piano colazione, poi mi preparo un'omelette e una tazza di caffè fumante, li poso sul piano colazione, mi siedo sopra uno dei sgabelli e incomincio a mangiare guardando di tanto in tanto.

Sono dietro la scrivania del mio ufficio è moderno di media grandezza, appena si entra sulla sinistra si trova un tavolinetto basso di vetro con al centro un vaso con delle rose bianche, intorno al tavolinetto ci sono due poltrone beige e nel lato opposto quasi attaccato al muro si trova un divanetto a due posti di pelle beige, poi al lato del tavolinetto verso la fine della stanza c'è una scrivania con un Mac e alcuni documenti sparsi sul piano di mogano liscio, dietro la scrivania c'è una poltrona di pelle beige e dietro alla sedia una comoda libreria piena di libri e riviste, sto controllando delle e-mail lavorative, alcune sono veramente molto stravaganti, alzo gli occhi al cielo ridacchiando, purtroppo la giornata di oggi mi costringe a stare la maggior parte del tempo chiusa nel mio ufficio, solo nell'ora di pranzo vado con Diana, nella rosticceria di fronte all'Atelier, mangio la solita insalata di pollo con radicchio e crostini in maniera molto veloce, pago e vado dritta in Atelier, mi infilo in ufficio e continuo a schizzare due modelli di abiti da cocktail, poi qualcuno bussa alla porta.

《avanti.》entra e rimane silenzioso sulla porta, non dice nulla, io rimango con lo sguardo chino sui fogli, quando li rialzo, quasi non svengo, lui è qui. 《Christian...》mormoro

《è passato molto tempo dall'ultima volta che ci siamo visti, vero Annabel?》i suoi occhi sono freddi, distaccati, professionali, potenti, seducenti e....pieni di controllo in tutto quello che fanno.

《credo che ieri non mi hai riconosciuta..》 mi alzo e gli faccio cenno di sedersi in una delle poltrone accanto al tavolinetto 《grazie.》si siede accavallando le gambe mettendo la caviglia del piede destro sul ginocchio sinistro, appoggia il braccio per tutta la lunghezza del bracciolo sinistro, il gomito destro è appoggiato al bracciolo opposto e con l'indice si accarezza il labbro, mi siedo e lo guardo 《avevo ragione, quando dicevo che gli abiti di sartoria ti stanno una meraviglia, sembrano cuciti addosso a te》 sorrido dolcemente, e solo ora mi accorgo che quella mattina mi ero vestita con la tuta più sexy che avevo in armadio, la tuta è di colore blu notte, di raso, lo scollo e all'americana, e abbastanza larga e comoda, indosso un paio di decolté nere, i capelli sono lasciati liberi, insomma perché legarli dato che sono belli voluminosi e lucenti come la seta, lui mi scruta con occhi penetranti.

《si, ieri non mi sono ricordato di te, devo dire....che da quando abbiamo litigato, ti sei fatta una donna niente male.》

《niente male.》ripeto quello che dice lui, sono molto delusa ma cerco di non darlo a vedere, sono seduta nel divanetto, mi lascio cadere con la schiena contro la spalliera, le mani incrociate in grembo e la gamba destra accavallata a quella sinistra.

《Annabel...》lo interrompo 《che sei venuto a fare qui?》 Dico seria e con tono incolore -non mi fotti più Mr. Grey dei miei stivali, -tsé.-

《grazie per avermi avvertito di Ana, ieri Elena...emh Mrs. Robinson...》lo interrompo un'altra volta

《non c'era di bisogno che mi ringraziavi. E se è per questo puoi benissimo andartene, grazie della vostra disponibilità, ma preferisco non essere cercata per cazzate del genere, sai sono molto impegnata.》

Fifty Shades of a Rose 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora