Capitolo 22 - Post-cena

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Annabel Pov
dopo la frase che mi ha detto sono rimasta abbastanza scioccata, non mi sarei, mai e poi mai sognata che lui mi dicesse una cosa del genere, ora non so che fare... oh dio mio.
<< Alexander, perdonami, ma dovrei andare alla toilette, posso?>> chiedo con tono mortificato
<< me lo chiedi pure? Vai scema!>>
ridacchio e lo ringrazio, mi alzo esco dalla sala privata chiudendo la porta alle mie spalle, e mi dirigo in bagno che si trova vicino al bar, entro dentro, appoggio le mani sul bordo di porcellana di uno dei cinque lavandini presenti nel bagno delle donne, guardo giù non ho il coraggio di alzare lo sguardo e di guardarmi, mi sento una merda totale, io sono confusa, mentre lui mi ha fatto ben capire di esserci e di amarmi, ma io non so che fare
<< cazzo!>> impreco. Do una botta con la mano destra sul bordo del lavabo e lentamente alzo lo sguardo, mi specchio.
sono scioccata.
non sono io quella dello specchio, non è Annabel che ho lasciato prima di uscire di casa.
perché mi sento così... sporca? Perché? Scuoto la testa, alzo la levetta del rubinetto mettendola ad acqua fredda -mettendo le mani sotto l'acqua ghiacciata mi cambierà la temperatura del corpo, perché non mi sento molto bene...-
<< ma perché queste situazioni del cazzo succedono solo ed esclusivamente a me? dio mio ma perché? Non puoi tormentare a qualcun altro, Dio?>> alzo gli occhi verso il soffitto come se stessi pregando lui.
chiudo l'acqua e mi asciugo le mani, mi riguardo allo specchio e faccio un sospiro bello profondo
<< forza Annabel, c'è la puoi fare, devi solo cogliere l'attimo, non puoi rimanere lì bloccata come una deficiente, insomma, hai un bellissimo ragazzo che ti sta facendo la corte, perché devi rifiutarlo? Carpe diem, no?>> faccio un sorriso distorto per darmi forza... mi do uno schiaffetto sulla guancia per essere sicura, ho preso la decisione, bella o brutta che sia, almeno mi sento con un'esperienza in più.
esco dal bagno e con camminata sicura, occhi decisi e postura da far invidia anche ad una modella di Victoria's Secret vado nella saletta privata sotto gli occhi di moltissimi uomini e donne che mi hanno fissato appena uscita dal bagno, entro dentro e noto che l'antipasto è stato già servito, mi appresto a sedermi, lui mi guarda con sguardo inquisitore
<< tutto bene Annie?>> mi chiede, io alzo lo sguardo dal piatto con viso sorpreso
<< si, Alexander tutto bene, perché avevo solo bisogno di andare al bagno tutto qui, sta tranquillo così mi fai preoccupare, ma per te piuttosto>> ridacchio per sdrammatizzare, lui mi guarda e scuote la testa sorridendo
<< buon appetito allora>> dico
<< buon appetito a te piccola>> risponde
inghiotto la prima ostrica, gemendo dal piacere
<< mmh... sono buonissime>> dico prendendo l'altra e inghiottendola
<< concordo con te>>
l'antipasto lo mangiamo in brevissimo tempo, che dire eravamo abbastanza affamati, quando finiamo arriva Alfred che prende i nostri piatti e li porta via
<< quindi...Alexander... hai veramente pensato quello che mi hai detto prima?>> lo guardo negli occhi, sicura e spero in una risposta abbastanza soddisfacente...
<< si, ovvio, ho pensato e penso questo di te...>>
<< ah si? Quindi tu... vorresti...>> mi blocca e parla lui...
<< ne vorrei parlare dopo cena di questo, c'è tutta la sera... a disposizione, non credi?>>
annuisco << si, hai ragione... >>
i nostri primi non tardano ad arrivare, nel frattempo bevevamo moltissimo vino e parlavamo di altro... mi sentivo a mio agio, però c'era un qualcosa che non riuscivo a spiegarmi, qualcosa che mi metteva in imbarazzo, qualcosa di forte, qualcosa che riempiva la mia testa di altro...
scuoto la testa e mi concentro su quello che stava dicendo Alexander sul un fatto accadutogli a Los Angeles sorrido e ridacchio mentre ingurgito una generosa sorsata di vino.
<< beh, ci vuole tanta pazienza, insomma, ti capisco perfettamente.>>
<< ah sì? Mi capisci?>>
<<ovvio, insomma, non sai quante clienti strane e insoddisfatte di tutto vengano da me e si sfogano come se fossi la sua parrucchiera di fiducia, io in quel momento sono solo la loro stylist per far passare a tutte loro il giorno più bello della loro vita, non sono mica una parrucchiera!>>
lui ride
<< beh sì allora mi capisci perfettamente!>>
rimango scioccata << non mi credevi?!>>
<< ahahah si si ti credevo e che... sembrava strano>>
<< ma vai a quel paese Alex!>>
la nostra cena continua, finché non arriviamo al dessert, mangiamo anche quello, e già ci sentiamo abbastanza sazi, lui mi guarda intensamente, io non riesco a staccare i miei occhi dai suoi così verdi e sexy
<< dimmi...>> dico con un filo di voce
<< ti voglio mostrare una cosa, seguimi...>> si alza e viene dalla mia parte porgendomi la sua mano, io l'afferro e mi alzo lentamente appoggiando il tovagliolo di stoffa sul tavolo, mano nella mano, ci avviamo al piano superiore della villa, passiamo vari corridoi e ci fermiamo davanti ad una vetrata, lui la apre ed usciamo all'aria aperta, guardo intorno e ci troviamo nella terrazza della villa, rimango stupita, mi avvicino al cornicione appoggiando entrambe le mani guardo il paesaggio che si estende davanti a me, miriadi di luci provenienti dalla città la natura intorno a noi completamente oscurata, ed illuminata solo dalla luce della luna rimango senza parole, quando mi sento circondare la vita dalle sue braccia possenti, mi giro appoggiandomi al cornicione del balcone fatto in maniera rustica.
mi guarda con un'espressione così dolce, che per poco non mi sono sciolta, la sua dolcezza fa parte della vera eleganza e l'essere galantuomo
<< sei bellissima, tu sei sempre bellissima, sei bellissima qualsiasi movimento fai, qualsiasi espressione tu faccia, sei sempre bellissima, sei bellissima nonostante tutto, voglio essere tuo, e voglio che tu sia mia... non devi abbandonarmi come io non abbandonerò te...ti amo piccola, ti amo nonostante tutto, ti amo nonostante la nostra lontananza>> mi prende il viso tra le mani e mi bacia, mi bacia delicatamente ed io ricambio, ricambio con amore, con spensieratezza, con felicità con tutto quello che ho sempre desiderato e mai avuto poiché mi sono chiusa in una vita opaca e buia. Ma ora basta, basta di piangermi addosso, voglio stare con lui con una persona che mi ama e che non mi abbandonerà mai!
ci stacchiamo ed io lo guardo meravigliata, felice e innamorata
<< sei bellissima>>
<< grazie Alexander, anche tu, mi stai facendo stare veramente bene, ma molto bene>>
mi abbraccia ed io non posso rifiutarlo, attorno le braccia al suo collo e lo stringo, mi stringo anzi, a lui, al mio uomo
<< ti amo...>> sussurra
<< anche io...>> rispondo
passiamo la serata assieme, stiamo in terrazza per tutta la sera, io e lui, a sussurrarci parole dolci e piene di amore, ma come tutti i momenti belli, si fa ora di andarsene, mi riaccompagna a casa, ma ora c'è un dubbio molto grande...
farlo o non entrare a casa?
appena arriviamo parcheggia di fronte casa, e mi guarda sorridendomi dolcemente, io ricambio lo sguardo << piccola, ti faccio riposare domani devi andare a lavoro...>>
<< puoi scendere tranquillamente, non è quello il problema...>>
<< veramente, preferisco vederti lavorare, essendo riposata>> mi bacia a stampo
<< va bene, allora ci sentiamo domani...>>
<< a domani piccola>> sorride
<< a domani allora>> ricambio, scendo e vado dritta ad aprire la porta, lo saluto con la mano ed entro chiudendomi, salgo in camera, mi sistemo e vado a letto, rimango sveglia un altro po' prima di addormentarmi, serena.

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ehi ragazziii
diciamo che sono ritornata, lentamente ma molto lentamente...
beh emh... al prossimo capitolo
Little Grey / Suriana96

Fifty Shades of a Rose 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora