Due anni prima...

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05/09/13

Era  il 5 settembre, eccoci qui, stavo per affrontare una nuova avventura; chissà cosa succederà, se sentirò la nostalgia di casa oppure no. Se incontrerò nuove persone fantastiche oppure le solite persone noiose e prive di senso dell'umorismo. Se ci sarà anche per me un grande amore oppure no. Questi pensieri mi tormentavano dalla notte prima della partenza. Ero quasi pronta per raggiungere l'Ann Arbor Municipal Airport da cui avrei preso l'aereo che mi avrebbe portato a Roma, dove la mia vita poteva trovare una svolta. Mi mancherà molto la mia casa, i miei genitori, le mie abitudini, mia sorella minore, Edwina, e i miei amici... oops, aspetta, io non avevo amici ad Ann Arbor.  Scendevo le scale per andare al piano inferiore della casa, composto da una cucina ad angolo cottura e da un enorme salone soleggiato dove ho passato la maggior parte dei miei pomeriggi a vedere serie tv. Ma era il momento, dovevo salutare la mia famiglia, la navetta che mi avrebbe accompagnata all'aeroporto era arrivata. L'ansia iniziava a salire, il mio cuore superava sicuramente i 120 battiti al minuto. Tutto d'un tratto non volevo andarmene, aiuto! Mi feci coraggio perché infondo cosa sarebbe potuto mai succedere? Mentre salivo sulla navetta a farmi compagnia, per il momento, c'era solo un ragazzo. "Ciao" mi disse "mi chiamo Dean "Ciao!" risposi io accennando un sorriso. Dean era goffo, faceva spesso una smorfia per tirarsi su gli occhiali aiutandosi con il naso, ma nonostante la sua goffaggine aveva due occhi da far diventare stupida anche una signora anziana; per non parlare del sorriso, quel sorriso avrebbe fatto accettare di comprare qualsiasi cosa ad un senzatetto, anche la più costosa. Ad ogni fermata salivano molti ragazzi, ma soprattutto ragazze. La prima persona che è salita dopo di me era una ragazza molto bella,alta,mora e con degli occhi di un colore indescrivibile. Era vestita molto bene e aveva un'espressione sul suo volte di una ragazza spensierata, come se non avesse mai dovuto fare i conti con niente o nessuno nella sua vita. Iniziavo a pensare che fossi io quella "strana". Successivamente ne salì un'altra, diversa da quella precedente. Era bionda, carnagione chiara e con degli occhi blu come il mare. Notai che si mise seduta vicino alla ragazza che sembrava una modella, " Hey Alicia! " disse la bionda " Finalmente, Daisy! " rispose lei; durante il tragitto vidi che le due ragazze sembravano conoscersi davvero bene, come se avessero passato ogni singolo minuto dei loro 16 anni insieme, senza mai staccarsi. Mancava solo una fermata, un'ultima persona doveva salire e finalmente avrei conosciuto tutti i miei compagni di viaggio di quest' avventura terrificante. Salì un gruppetto di ragazze con aria indaffarata e l'autista chiuse le porte. Dopo una mezzoretta di viaggio arrivammo finalmente in aeroporto e mentre l'accompagnatore constatava che ci fossero tutti gli studenti, da lontano si sentì un "Eccomi, eccomi! non lasciatemi qui!" Si girarono tutti più veloci della luce; "Sono Kristal, Kristal Leeds. scusatemi per il ritardo" diceva mentre correva verso di noi. "Ecco la ritardataria" pensarono tutti, me compresa; ma nessuno è perfetto! Aveva dei lunghi capelli biondi cenere e ricci, raccolti da una coda alta. Portava degli occhiali da vista fin troppo grandi per il suo viso firmati Calvin Klein come lo era il suo cappotto nero. Ormai eravamo tutti! L'accompagnatore per il viaggio era pronto a consegnarci i biglietti aerei, le carte d'imbarco e la sistemazione delle camere nella scuola. Non stavo più nella pelle! Finalmente mi arrivò la busta con tutti i documenti. La aprii con molta foga e scoprii di essere capitata nel dormitorio con Daisy Strouse, Alicia Falix , Kristal Leeds e Dean Montgomery. Notai la reazione infastidita di Daisy e Alicia ma non mi importava più di tanto, così decisi di andare da ognuno di loro a presentarmi, c'era abbastanza tempo per scambiarci due chiacchiere dato che il nostro volo sarebbe partito alle 13:40 ed erano le 11.15. Tra una risata e l'altra il tempo passava velocemente e ormai dovevamo iniziare a salire sull'aereo. Una volta saliti, tra una chiacchiera e l'altra ad un certo punto un brivido mi salì sulla schiena quando una voce preoccupata agli altoparlanti, probabilmente era il copilota diceva: " Scusate il momentaneo disagio, c'è stata l'individuazione di un bagaglio sospetto, il nostro staff sta controllando la stiva, ma niente paura il volo non subirà grandi variazioni. " il mio cuore gelò, tutto d'un tratto vidi le espressioni preoccupate dei ragazzi intorno a me, ma nonostante tutto mi rimisi a parlare con Daisy e Alicia ed era già nato fra di noi un certo affiatamento che poteva solo crescere. Una di quelle amicizie che sarebbero durate in eterno! "Problema risolto! Il bagaglio sospetto non è presente nella nostra stiva, allacciate le vostre cinture di sicurezza" disse il copilota tramite gli altoparlanti, un sospiro di sollievo generale attraversva l'intero aereo pronto per un viaggio intercontinentale, eravamo pronti a partire. E voi? Siete pronti a volare?

S.O.C.I.O. (#Wattys2017)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora