Capitolo 21 - Cena

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Annabel Pov
l'abito che indosso è a mono spalla, blu notte che ricade dritto sul resto del corpo, un abito semplice ma molto elegante.
mi sistemo e per fortuna sono in orario, sento suonare il campanello di casa mia, così infilo l'orecchino destro nel lobo, lo chiudo con il gancetto e scendo al piano di sotto prendendo la mia pochette.
Apro e mi ritrovo un Alexander che mi ascia a bocca aperta, nel suo completo nero con la cravatta in tinta e la camicia bianca, wow.
<<wow Annie, sei bellissima>> dice guardandomi a bocca aperta anche lui.
<<naah, nulla di particolare, un abito semplicissimo, per un evenienza molto elegante come tu mi hai accennato oggi.>>
<<è vero –sorride in maniera maliziosa- ma fatti vedere meglio>> afferra con delicatezza la mia mano sinistra e mi fa fare un giro su me stessa, per vedermi meglio, quando ritorno al mio posto lui mi guarda con un sorriso a trentadue denti <<semplicemente... perfetta.>>
arrossisco e abbasso lo sguardo.
<<anche tu sei molto bello sta sera, sai?>>
<<lo devo essere sempre>>
sorrido
<<beh se è solo per questo anche io lo devo essere sempre, non posso sbagliare, mai. È il mio lavoro.>>
<<hai ragione, andiamo?>> mi porge il suo braccio e io lo circondo con il mio
<<certo andiamo, sono prontissima>> chiudo il portone e ci avviamo verso la sua auto, mi apre la portiera, mi fa salire e poi gira mettendosi nel lato del guidatore, accende e parte, usciamo da Seattle il che si fa molto strano -ma dove mi sta portando?-penso.
Passa un'oretta all'incirca, abbiamo preso l'autostrada che porta verso sud, sento Alexander che fa rallentare la macchina ed entrare dentro un cancello completamente aperto, il viale d'entrata è molto lungo ed ai lati della strada completamente asfaltata ci sono dei cedri che accompagnano i nuovi visitatori, appena arriviamo si staglia davanti a noi un palazzo enorme, è una villa in stile vittoriano, appena restaurata, rimango a bocca aperta, mi giro sorridente verso Alexander.
<<ma dove mi hai portata?>> la mia voce è un tripudio di eccitazione allo stato puro
<<nel posto dove dobbiamo passare la serata insieme, piccola Annie>> mi accarezza con il pollice la guancia sinistra, chiudo gli occhi sorridendo beata, quando li riapro, Alexander mi guarda con dolcezza, dopo di che parcheggia e mi fa scendere, mi prende sottobraccio e ci incamminiamo verso l'entrata dove veniamo accolti da due cameriere dal acchito professionale.
ci salutano con un cenno del capo e un sorriso, poi entriamo, andiamo verso l'uomo vestito in nero che si trova dietro un leggio in legno intagliato a mano, quando sente le nostre figure avvicinarsi, alza il capo da qualcosa a cui stava prestando attenzione, la lista dei prenotati o altro, e ci sorride professionalmente.
<<buonasera a voi, benvenuti nella nostra villa, avete prenotato?>>
<<si, con cognome Thompson>>
<<si signore, un momento che controllo>> abbassa di nuovo il capo e sbircia dentro un libricino nero, quando rialza il capo guarda direttamente Alexander <<una prenotazione per due persone nel nostro privè>>
<<si, esatto>> conferma
<<benissimo, signori Thompson seguitemi>> lui ci fa strada ma non riesco a trattenere un risolino
<<perché ridacchi?>> mi chiede in sotto voce Alexander
<<ci ha preso per sposati, ha detto 'signori Thompson seguitemi'>>
ridacchia silenziosamente <<non sarebbe poi un'idea molto malvagia, sai?>> sussurra, io sobbalzo e lo guardo con occhi sgranati, sorrido nervosamente
<<seeh va beh, esagerato poi tu>> cerco di sdrammatizzare
arriviamo in una sala a parte tutta per noi, dove al centro si trova il nostro tavolo ben apparecchiato
<<prego signori, questo è il nostro privè, vi manderò immediatamente uno dei nostri camerieri, che si occuperà di voi>>
lo ringraziamo e va via, Alexander si allontana delicatamente da me e sposta una sedia, mi guarda e sorridendo dice
<<prima le signore>>
alzo gli occhi al cielo sorridendo in maniera divertita
<<molto divertente, ma grazie comunque>> mi avvicino in maniera sensuale appoggio la pochette sul tavolo alla mia destra e con la stessa sensualità con cui mi sono avvicinata al tavolo mi siedo, sentendo Alexander spingere la sedia verso il tavolo per farmi stare comoda
<<la galanteria non ti manca, complimenti Alexander, molti punti a tuo favore>>sorrido in maniera sensuale ed incrocio le dita di fronte a me appoggiando i gomiti sul tavolo, non riesce a rispondermi perché arriva il cameriere appoggia i menù alla nostra destra, ci guarda e poi chiede <<buona sera signori, io sono Alfred e mi prenderò cura io di voi per sta sera, nel frattempo cosa desiderate da bere?>>
<<un chardonnay bianco, per favore Alfred.>> dico io, guardo Alexander e lui annuisce
<<altro?>> chiede con professionalità
<<no per ora no...>> dice Alexander
<<ok, perfetto ritornerò tra un po' a prendere la comanda, signori>>
<<si, tranquillo, fa con calma, molto gentile>> gli dico sorridendo
<<certo signora>> mi guarda e arrossisce leggermente, fa dietro front e va via.
<<gli piaci>>
<<so essere molto gentile e nella mia gentilezza metto la gente in imbarazzo, non so perché>> dico ridacchiando <<non è meglio scegliere e poi stare belli tranquilli?>> gli chiedo
<<si, hai proprio ragione...scegliamo dai>>
prendiamo i menù e decidiamo... guardo bene e opto per delle ostriche e per un primo, pennette con panna acida, salmone e prezzemolo. Lo chiudo e lo appoggio alla mia destra, guardo lui che ancora è indeciso su quel che si deve prendere, infatti è molto attento a ciò che legge
<<indeciso?>> chiedo
<<un po'...>>
<<beh io ho deciso di prendere delle ostriche come antipasto e un primo, pennette con panna acida, salmone e prezzemolo>>
<<mmh...ottima idea, ti dispiace se... prendo anche io questo?>>
<<no ma scherzi spero?! Ovvio che no Alexander>> gli sorrido dolcemente e lui ricambia, chiude il menù e lo posa
<<mi sento un po' in imbarazzo, sai?>>
<<perché Annie?>>
<<beh sei il fratello della mia migliore amica, mi sembra tutto così surreale>>
<<ti ricordo che tempo fa ci siamo baciati...>>
sgrano gli occhi a quel pensiero
<<si... è vero... è stato un errore, io ero così debole...>>
<<lo hai voluto anche tu, no? Se non volevi quel bacio oggi non ci trovassimo mai qui.>>
faccio per aprire la bocca, ma entra il cameriere a prendere la nostra comanda, io rimango in silenzio, mentre Alexander gli detta quello che avevamo deciso, quando finisce si prende i menù e con un cenno si gira e va via, Alex ritorna a guardare me
<<piccola... io voglio la tua felicità...>>
lo guardo confusa, persa, e non so perché penso a lui, a Christian...
<<io voglio essere felice, ma non lo sono...>>
<<sono qui apposta, sai? Io ti renderò felice. Qualsiasi cosa accada, io, ci sarò sempre per te nel bene o nel male.>>mi sorride e io ricambio il sorriso con uno distorto e strano
-e ora cosa faccio? Mi ritrovo tra l'incudine ed il martello. Alexander o Christian? Oh dio!-

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gente gente sono tornata per l'epifania giusto a punto! Ahaha
come va spero bene, i miei capitoli vanno a rilento ma spero di rimettermi in carreggiata, il blocco dello scrittore c'è e non è una cosa molto bella, spero che la mia fantasia ritorna in me e che posso cercare di scrivere capitoli anche più enigmatici.
questo è un capitolo un po' smorto, ma penso che il bello arriverà tra pochissimoooo un bacione a tuttiiii
Little Grey / Suriana96 <3

Fifty Shades of a Rose 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora