Capitolo 17

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I'm a mess - Ed Sheeran

**

"Tutto è in disordine: i capelli. Il letto. Le parole. La vita. Il cuore."

***

Fecero l'amore.

Fecero l'amore tenendosi per mano e scambiandosi baci.

Ma era tutto sbagliato, confuso.

La mattina seguente regnava l'imbarazzo in quell'appartamento.
Entrambi non si aspettavano che la loro amicizia potesse trasformarsi in qualcosa di più.

Entrambi sapevano che se le conseguenze di quella notte non fossero state positive, tutto si sarebbe rovinato.

Ma ormai era successo, ed era giusto che sia Justin che Cadice guardassero la realtà.

Si amavano.

I loro pensieri furono interrotti dalla suoneria del telefono di Candice, che si affrettó a rispondere.

"Pronto?"
"Candice, sono la mamma..", la ragazza guardó il display e si accorse che sua madre stava chiamando da un numero sconosciuto.

"Dimmi..", rispose.

"È successo qualcosa? Ti sento distante, ieri non mi hai mandato la buonanotte..", chiese preoccupata.

Le lacrime iniziarono a formarsi negli occhi azzurri della ragazza, ma riuscì a scacciarle.

"Si, mamma. Va tutto bene, ieri mi sono addormentata prima", si giustificó la figlia, "Che si dice laggiù?", chiese fingendosi interessata.

Iniziarono a parlare del più e del meno e quando riattaccó due calde braccia le avvolsero la vita: "Hey, stavo pensando, perché oggi non si rimane a casa?", chiese malizioso Justin.

Candice, nonostante sapesse che tutto ció era un errore, decise di sbagliare, almeno finchè le vacanze estive non fossero finite.

Si voltó verso il ragazzo e circondó il suo collo con le sue braccia, e lo bació.

-

Dall'Italia alla Spagna. Dalla Spagna all'Inghilterra. Dall'Inghilterra all'Irlanda. Dall'Irlanda alla Francia.

Parigi.

Molti consideravano Parigi la città dell'amore, ma da quando Candice vide il film "Monte Carlo", con l'ex ragazza di Justin, confermó la definizione che il personaggio di Cory Monteith diede alla città.

La città delle luci, la chiamava.

Justin conosceva a memoria quel paradiso e decise di portare Candice nei posti più belli che conosceva.

Avevano deciso di non farsi prendere troppo dai pensieri e continuarono a fare quello che ritenevano giusto.

La portó a cena al ristorante in cima alla Torre Eiffel, e passarono una serata romantica, fregandosene dei paparazzi che non perdevano l'occasione di fotografarli insieme, nonostante Candice non si sentisse a proprio agio.

Ogni sera facevano un salto su Twitter per leggere gli aggiornamenti su quello che i giornalisti chiamavano "la loro storia".

Per Justin era come se stessero insieme, per Candice no.

Continuava ad avere paura e non aveva intenzione di impegnarsi di nuovo. Nonostante conoscesse bene il suo migliore amico, temeva che fidarsi di nuovo di una persona avrebbe portato delle brutte conseguenze.

Le vacanze erano giunte al termine, ed era arrivato il momento di tornare a casa per salutare Violet e Camilla, e partire per il college.

La Dartmouth University* si trovava nel New Hempshire, Stati Uniti, al confine con il Canada.
In quel college c'era tutto ció di cui Candice aveva bisogno.

Il viaggio non fu lungo, nemmeno noioso. Fu accompagnata da sua madre e da Justin, che presto avrebbe dovuto lasciarla per partire.

Quando arrivarono, Candice salutó sua madre che, successivamente, diede spazio ai due amici per potersi salutare da soli.

"Stammi bene, Candy", disse Justin.
La abbracció stretta a sé, consapevole che per passare del tempo con lei avrebbe dovuto aspettare mesi.

-

"Guarda, quella è la ragazza di Justin Bieber!"

Erano settimane che sentiva dire quella frase alle sue spalle, non ne poteva più.

Tutti le puntavano il dito, e capì cosa volesse dire Justin quando la informó che non avrebbe più avuto una vita privata.

"Non preoccuparti, entro la fine dell'anno si dimenticheranno chi sei", disse un ragazzo biondo.

"Comunque, piacere, sono Andrew, mentre so già chi sei tu", si presentó ridendo.

Una ragazza si avvicinó a Candice con il cellulare in mano: "Ciao! Non prosso credere che sto parlando con la ragazza di Justin Bieber! Potresti salutare una mia amica tramite questo video?"

Candice, infuriata, prese il telefono di quella ragazza dai capelli neri e sputó tutto quello che aveva da dire: "Ciao, io non sono la fottuta ragazza di Justin Bieber!"

Rese il cellulare alla proprietaria e tornó a fare quello che stava facendo prima che venisse interrotta.

La giornata passó come tutte le altre, con le persone che le parlavano alle spalle.
Tornó nella sua stanza stremata, ne aveva chiesta una singola, e prese il telefono.
Andó su Twitter e vide la sua faccia ovunque.

Come aveva fatto a non pensare che quel video sarebbe finito online?

***

Ciaoooo! Sarà, ma questo capitolo non mi convince, lo considero più che altro un capitolo di passaggio.

Anche perché quello che succederà dopo questo video sarà epico, almeno secondo me.
Vi chiedo scusa per questo nuovo capitolo un po' "strascicato", come usava descrivere un tema il mio prof di italiano.

Mi rifaró, lo prometto.

Alla prossima

Jess

Dartmouth University*: il vero nome è Dartmouth College, ma secondo la sua storia è nata con il nome "Dartmouth University", e credo che sia più carino come nome.

Well, let me tell you a story.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora