Leggi fra i vetri

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Passate cinque ore in aereo ormai mi sentivo abbastanza a mio agio per alzarmi davanti a tutti i passeggeri e ad andare in bagno, dato che non riuscivo più a stare seduta. Mentre mi alzavo quasi stavo per chiedere all'accompagnatore il permesso di andare al bagno, forse era un'abitudine, ma fortunatamente mi ricordai di essere in viaggio verso il paese più lontano possibile da casa mia, questo mi faceva sentire quasi libera, quasi come se non stessi  andando a finire i miei studi superiori dall'altra parte del mondo, mi sembrava perlopiù una vacanza. Il problema del bagno in aereo però era la fila che c'èra al di fronte alla porta, una fila che purtroppo si dilungava quasi fino al mio posto a sedere. Fortunatamente nel frattempo avevo Alicia accanto a me che mi raccontava praticamente qualsiasi particolare della sua vita, e anche di quella di Daisy, ad un tratto cambiò discorso : " la vedi quella strana li? " disse indicando Kristal che era seduta vicino a Dean in fondo alla nostra destra, "dovrà davvero dormire nella stanza accanto alla nostra?, e quello seduto vicino a lei? Come si chiama? Jean, Sam, Fin..." "Dean!" la interruppi io quasi sembrando arrabbiata, e in realtà lo ero, ero molto infastidita da quella sua aria di superiorità nei confronti degli altri, come sei lei e Daisy fossero le regine a cui tutti dovevano leccare i piedi, e ora voleva che io mi unissi a loro e devo dirlo, la cosa non mi dispiaceva affatto, probabilmente l'affiatamento non c'era per tutti alla fin fine. Dopo aver fatto pipì e una lunga dormita mi svegliai con il suono della voce del capitano che diceva che stavamo atterrando; un brivido di eccitazione mi salì dalla punta dei piedi fino alla testa, ce l'avevo fatta, ero a Roma. Il problema degli aeroporti come sempre sono stati i bagagli, anzi, è stato aspettare tutti e i settantadue bagagli del nostro gruppo. Roma non era come me l'aspettavo, forse era che non avevo molto pensato al fatto di andare a vivere in una città a me sconosciuta o forse dipendeva dalle luci che c'erano in giro per la città, ma di certo era uno spettacolo. Purtroppo il nostro college si trovava a Roma nord quindi ci vollero più o meno quaranta minuti per arrivarci dall'aeroporto, ma non mi era pesato, dopotutto avevo passato tutto il tragitto a commentare il paesaggio insieme agli altri, anche se Kristal sembrava più interessata a quale rossetto mettersi per la nostra serata di benvenuto. Ebbene si, non appena saremmo arrivati in college, avremmo posato le nostre valigie e ci sarebbe stata una grandissima festa in nostro onore, a tema gladiatori ovviamente. Arrivati in college rimasi strabiliata, era un'affluenza di persone da tutto il mondo:americani,tedeschi,africani,spagnoli,inglesi,finlandesi,francesi e molti altri. La signora della reception del nostro dormitorio era una vecchia donna con un porro proprio sopra al lato sinistro delle labbra, era quasi disgustosa. Per non parlare del suo accento, insomma, accoglieva persone tutto il giorno in fondo, non avrebbe dovuto essere comprensibile perlomeno? Per quanto riguardava il resto era tutto perfetto. Appena entrati nella hall una vampata di aria condizionata la mia pelle rabbrividì, diamine, era peggio degli Stati Uniti. Iniziato lo smistamento nelle camere io, Alicia,Daisy,Dean e Kristal ci riunimmo perché già sapevamo di essere assegnati allo stesso appartamento,così Daisy prese la chiave e andammo tutti nelle nostre stanze. Una volta entrati notammo la classe e l'eleganza con cui si presentava qualsiasi cosa all'interno del nostro dormitorio, iniziammo ad andare alla nostra sala comune per curiosare. C'era un grande corridoio con le nostre camere e due bagni ai lati che conduceva alla sala, appena entrati avevamo una grande vetrata che dava sulla parte più esterna del college, due divani adiacenti l'uno all'altro sulla destra, un angolo cottura sulla sinistra e un grande tavolo al suo centro. Ma ad un certo punto notammo tutti una valigia poggiata sul divano di sinistra, era nera con un manico fatto in pelle e le cerniere dorate, parecchio pacchiana in effetti, ma non era di nessuno di noi, ci guardammo insospettiti fino a quando sentimmo la porta aprirsi, ci girammo per guardare e dal corridoio spuntò fuori un ragazzo, forse il ragazzo più bello che io avessi mai visto, era biondo, quel biondo che  fa invidia all'oro, vestito firmato dalla testa ai piedi, un piercing ad anello alla narice sinistra ed un sorriso smagliante. " Sono Matthew Stevens, sono appena arrivato da Londra e mi hanno detto di essere assegnato a questa stanza,non ve l'avevano detto?  "  dopo una serie di sguardi sospetti e sconcertati fra di noi ci decidemmo ad spiccicare due parole. Ci presentammo e notammo subito che Matthew non era il solito stupido quarterback della scuola,ah si, era il quarterback della squadra di football, e dormiva nel mio stesso appartamento! ma era anche molto socievole e disponibile, soprattutto nei confronti di Daisy. " Matt " così già lo chiamava lei dopo solo venti minuti di conoscenza, in effetti ero un po' gelosa il problema era capire di chi! Non appena cominciammo a dividerci nelle camere, io presi quella con vista sul giardino e anche se nel bel mezzo di questo perfetto giardino verde  pieno di " non ti scordar di me " ci fosse una casetta inquietante che probabilmente era solo l'abitazione del nostro Group leader, mi sentivo come se quella camera fosse già casa mia. Ma ora basta Elaine!, devi andare a farti una doccia e prepararti per la grande festa di benvenuto per tutti voi! Entrai in doccia lasciando l'asciugamano sul lavandino alla mia sinistra, ero andata al bagno vicino alla porta d'entrata nonostante fosse lontano dalla mia camera perché Daisy e Alicia avevano occupato l'altro bagno. Non appena entrata in doccia misi l'acqua a modalità fresca dato che faceva piuttosto caldo a Roma quel giorno, mentre mi lavavo i capelli sentii tramite il condotto d'aria Daisy parlare di Matthew con Alicia: " Ma  l'hai visto? È un figo! " " Si! " rispose Alicia con un tono assecondante ma anche invidioso, " Lui sarà mio! E una volta mio gli farò fare tutto ciò che voglio " continuò Daisy ridendo con un tono che solo chi sa di avere uno schiavetto servito su un piatto d'argento potrebbe  usare. Subito dopo questa frase sentii l'acqua riscaldarsi, forse un po' troppo, aiuto era bollente! La mia doccia era chiusa e non riuscivo ad aprirla, come se qualcuno l'avesse bloccata, ma come? Non c'èra nessuno li con me! " QUALCUNO MI AIUTI! " urlai presa dal panico e dolorante per l'acqua bollente, all'improvviso entrò Matthew  insieme a Dean e Kristal e mi aiutarono ad'uscire subito dopo avermi dato un asciugamano, che non era il mio,quello che avevo lasciato sul lavandino era scomparso. Mi sedetti sul divano vicino alla finestra e raccontai l'accaduto agli altri, anche Daisy e Alicia erano uscite per sapere cosa fosse successo; " l'acqua.. l'acqua era bollente e i..io ero rinchiusa" dissi balbettando ancora sconvolta " qualcuno è entra.." BOOM. Ci fu un'esplosione, le finestre del nostro appartamento andarono in frantumi , Kristal si ferì un braccio cercando di proteggermi dato che ero ancora in asciugamano,Matthew protesse Dean,Daisy e Alicia con un solo abbraccio ma caddero tutti per terra. Dopo di che, un coltello venne tirato all'interno dell'appartamento da fuori, un coltello con un cartello attaccato. Sconvolti ed impauriti evitammo di prendere il coltello, mentre Dean  si avvicinò e lo prese, era sporco di sangue, ma era come se fosse sangue vecchio,secco. Sul foglio c'èra un segno, uno Yin Yang: " So cosa avete fatto, e vi ucciderò per questo." Lesse Dean impaurito e sconcertato come tutti noi.

S.O.C.I.O. (#Wattys2017)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora