Capitolo 23

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Purpose - Justin Bieber

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DUE ANNI PRIMA

Il telefono squillava a vuoto, era già la terza volta che provava a chiamare, ma rispondeva sempre la segreteria.

Era passato un anno dalla nascita di Christian, e Candice aveva intenzione di chiamare Justin per dargli un'altra possibilità.

Tentó una quarta volta e, finalmente, al sesto squillo sentí la sua voce dopo molto tempo.

"Pronto?", rispose Justin.
"Jus, sono Candy"

Silenzio. Candice pensó che avesse riattaccato, ma quando controlló realizzó che il ragazzo era ancora in linea.

"Jus, mi senti?", chiese la bionda.
"Si, scusa. Stavo cercando di tornare in me dopo aver sentito la tua voce", ridacchió il cantante.
Fece sorridere anche Candice.

"Jus, come stai?", gli domandó.
"Nella norma. Per ora tutto procede bene, tu?", rispose.
"Alla grande. Christian è un angelo, dovresti vederlo, sai?", gli disse Candice, "questo weekend compie un anno, e mi piacerebbe che tu venissi a trovarci. Non voglio che tu lo riconosca come tuo figlio, se non vuoi, ma almeno vieni a trovarci".

"Candice, non posso lo sai. Ho i concerti, e poi non voglio rovinare il compleanno appena Rick mi vedrá", spiegó Justin.

"Certo, come non detto", rispose delusa la ragazza.

"Mi dispiace", si scusó il cantante.

"No, Justin. Se fossi veramente dispiaciuto a quest'ora saresti qui, a giocare con tuo figlio, ma no. Ci sono i concerti, le fan, le feste, le fighette che ti porti a casa per scoparle. Chissá, magari hai messo incinta anche loro!", urló Candice.

Di nuovo silenzio. Non riuscí ad aspettare una sua risposta, e riattaccó.

**

"Non se ne parla mamma, non andró al suo concerto con Christian!", decise Candice.

"Lo sapevo, perché non ci pensi un po' su?", propose sua madre.
"No, questa è la mia decisione."

Candice era convinta di quello che aveva appena detto a sua madre, e quando riattaccó un enorme vuoto la invase.

Dall'ultima volta che aveva sentito Justin erano cambiate un po' di cose.
Finí il college grazie all'aiuto di sua madre, che tenne il bimbo mentre Candice era a lezione.
Andó a vivere con Rick, che nel frattempo trovó lavoro in una banca, mentre Candice lavorava in una caffetteria per arrotondare lo stipendio del compagno, lavorando part-time per poter stare con Christian.

Stava bene, diciamo. Non era innamorata di Rick, ci aveva provato. E Rick diceva di amarla, ma Candice sapeva che non era vero.

Ogni sera Rick usciva per andare chissá dove, e quando tornava era sempre stanco e strano. Non era ubriaco, solo strano.
Un pomeriggio, mentre Candice fece il bucato trovó un biglietto nella tasca dei suoi jeans.
Un biglietto che emanava un profumo da donna.
Lo lesse, e quasi non le venne da ridere.

"Questa notte è stata fantastica, come tutte le altre. Ho cambiato numero, chiamami qui adesso"

Sí, non le fregava niente se Rick la tradiva. Non le importava. Quello che per lei era importante era che Christian avesse un padre, anche se non era quello biologico.

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