presentazioni e prime impressioni (parte 3)

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Scarlett si svegliò con tutta calma. Era un giorno come tutti gli altri, no? Di colpo balzò in piedi spaventando tutti i suoi tanti gatti. Non che non era un giorno normale!!! Era il suo primo giorno di scuola!!! Si preparò in tutta fretta: agguantò lo zaino ricoperto di così tante spille che era impossibile vederne il disegno e lo riempì di libri, manga, una cartellina con dei fogli, l'astuccio e un sacchetto di focaccine imbottite alla nutella.
Subito prima di uscire salutò i genitori e tutti i suoi gatti.
Camminando si accorse di essere contenta di sperimentare qualcosa di nuovo: le scuole medie erano state un incubo e sperava vivamente che qualcosa cambiasse. Ed era certa che sarebbe stato così.

Rin non aveva mai conosciuto sua madre. Di lei sapeva solo che aveva un delicato profumo di fiori e che aveva avuti un rapporto di amore/odio con l'inverno. Non sapeva se i suoi si fossero mai davvero amati, ma preferiva pensare di si.
Non era entusiasta dell'idea di andare a scuola, ma non poteva fare altrimenti e fra i possibili tipi di scuola aveva scelto quello che la incuriosiva di più. I suoi più grandi problemi con le scuole in generale erano che aveva un fisiologico bisogno di muoversi, di fare qualcosa e che le lettere sembravano divertirsi a ballare sulle pagine.
Indossò un paio di pantaloncini neri coi dettagli rossi, una dolcevita rossa ed un ciondolo a forma di fiore che -stando a quanto diceva suo padre- era appartenuto alla madre, la quale si era raccomandata che lei non lo togliesse mai per nessuna ragione. In fondo le piaceva molto quella rosa orlata di rosso dall'aspetto delicato ed i dettagli perfetti.

Sandy aveva deciso: quell'anno sarebbe diventata rappresentante di classe. Poi si chiese se la sua timidezza non avrebbe prevalso e si rispose che no, quell'anno avrebbe vinto lei. Amava studiare e l'illuminismo era la sua grande passione: Voltairre era il suo idolo e Manzoni e Leopardi i suoi autori preferiti in assoluto.
Prima di uscire con calma in perfetto orario come sempre si sedette composta a mangiare una fetta di cheesecake ed una tazza di the.
La nuova scuola non la preoccupava nemmeno un pochino: era sicura della sua intelligenza e della sua preparazione ed era consapevole di essere una studentessa solerte.

Marco era fermamente convinto che sarebbe diventato rappresentante di classe per il semplice fatto di essere se stesso ed era la massima aspirazione di tutti. A scuola sarebbe andato tutto fantasticamente perché era bravissimo di tutto e sarebbe stato il ragazzo più popolare della scuola.
Indossò un paio di pantaloni di velluto millerighe beige, una polo magenta e un paio di occhiali da neve con la montatura blu elettrico e le lenti coi riflessi gialli. Prima di uscire prese lo zaino di un improbabile color senape ed uscì.

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